Alle origini di Leonardo, di madre principessa circassa. Carlo Vecce incanta al Passioni Festival Ar24Tv

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Si è aperta con uno straordinario successo di pubblico l’XIª edizione del Passioni Festival. Venerdì 9 giugno il Professor Carlo Vecce ha presentato il suo ultimo romanzo “Il sorriso di Caterina – La madre di Leonardo”, dialogando con la storica dell’arte Liletta Fornasari, davanti a circa 200 persone nella meravigliosa cornice del Parco della Tenuta di Frassineto. L’evento è stato introdotto dai saluti dell’ideatore del Passioni Festival Marco Meacci e dal referente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane Domenico Alberti. Entrambi hanno ringraziato la famiglia Miserocchi per aver messo a disposizione il Parco della Tenuta di Frassineto.

Il prof. Vecce, filologo e storico del Rinascimento e docente all’Università di Napoli “L’Orientale”,  ha intrattenuto i presenti con il racconto della sua straordinaria scoperta: nell’Archivio di Firenze, a firma del padre di Leonardo, Piero da Vinci, il professore Vecce ha portato alla luce l’atto di liberazione di Caterina che fu rogato il 2 novembre 1452, circa sei mesi dopo la nascita di da Vinci, su istanza della proprietaria della schiava, una certa Ginevra d’Antonio Redditi, moglie di Donato di Filippo di Salvestro Nati. Stando ai documenti, Leonardo fu il primogenito di Piero ma non di Caterina, perché a quanto pare partorì anche nel 1450 ma risultando una balia che allattava. Secondo la ricostruzione di Carlo Vecce, Caterina fece un viaggio dalle montagne del Caucaso fino ad Azov, l’antica Tana, alla foce del fiume Don, da cui poi fu trasportata, attraverso il Mar Nero, nel 1439, a Costantinopoli. Da qui passò in mano a mercanti veneziani che la trasferirono nella laguna di Venezia nel 1.440. Caterina sarebbe poi giunta a Firenze grazie al marito della sua padrona Ginevra, un vecchio avventuriero fiorentino conosciuto come Donato di Filippo di Salvestro Nati, già emigrato a Venezia dove aveva al suo servizio schiave provenienti dal Levante, dal Mar Nero e dalla Tana. Caterina conobbe poi Piero da Vinci, il notaio con cui concepì il figlio illegittimo nato il 15 aprile 1452 ad Anchiano, piccolo borgo del comune di Vinci. Prima di morire, nel 1466, Donato lasciò i suoi soldi al piccolo convento di San Bartolomeo a Monteoliveto, fuori Porta San Frediano a Firenze, per la realizzazione della cappella di famiglia e per la propria sepoltura. Il notaio di fiducia, anche in questo caso, fu Piero da Vinci. “E Leonardo eseguì la sua prima opera proprio per quella chiesa: l’Annunciazione. Non fu un caso probabilmente”, ipotizza Vecce. Caterina crebbe Leonardo per i suoi primi dieci anni di vita, ma in seguito sposò Antonio Butti, detto Attaccabrighe, e visse vicino a Vinci, dando alla luce altri cinque figli, quattro femmine e un maschio. Poco prima di morire, pare che Caterina abbia raggiunto il figlio Leonardo a Milano, vivendo per un periodo con lui.

Circassi sono un gruppo etnico che viveva nelle regioni a Nord-Ovest del Caucaso. Fanno parte perciò di una una delle più antiche popolazioni autoctone del Caucaso e sono tra gli abitanti originari della regione. Purtroppo, nella seconda metà dell’800 ci fu un genocidio, ad opera dell’esercito zarista di Alessandro II, per cui i Circassi che vivevano nel sud del Caucaso vennero trucidati in centinaia di migliaia e per questo, i pochi rimasti vivi, furono costretti a spostarsi. 

La presentazione del libro “Il sorriso di Caterina – La madre di Leonardo” edito da Giunti Editore, ha di fatto aperto l’XIª edizione del Passioni Festival che partirà il prossimo 24 giugno con una visita organizzata a Barbiana in occasione del centenario della nascita di Don Lorenzo Milani.

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(Il programma della visita a Barbiana: partenza in pullman alle 9:00 da Arezzo, piccola sosta a Vicchio e arrivo alle 14:00 a Barbiana per una visita guidata a cura della Fondazione Don Lorenzo Milani; rientro previsto ad Arezzo intorno alle 19:30. La quota di partecipazione è di 15 euro. Per info e prenotazioni scrivere a passionifestival@gmail.com).

Passioni Festival il cui programma sarà annunciato a giorni e continuerà fino al 1° luglio con grandi ospiti dal mondo della cultura, del giornalismo e dello spettacolo.

La presentazione del libro di Carlo Vecce alla Tenuta di Frassineto è stata resa possibile grazie al sostegno di Italpreziosi, Atlantide Adv, Centro Chirurgico Toscano, S.I.S. – soluzioni integrate per la sanità, LFI. E in collaborazione con Confcommercio Arezzo, Tenuta di Frassineto, Associazione Dimore Storiche Italiane, Vogue Hotel, La Feltrinelli Point Arezzo, Maninpasta, Officine della Cultura, Ristorante Antica Fonte. Con il patrocinio della Fondazione Guido d’Arezzo.

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