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lunedì | 01-12-2025

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Diario di Bordo

Qualità della vita: Arezzo tiene, in bilico tra potenzialità e fragilità

La Toscana nel 2025 si conferma complessivamente in una fascia “medio-alta” della qualità della vita. Siena resta la migliore tra le province toscane, pur scendendo dalla 15ª alla 21ª posizione. Seguono Pisa (29ª), Firenze (36ª, stabile), Arezzo (44ª con 556,25 punti, -3 posizioni) e Livorno (49ª). Arezzo dunque regge, in base all’analisi de Il Sole 24 Ore, non arretra drasticamente, ma per competere con Siena, Pisa e Firenze deve trasformare la buona tenuta sociale in nuovi investimenti, servizi e opportunità. Le altre province — Grosseto, Lucca, Massa-Carrara, Pistoia e Prato — si collocano nella seconda metà della classifica nazionale.

Il contesto nazionale

Secondo la classifica 2025 della qualità della vita stilata da Il Sole 24 Ore, ad aggiudicarsi il primo posto è la provincia di Trento, seguita da Bolzano e Udine.Il podio conferma il dominio del Nord — in particolare dell’arco alpino e del Nord-Est — anche in un’edizione che evidenzia un lieve peggioramento complessivo rispetto al 2024.

Nella graduatoria nazionale, le grandi aree metropolitane mostrano segnali di sofferenza: gli effetti di costi elevati, inflazione crescente e pressioni sul mercato immobiliare riducono la vivibilità, penalizzando città un tempo privilegiate.

Al centro di questo dato c’è un contesto in trasformazione: mentre il Nord mantiene la leadership grazie a una combinazione di stabilità economica, lavoro, ambiente, servizi e sicurezza, il Centro non sfigura del tutto — ma la competizione si fa sempre più dura.

La Toscana

La nuova classifica 2025 sulla qualità della vita stilata da Il Sole 24 Ore ridisegna gli equilibri territoriali del Paese e mette sotto la lente anche la Toscana, regione storicamente in posizioni medio-alte delle graduatorie nazionali.
Nel complesso, la regione si conferma in una fascia “medio-alta”, con la provincia di Siena ancora la migliore tra le toscane, ma in calo di sei posizioni (dalla 15^ alla 21^), seguita da Pisa (29^), Firenze (36^, stabile), Arezzo (44^, -3 posizioni con un punteggio 556,25) e Livorno (49^). Le restanti province — tra cui Grosseto, Lucca, Massa-Carrara, Pistoia e Prato — si distribuiscono nella seconda metà della classifica.

All’interno di questo quadro, il caso Arezzo merita una riflessione approfondita: la provincia scende al 44° posto e registra un arretramento di 3 posizioni rispetto al 2024, confermando una situazione composita, fatta di eccellenze e criticità che stanno influenzando la percezione complessiva della qualità della vita.

📌 CLASSIFICA QUALITÀ DELLA VITA 2025 — CONFRONTO TRA LE PROVINCE TOSCANE

Provincia Posizione 2025 Var. su 2024 Fascia nazionale
Siena 21ª ▼ –6 Alta
Pisa 29ª ▲ +5 Medio-alta
Firenze 36ª = Medio-alta
Arezzo 44ª ▼ –3 Media
Livorno 49ª ▲ +7 Media
Grosseto 53ª ▼ –4 Media
Lucca 61ª ▼ –9 Medio-bassa
Massa-Carrara 67ª ▼ –8 Medio-bassa
Pistoia 70ª ▲ +3 Medio-bassa
Prato 81ª ▼ –5 Bassa

Arezzo si colloca nella metà alta tra le toscane, quarta su dieci, ma in arretramento rispetto al 2024.

Arezzo 2025: luci e ombre nei sei indicatori principali

Macro-area Posizione 2025 Variazione rispetto al 2024
Ricchezza e consumi 47° ⬇️ –19
Affari e lavoro 50° ⬇️ –6
Giustizia e sicurezza 58° ⬇️ –24
Demografia e società 25° ⬆️ +14
Ambiente e servizi 57° ⬇️ –13
Cultura e tempo libero 60° ⬇️ –3

🔹 Dove Arezzo arretra

La nuova rilevazione mette in evidenza pesanti arretramenti nelle aree:

  • Giustizia e sicurezza (–24 posizioni)

  • Ricchezza e consumi (–19)

  • Ambiente e servizi (–13)

Si tratta di tre ambiti particolarmente sensibili per la qualità della vita percepita dai cittadini: il costo della vita e la capacità di spesa, la sicurezza e i tempi della giustizia, la qualità dei servizi quotidiani (trasporti, sanità, scuola, welfare, digitalizzazione).

🔹 Dove Arezzo migliora

L’unico indicatore in crescita, ma con un +14 che spicca in modo netto, è:

  • Demografia e società

Questo parametro include elementi come presenza di giovani famiglie, saldo demografico, mobilità sociale, partecipazione civica e livello di istruzione. Il dato indica che Arezzo, pur soffrendo in alcuni settori, continua a essere un territorio capace di trattenere e attrarre persone, investire nel capitale umano e rimanere socialmente dinamico.

Una provincia stabile ma senza slancio: cosa raccontano i numeri

Il 44° posto non descrive una realtà in crisi, ma restituisce un territorio che regge, pur pagando il rallentamento di alcuni pilastri fondamentali:

  • L’economia resta solida ma risente dell’aumento dei costi e della riduzione dei consumi.

  • La sicurezza percepita cala, con effetti sull’indice complessivo.

  • I servizi pubblici e ambientali non tengono il passo delle migliori province italiane.

A conferma dell’andamento generale, Arezzo non conquista alcuna medaglia: nessun primo, secondo o terzo posto nei 90 indicatori analizzati.
Non emergono quindi punte di eccellenza assoluta, ma nemmeno crolli drammatici: l’immagine è quella di una provincia che non perde quota in modo strutturale ma che non riesce a compiere il salto verso la fascia alta.

E adesso? Le sfide per il 2026

I numeri suggeriscono tre priorità per migliorare la posizione nella prossima edizione:

1️⃣ Rafforzare i servizi pubblici, dalla sanità ai trasporti

La capacità di risposta della pubblica amministrazione incide sempre di più sulla vivibilità.

2️⃣ Ridurre le disuguaglianze economiche

Il dato dei consumi è un campanello d’allarme: perdita di potere d’acquisto, costo della vita e inflazione locale pesano sulle famiglie.

3️⃣ Investire in cultura e tempo libero

Il 60° posto dell’indicatore segnala uno scollamento tra potenzialità (patrimonio culturale, turismo, eventi) e risultati.

La fotografia di oggi: Arezzo resta un luogo dove si vive bene, ma può e deve ambire di più

Con una posizione tra la 35ª e la 55ª nel corso dell’ultimo decennio, Arezzo è stabilmente nella parte medio-alta della classifica italiana della qualità della vita. La sfida del futuro è chiara: trasformare la solidità in crescita, la resilienza in opportunità, il capitale sociale in motore di sviluppo. Se saprà investire su servizi, attrattività e sicurezza, Arezzo ha tutte le carte per avvicinarsi non solo alla parte alta della classifica toscana, ma anche — e soprattutto — alle province italiane che oggi guidano il Paese.