Omicidio stradale, tre anni di lavori socialmente utili. La famiglia di Federica: “Ingiustizia è fatta”

In quel tratto di strada vige il limite dei 50 km. orari, ma l’auto, una Kia, procedeva quasi a 140. L’imputato, difeso dall’avvocato Biondi, ha chiesto e ottenuto il patteggiamento, che prevede lo sconto di un terzo della pena. Ebbene, il giudice Stefano Cascone, sentita la pm Greco, ha concesso le attenuanti generiche per la giovane età dell’imputato e perché incensurato. Risultato: mentre alla famiglia Canneti, mamma Rosanna, babbo Marcello e Alessandra, sorella di Federica, veniva chiesto di aspettare fuori dall’aula, il giudice ha pronunciato la sentenza definitiva di fronte agli avvocati: tre anni di reclusione per il giovane di 24 anni di origine indiana e residente a Castelfranco Piandiscò alla guida dell’auto “impazzita”. “Tre anni per omicidio stradale aggravato dalla velocità e per aver causato, oltre alla morte di un passeggero, anche le lesioni personali per un altra persona che viaggiava a bordo del veicolo“. Questo il disposto della sentenza, con pena che verrà commutata in lavori socialmente utili. E’ Alessandra Canneti, sorella della povera Federica, studentessa di medicina all’università di Siena, a pubblicare sui social la reazione: “Ingiustizia è fatta. È questo il titolo che daremmo io e la mia famiglia, se dovessimo riassumere con 3 parole ciò che è successo oggi“.
Per la famiglia, senza troppi giri di parole, la sentenza è troppo mite:
“Dopo 9 mesi di attesa per la condanna, a quello che è l’ OMICIDA di Federica, ci ritroviamo con una sentenza definitiva che prevede solo 3 anni di lavori socialmente
utili, il minimo sindacale, quello che questa nazione con il suo sporco sistema, prevede per omicidio stradale con il 100% di colpa e tutte le aggravanti del caso. L’attenuante ? probabilmente la giovane età del soggetto.. ma la nostra Fede allora? Era anche più giovane di questo.
Arrivati in aula abbiamo potuto assistere solo alla lettura dei primi atti, perché per la sentenza, il giudice ci ha espressamente chiesto di rimanere fuori, chiamando anche delle forze dell’ordine in borghese… forse perché consapevole di avere ucciso doppiamente una famiglia che da ormai 9 mesi si alza e va a letto con un pugno nello stomaco e il cuore a metà?
è scandalosa, la poca umanità e assenza di empatia che abbiamo trovato in quell’uomo , come è scandaloso che un ragazzo che faceva quasi 140 km orari, in una strada che ne prevede 50,ignorando gli amici che gli dicevano di rallentare perché voleva “provare la macchina nuova” ,si ritrovi ad andare a zonzo facendo due spazzate al cimitero (probabilmente) come se niente fosse, lo stesso ragazzo che pochi giorni dopo la tragedia ,se ne uscì di risposta e con una battuta (dove gli veniva detto “ sei il boss di Piandiscó”) con un “no, ora sono più famoso a Castiglioni” dimostrando di non aver capito evidentemente assolutamente nulla dell’errore, anzi ORRORE commesso quella maledetta notte. Ci sarebbe bastato anche 1 solo mese di carcere, per dare una scossa ai coetanei, e soprattutto una riflessione a lui, che una vita l’ha spezzata… per sempre.
Vita che invece lui già da adesso continuerà a passare, a lavorare, a uscire , a fare festa… Federica, questo non potrà mai più farlo, e noi ci ritroviamo oltre che “cornuti” anche “mazziati”, l’ergastolo a vita è solo il nostro, vittime di un sistema dove comanda lo stato, e dove la PARTE LESA, non ha diritto di difendersi, ne diritto di parola, potrebbe avere anche il miglior avvocato della terra, ma siamo proprietà dello stato, e solo l’imputato in questi casi qua, può esprimersi, e cercare di pararsi il c*lo. Oggi cara “non giustizia” ci hai uccisi due volte”.