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mercoledì | 11-12-2024

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Al regista finlandese Aki Kaurismäki il Premio Marco Melani 2024

Sarà il regista finlandese Aki Kaurismäki, uno dei più influenti e iconici autori della cinematografia europea, a ricevere il Premio Marco Melani alla carriera, diciottesima edizione, in una cerimonia che si terrà sabato 30 ore 21 (ingresso libero) novembre presso il Palazzo d’Arnolfo a San Giovanni Valdarno (Arezzo).

Il premio sarà ritirato dall’attore e musicista Sakari Kuosmanen, protagonista di molti dei suoi film, come Foglie al vento (2023); L’uomo senza passato (2022) e L’altro volto della speranza (2017), alla presenza del Sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi e dell’Assessore alla cultura Fabio Franchi. Il Premio Marco Melani è promosso dal Comune di San Giovanni Valdarno – Casa Masaccio centro per l’arte contemporanea, in collaborazione con Associazione Culturale H12 con il sostegno di Regione Toscana e il contributo di MiC Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.

La diciottesima edizione del premio Marco Melani è stata presentata questa mattina durante la conferenza stampa a Palomar, casa della cultura di San Giovanni Valdarno alla presenza del sindaco Valentina Vadi, dell’assessore alla cultura Fabio Franchi e del direttore di Casa Masaccio, centro per l’arte contemporanea Fausto Forte. In collegamento anche i due curatori Gabriele Monaco e Armando Andria.

“Siamo molto lieti – le parole del sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi e dell’assessore alla cultura Fabio Franchi – di presentare la diciottesima edizione del Premio Marco Melani. Il premio è una delle manifestazioni culturali principali per la nostra città, e in questi anni abbiamo lavorato con convinzione e determinazione per dare ad essa continuità, incrementando notevolmente le risorse economiche ad essa destinate e candidandola al bando per i premi cinematografici del Ministero della Cultura. In più, negli ultimi anni, grazie all’apporto di Enrico Ghezzi e di coloro che con lui hanno collaborato all’organizzazione del premio (quest’anno Armando Andria e Gabriele Monaco, che cogliamo l’occasione per ringraziare), abbiamo puntato a conferire il riconoscimento a registi internazionali che hanno indubbiamente segnato la storia del cinema per il proprio personale linguaggio, per il loro sguardo, e hanno cambiato radicalmente il cinema. Era questa, d’altra parte, la lezione di Marco Melani, che il premio a lui intitolato punta a ricordare: un cinema che è sguardo, un cinema che è ricerca, un cinema che è immersione nella vita e disvelamento delle vite, un cinema che è sperimentazione di tecniche e linguaggi; un cinema che è ‘magnifica ossessione’, per chi lo fa con coerenza e rigore, e per lo spettatore che vi si immerge e da esso si fa trasportare. Tra i massimi esponenti del cinema contemporaneo è il regista a cui viene conferito quest’anno il Premio Marco Melani. Aki Kaurismäki, vincitore di numerosi premi nei più prestigiosi festival cinematografici internazionali, è infatti un maestro nel descrivere la solitudine sentimentale dell’uomo contemporaneo, e lo fa con opere delicatamente malinconiche o dal taglio dolce-amaro, a volte con un tocco surreale e comico, sempre con dialoghi limitati all’essenziale. Quello di Kaurismäki è un cinema che guarda con profondo interesse a partecipazioni agli ultimi, agli umili, ai vinti, alle figure marginali della società, agli sconfitti, e lo fa con atteggiamento di grande rispetto e solidarietà. In questi anni di profondo, egoistico individualismo, in cui primeggia il disinteresse per gli umili e per gli ultimi, quasi rimossi e dimenticati dalla storia, il monito del cinema di Kaurismäki è ancora più attuale e impellente, ed è uno dei motivi per cui la scelta di quest’anno è proprio caduta su questo grandissimo regista: il cinema di Kaurismäki è un richiamo al rispetto e al riconoscimento per l’uomo tout court, nella sua complessità, nelle sue fragilità, nei suoi sentimenti, a volte semplici, ma mai banali; è un monito a tornare a guardare l’essenza della persona umana. Colgo anche l’occasione per ringraziare l’attore e musicista di grande talento Sakari Kuosmanen che arriverà a San Giovanni a ritirare il premio.
Non poteva mancare, in questa edizione, un omaggio/ricordo dedicato a Marco Melani e ad Adriano Aprà, critico cinematografico e saggista, grande amico di Marco e che con Marco aveva collaborato a lungo, scomparso lo scorso aprile. L’omaggio a Marco Melani si inserisce peraltro nei giorni in cui si celebra nella nostra regione la Festa della Toscana, dedicata quest’anno a “Toscana: terra di genio e di innovazione. E con questo Premio, proprio in questi giorni, San Giovanni vuole ricordare e celebrare il suo concittadino Marco Melani, geniale critico cinematografico, scopritore di talenti cinematografici, promotore instancabile della sperimentazione e dell’innovazione del cinema. A Marco devono fama e notorietà molti dei più importanti registi del cinema contemporaneo, e la città di San Giovanni Valdarno è orgogliosa di averlo avuto come cittadino”.

“La visione utopica del cinema e della vita – della vita e del cinema – di Marco Melani – spiegano Armando Andria e Gabriele Monaco, curatori dell’edizione 2024 del Premio Marco Melani – era quella di una comunità umana che attinge alle relazioni che la sospingono prima ancora che agli interessi e professionismi che la strutturano. Ne ha detto bene enrico ghezzi, dal quale abbiamo appreso questa visione (lui definisce Melani un “fiancheggiatore” del cinema e dei registi) negli anni di lavoro insieme sul film Gli ultimi giorni dell’umanità. Ribadiamo questo sguardo per l’edizione 2024 del Premio, riconoscendo nel cinema di poesia di Aki Kaurismäki un universo basato, dentro e oltre le solitudini e le marginalità, su di un tenace umano sodalizio, in cui gli incontri e le relazioni cambiano la vita rendendola finalmente possibile laddove le condizioni date farebbero pensare il contrario. Un cinema, per questo, pienamente melaniano”.

Dopo Jean-Marie Straub, Chantal Akerman, Lars von Trier, Béla Tarr (solo per citare alcuni dei premiati nelle ultime edizioni) il prestigioso riconoscimento celebra quest’anno la carriera di un regista che – con oltre quarant’anni di attività e più di venti opere cinematografiche – ha saputo creare un universo unico, capace di emozionare e far riflettere, rendendo visibile l’invisibile e raccontando le sfumature più delicate dell’animo umano.

Il Premio Marco Melani tiene viva la memoria del critico e operatore culturale Marco Melani, che partendo da San Giovanni Valdarno tra la fine degli anni ’60 e la metà dei ’90 ha attraversato il cinema italiano e non solo, contribuendo ad animare festival e rassegne e a dare vita a programmi televisivi seminali come La magnifica ossessione, Blob e Fuori orario. Il Premio è un riconoscimento che celebra personalità del mondo del cinema capaci di lasciare un segno indelebile attraverso una visione originale e un’impronta artistica inconfondibile. Fondato e diretto da enrico ghezzi, l’edizione 2024 è a cura di Armando Andria e Gabriele Monaco.

Il Premio è assegnato quest’anno a Kaurismäki con la seguente motivazione: “per la ricerca tenace e coerente di un equilibrio sospeso tra fatalismo, ironia e compassione, con cui ha creato un universo cinematografico unico; per lo sguardo lunare con il quale ha saputo calarsi nel ribollire della condizione umana attraverso un linguaggio sottrattivo e gelidamente estetizzante”. Un tributo all’opera di un regista che ha saputo portare sullo schermo la vulnerabilità e la dignità degli ultimi, attraverso uno stile essenziale e raffinato, dove ogni fotogramma racchiude una poetica intima e universale.

Il programma

Il conferimento del Premio ad Aki Kaurismäki sarà l’occasione per vedere o riscoprire alcuni dei suoi capolavori e discutere del suo cinema con studiosi e critici che vi hanno dedicato la propria riflessione teorica. Il programma della due giorni, oltre alla cerimonia di consegna, prevede nel pomeriggio di sabato 30 una tavola rotonda dal titolo “Perdere è una questione di metodo. Il cinema di Aki Kaurismäki”. Intervengono Fulvio Baglivi (autore TV, Fuori Orario), Rinaldo Censi (storico del cinema, Accademia di Belle Arti di Bologna), Anna Masecchia (storica del cinema, Università degli Studi di Firenze) e Raffaele Meale (critico, Quinlan), moderati da Armando Andria alle ore 17.30 presso Palomar Casa della Cultura. Dopo la cerimonia di premiazione, alle 21.30 la proiezione di “Foglie al vento” ultimo film di Aki Kaurismäki. Domenica 1° dicembre presso Palomar Casa della Cultura alle 17 è prevista la proiezione di “Calamari Union” del 1985 introdotto da Sakari Kuosmanen. A seguire, alle 18.30 la proiezione di “Per Marco e Adriano” – materiali su Marco Melani e Adriano Aprà, presentati da Fulvio Baglivi. E alle 21, la giornata si concluderà con la proiezione de “L’uomo senza passato” del 2002, introdotta da Gabriele Monaco.

Un maestro del cinema europeo
Nato in Finlandia, Kaurismäki ha intrapreso il suo percorso negli anni Ottanta insieme al fratello Mika, fondando di fatto la cinematografia finlandese contemporanea. Le sue prime opere, tra cui Delitto e castigo (1983) e Calamari Union (1985), hanno gettato le basi di un linguaggio cinematografico che sarebbe diventato il suo marchio di fabbrica: minimalista, asciutto e intensamente empatico. Tra i suoi temi principali spiccano la solitudine, l’alienazione e la disillusione verso le promesse di progresso, elementi centrali anche in film successivi come La fiammiferaia (1990); L’altro volto della speranza (2017) Orso d’Argento al Festival di Berlino; L’uomo senza passato (2002) Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes; Foglie al vento (2023) Premio della Giuria al Festival di Cannes. Fin dagli esordi, Kaurismäki ha saputo farsi interprete del disagio esistenziale della società finlandese, rispecchiando le tensioni sociali, politiche ed economiche che l’hanno attraversata negli anni Ottanta e Novanta. Un periodo di trasformazione, tra la fine dell’influenza sovietica e l’integrazione nell’Unione Europea. Questo momento di transizione, con la crescente disillusione verso le promesse di progresso e prosperità, è uno degli elementi che Kaurismäki esplora con maggiore forza.

Un cinema di umanità e ironia
Kaurismäki si distingue per il suo stile antimelodrammatico e sottrattivo, fatto di dialoghi scarnificati, atmosfere rarefatte e recitazioni minimali. I suoi protagonisti, spesso figure marginali e vulnerabili, trovano riscatto nella solidarietà umana, rivelando una visione profonda e complessa della condizione umana. Il regista finlandese, attraverso il suo “umorismo dell’assurdo” e una lente malinconica, trasforma ogni storia in un momento di riflessione sull’essenza della vita, facendo di ogni inquadratura un quadro di essenzialità e dignità.

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