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mercoledì | 12-02-2025

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Uccise col narghilè, condannato a 6 anni e 8 mesi per l’omicidio di Terranuova Bracciolini

Arezzo – È stata emessa oggi la sentenza per l’omicidio di Joel Martinez Seipio, avvenuto durante una rissa tra una ventina di persone in una discoteca di Terranuova Bracciolini il 1° ottobre 2023. Braulio Pavel Martinez Mesa, 33enne di origine dominicana residente a Perugia, è stato condannato a 6 anni e 8 mesi di carcere per omicidio preterintenzionale. La sentenza, pronunciata dalla giudice per le udienze preliminari Giulia Soldini, arriva al termine di un processo in rito abbreviato.

L’incidente risale a poco più di un anno fa, quando, all’alba, una lite scoppiata tra due gruppi di connazionali nel locale “El Angel” di Terranuova Bracciolini degenerò in una rissa. Martinez Mesa, 33 anni come la vittima, lanciò un narghilè a forma di teschio contro Seipio, colpendolo al volto. I vetri rotti dell’oggetto recisero la giugulare della vittima, che morì dissanguata in pochi minuti. La scena venne catturata dalle telecamere di sorveglianza, consentendo l’identificazione di Martinez Mesa, arrestato pochi giorni dopo e detenuto nel carcere di Perugia, dove si trova tuttora.

La PM Francesca Eva aveva chiesto una pena di 12 anni per omicidio volontario, riconoscendo però le attenuanti generiche. Per l’accusa, Martinez Mesa avrebbe agito con l’intento di uccidere, sfruttando la colluttazione per colpire il connazionale in modo letale. L’imputato, però, ha dichiarato di non aver voluto causare la morte di Seipio, sostenendo che il gesto non fosse premeditato ma frutto di un tragico errore.

La giudice Giulia Soldini ha accolto le argomentazioni della difesa, avvocati Francesco Areni e Alberto Catalano, che sosteneva la natura preterintenzionale del gesto, ritenendo che Martinez Mesa, che nel corso delle varie fasi processuali ha chiesto perdono ai familiari, non avesse intenzione di uccidere. È stata inoltre respinta la richiesta dell’imputato di ottenere gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Disposta una provvisionale di 60 mila euro per i familiari di Seipio.

Alla lettura della sentenza, l’avvocato di parte civile Alessandro Massai si è detto “del tutto insoddisfatto”, così come i familiari della vittima, che hanno commentato con amarezza: “Sei anni e 8 mesi per una vita sono pochissimi, vergogna!“. “Abbiamo dimostrato, anche attraverso perizie, che non c’era intenzione di uccidere. Fu un evento drammatico, conseguenza non voluta di un gesto avventato che non voleva portare a questo esito. Riteniamo che sia la decisione giuridicamente giusta“, la dichiarazione dei legali della difesa.

Il deposito della sentenza completa avverrà entro 90 giorni.

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