Danni catastrofali, Papini: “Le imprese non possono accollarsi ulteriori costi”
“Siamo di fronte a una crisi climatica senza precedenti, con l’Italia che registra il più alto tasso di danni provocati da eventi meteorologici estremi in tutta l’Unione Europea. Solo negli ultimi 10 anni, i danni stimati ammontano a oltre 50 miliardi di euro. Detto questo – sottolinea il Segretario provinciale di Confartigianato Alessandra Papini – le nostre imprese non possono però sostenere ulteriori obblighi economici in un momento di estrema debolezza finanziaria. Chiediamo pertanto una proroga dell’obbligo assicurativo per dare alle aziende il tempo necessario per organizzarsi, valutare i costi e trovare soluzioni più equilibrate che non mettano a rischio la loro sopravvivenza.”
Confartigianato Arezzo ribadisce la necessità di un dialogo costruttivo con il Governo per rivedere le tempistiche di applicazione dell’obbligo assicurativo, tenendo conto delle reali condizioni economiche del settore artigiano.
È fondamentale che lo Stato intervenga con misure di supporto concreto e agevolazioni per consentire alle imprese di fronteggiare le sfide dei cambiamenti climatici senza essere sovraccaricate da nuove responsabilità finanziarie
“La sicurezza delle imprese e dei territori è una priorità – aggiunge Papini – ma questa deve essere affrontata con strumenti efficaci e accessibili per tutti. L’introduzione dell’assicurazione obbligatoria contro i danni catastrofali, così com’è attualmente prevista, rischia di penalizzare pesantemente le imprese artigiane che costituiscono il cuore pulsante dell’economia locale. Siamo pronti a collaborare per trovare soluzioni che tutelino sia le imprese che l’ambiente, senza compromettere la sostenibilità delle attività produttive”
“Confartigianato Arezzo – conclude Papini – continuerà a vigilare affinché gli interessi delle imprese artigiane siano adeguatamente tutelati, ribadendo che solo con un confronto serio e ponderato sarà possibile adottare misure che proteggano davvero le aziende dai disastri naturali senza imporre oneri insostenibili“.