Nicky Savage e Rondo Da Sosa, Tanti: “Per noi siete fuori”. L’evento ad Arezzo Fiere
“Ecco a chi abbiamo detto NO“, rivela Lucia Tanti. A inizio febbraio era arrivato lo stop all’esibizione di Mohamed Lamine Saide, in arte Simba La Rue, rapper italo-tunisino, condannato recentemente a 4 anni per la così detta “faida dei rapper”. Niente esibizione al “pallone” della polisportiva di Montecchio di Castiglion Fiorentino e nemmeno ad Arezzo. Il caso non è più isolato e la truppa di artisti trap “respinti” da Arezzo si irrobustisce, come spiega Tanti: “Non solo Simba La Rue, il “NO” è arrivato anche alla “due giorni” di musica rap e trap dalle ore 18.00 del Venerdì Santo alle ore 04.00 della mattina di Pasqua, con anche “artisti” che si distinguono per usare messaggi violenti, misogini, scurrili e che hanno seri problemi con la legge“. Il riferimento è al trapper Nicky Savage, nome d’arte di Nicholas Alfieri, che canta testi volgari, sessisti, violenti e nei cui riguardi, altri sindaci come quello di Trento hanno chiesto di annullare il concerto. L’altro artista non gradito è Rondo da Sosa, 22 anni, trapper tra i più noti del panorama italiano, che lo scorso 4 febbraio è stato denunciato a Milano dai carabinieri con le accuse di porto abusivo di arma e uso di atto falso. Non solo: nella notte tra il 28 e il 29 dicembre 2022, Rondo era stato fermato da una volante della polizia in via Gignese a Milano a bordo di una Mercedes classe C. In quel caso, dopo alcuni insulti agli agenti, il trapper era stato denunciato, meritandosi il cosiddetto Daspo Willy (un rafforzamento del Daspo urbano), poi annullato dal Tar in quanto “Per svolgere la sua attività di cantante deve poter andare nelle discoteche“. Quindi, per Tanti “No al patrocinio, no alla collaborazione organizzativa, no al contributo economico, per carità!“. La vice sindaco rincara la dose: “No, perché dare spazio a queste voci non è compatibile con la cultura del rispetto delle persone – delle donne in particolare – e delle regole che è patrimonio primario di questa amministrazione. Istallare panchine rosse, invitare al sano divertimento, combattere la violenza sono pannicelli caldi se poi si da’ cittadinanza ad eventi così. Valgono più i fatti delle parole, per questo per noi è no“. La Giunta comunale aretina respinge dunque il patrocinio, tuttavia l’organizzazione, a cura di Ap Tech va avanti, confermando l’evento del 29 e 30 marzo ad Arezzo Fiere. L’ultima parola spetta a Prefettura e Questura, che hanno programmato il tavolo tecnico sull’ordine pubblico.