Contagi, ricoveri, varianti: Arezzo in lockdown, risveglio in zona rossa. Cosa cambia. Torna l’autocertificazione

Dal 15 marzo al 6 aprile 2021, stando al nuovo decreto, i presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano possono “disporre ulteriori, motivate, misure più restrittive tra quelle previste dall’articolo 1, comma 2, del decreto-legge n. 19 del 2020: a) nelle Province in cui l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti; b) nelle aree in cui la circolazione di varianti di Sars-CoV-2 determina alto rischio di diffusività o induce malattia grave”.
“Arezzo, Casentino e Valtiberina hanno proporzionalità a 296 su 250, il Valdarno a 270, regge meglio la Valdichiana aretina, ma qui vi sono più varianti”, aveva quindi annunciato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani nel motivare la decisione di istituire la zona rossa in provincia di Arezzo, al pari delle province di Pistoia, Prato e in altri dieci comuni: Firenzuola e Fucecchio (in provincia di Firenze), Viareggio (Lucca), Scarlino (Grosseto), e nella provincia di Pisa i comuni di Santa Luce, Castellina Marittima, Montopoli, San Miniato, Castelfranco di Sotto, Santa Croce sull’Arno. Scuole chiuse, anche se in “zona arancione”, pure a Barberino Tavarnelle, Marradi e Reggello (in provincia di Firenze), Siena e Castelnuovo Berardenga. Rispetto alla Provincia di Arezzo, situazione ben peggiore, dal punto di vista del contagio, a Pistoia, che è a 356 ogni 100 mila abitanti e Prato, che è a quota 366. Ma tant’è, anche da noi il parametro è stato superato e quindi l’intero territorio provinciale si avvia a vivere l’ennesimo lockdown. Torniamo ad elencare le regole e le restrizioni che valgono in zona rossa, ricordando che occorre il modulo dell’autocertificazione, che potete scaricare qui {rwattachments}
La misura della zona rossa a decorrere da lunedì 15 marzo 2021 fino a domenica 21 marzo compresa, eventualmente reiterabile sulla base dell’evoluzione del contesto epidemiologico. Nessuna deroga da parte del Ministero per i servizi educativi dell’infanzia, che dunque resteranno chiusi. Nell’ordinanza firmata da Giani, si precisa che ai sensi dell’articolo 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica, ferma restando la piena applicazione delle misure nazionali e regionali di contenimento del rischio di diffusione del virus già vigenti.
L’ordinanza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani
Zona rossa, cosa si può e non si può fare. Le domande più frequenti
Si può uscire di casa?
In zona rossa solo per lavoro o urgenza: buttare la spazzatura, fare la spesa. Fino al 6 aprile 2021, in zona rossa sono consentiti esclusivamente i seguenti spostamenti:
– per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un’altra Regione o Provincia autonoma);
– il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, compreso il rientro nelle “seconde case” ubicate dentro e fuori regione (si veda la FAQ specifica).
Gli spostamenti per far visita ad amici o parenti autosufficienti e, in generale, tutti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria non dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute sono invece vietati fino al 2 aprile e nella giornata del 6 aprile 2021.
Nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021 sarà consentito una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata della stessa Regione, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.
Mascherine
I dispositivi di protezione delle vie respiratorie (meglio conosciuti come mascherine) devono essere obbligatoriamente indossati sia quando si è all’aperto, sia quando si è al chiuso in luoghi diversi dalla propria abitazione, fatta eccezione per i casi in cui è garantito l’isolamento continuativo da ogni persona non convivente.
L’obbligo non è previsto per:
– bambini sotto i 6 anni di età;
– persone che, per la loro invalidità o patologia, non possono indossare la mascherina;
– operatori o persone che, per assistere una persona esente dall’obbligo, non possono a loro volta indossare la mascherina (per esempio: chi debba interloquire nella L.I.S. con persona non udente).
Inoltre, non è obbligatorio indossare la mascherina, sia all’aperto che al chiuso:
– mentre si effettua l’attività sportiva;
– mentre si mangia o si beve, nei luoghi e negli orari in cui è consentito;
– quando si sta da soli o esclusivamente con i propri conviventi.
Per quanto riguarda lo svolgimento dell’attività lavorativa e delle attività scolastiche, la mascherina è obbligatoria nelle situazioni previste dagli specifici protocolli di settore.
È comunque fortemente raccomandato l’uso delle mascherine anche all’interno delle abitazioni private, in presenza di persone non conviventi.
In zona rossa si può andare a fare una passeggiata?
Sì, ma vicino a casa, da soli o con minori e persone non autosufficienti.
Si può andare da parenti e amici?
In zona rossa no. Ma il 3, il 4 e il 5 aprile, per le feste di Pasqua, è concessa ovunque una sola visita ad amici e parenti all’interno della stessa regione e sempre in due al massimo.
Ci si può ricongiungere col proprio partner se si lavora in due comuni o regioni diverse?
Sì, se il luogo scelto per vedersi coincide con la residenza o il domicilio in cui si convive.
Si possono portare i figli dai nonni per motivi di lavoro?
Sì, ma resta sconsigliato, perché gli anziani sono i più fragili.
Le scuole sono aperte?
In zona rossa no. Lezioni in classe solo per gli alunni con disabilità o bisogni educativi speciali, per gli altri Dad. In questa zona sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia (nidi e micronidi, sezioni primavera e servizi integrativi quali spazi gioco, centri per bambini e famiglie, servizi educativi in contesto domiciliare comunque denominati e gestiti). Inoltre, le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado (materne, elementari, medie, superiori, istituti tecnici etc.) si svolgono esclusivamente con modalità a distanza. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Bar e ristoranti sono aperti?
Sì, ma solo per l’asporto dalle 5 alle 22. Così come le pasticcerie e le gelaterie. Dalle 18 in poi la vendita è vietata ai locali senza cucina. Via libera a oltranza alle consegne a domicilio. In hotel, per i soli clienti che hanno una stanza, è consentita la consumazione. Aperti i bar di ospedali e aeroporti e gli autogrill.
In quest’area è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze.
Dalle 5.00 alle 22.00 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, come segue:
– dalle 5.00 alle 18.00, senza restrizioni;
– dalle 18.00 alle 22.00, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina (e altri esercizi simili – codice ATECO 56.3).
La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.
È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti ivi alloggiati.
Si può usare il bagno nei bar?
No, salvo casi di assoluta necessità.
I negozi sono aperti?
No. In zona rossa aperti solo i negozi che vendono prodotti essenziali: supermercati, farmacie, tabaccai, benzinai, librerie, edicole, profumerie, negozi di intimo, elettronica, articoli sportivi, vestiti per bambini, giochi. Chi chiude può consegnare a domicilio. Fermi pure barbieri, parrucchieri, estetisti.
I parchi e i giardini sono aperti?
Sì, salvo ordinanze locali. I bimbi possono usare scivoli e altalene.
I musei sono aperti?
No.
Si possono fare riunioni di condominio?
Sì, ma è consigliata la modalità a distanza.
Che sport si possono praticare?
Tutti quelli all’aperto, individuali, senza contatto, a due metri di distanza. In zona rossa l’attività sportiva va svolta sotto casa o nel parco più vicino. Sospesa l’attività venatoria. Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese,
Si può fare sport in un altro comune?
In zona rossa si può praticare attività sportiva solo nel proprio comune.
Si può raggiungere la seconda casa?
Sì, anche in un’altra regione, purché già di proprietà o affittata prima del 14 gennaio. Ci si può andare solo con il proprio nucleo familiare.