Statua di Benigni nuovamente imbrattata, stavolta con una croce celtica

Una croce celtica, divenuta simbolo di movimenti di estrema destra in tutta Europa, adottata anche dai neo-guelfi per difendere la tradizione cattolica, è stata riprodotta con la vernice sul basamento della statua in onore di Roberto Benigni, premio Oscar originario di Castiglion Fiorentino. La statua sorge in località Manciano, la Misericordia, dove Benigni è nato. L’opera dello scultore Andrea Roggi, fu realizzata nel 1999 dopo le riprese del film “La vita è bella“, effettuate in parte proprio a Castiglion Fiorentino.

“Un gesto sconsiderato – commenta il capogruppo Rinascimento Castiglionese in Consiglio comunale Paolo Brandi – quello di imbrattare con una croce celtica il basamento della scultura dedicata a Roberto Benigni. Un atto che non solo deturpa l’opera di un artista castiglionese come Andrea Roggi, ma offende la memoria collettiva.
Sarà un caso ma quella statua è dedicata alla” Vita è bella”, il film premio Oscar che descrive la tragedia dell’olocausto.
Azioni simili, in passato, sono state definite goliardate. Io ne ho le scatole piene di questo giustificazionismo da salotto, perché a forza di minimizzare si rafforzano certe storture, offrendo un senso di impunità a turpi personaggi che pure albergano dalle nostre parti. Spero che l’Amministrazione intervenga prontamente per ripulire il basamento della statua e si unisca al coro di unanime condanna”.

Il commento del Gruppo Consiliare Rinascimento Castiglionese

“Una mano ignota e vile ha imbrattato con una croce celtica il monumento dedicato a Roberto Benigni nella frazione di Manciano. In momenti come questi, in cui i nostalgici del nazismo e del fascismo, rialzano la testa in Italia e in Europa, questi gesti non vanno sottovalutati. Quel monumento era già stato preso di mira in passato. Evidentemente la figura di Benigni e le sue opere in particolare la “Vita è bella”, dove si descrive la tragedia dell’olocausto, stanno sullo stomaco a qualcuno. E non hanno contribuito a creare un clima positivo le polemiche accese sulla sua presunta lontananza da Castiglion Fiorentino.  In passato azioni simili sono state derubricate a ragazzate o meglio goliardate. Un modo come un altro per giustificarle. Un giustificazionismo così convinto da portare un assessore comunale alla inaugurazione della sede di un movimento di estrema destra.  Invece da giustificare non c’è un bel niente. Questi sono atti vandalici, politicamente definiti e che fanno perno su di un clima politico generale di rivalsa e di riscrittura della storia italiana”.

Non è la prima volta che la statua viene deturpata: a luglio 2020 con un atto di vandalismo qualcuno gettò vernice rossa su tutto il basamento in pietra della statua.

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