Arezzo, sgombero dell’area ex Lebole: maxi blitz interforze, fermate otto persone

Operazione ad ampio raggio questa mattina ad Arezzo, dove le forze dell’ordine hanno effettuato un maxi sgombero nell’area dell’ex stabilimento Lebole. L’intervento, coordinato dalla Prefettura, ha coinvolto numerosi agenti della Polizia Municipale, Polizia di Arezzo, Vigili del Fuoco, Carabinieri, Vigili del Fuoco, 118 e servizi sociali dell’ASL, è scattato all’alba e ha interessato una zona da anni in stato di profondo degrado e abbandono, spesso segnalata per situazioni di insicurezza e occupazioni abusive e spaccio di sostanze stupefacenti.
“L‘intervento interforze presso l’area della “ex Lebole” – si legge nella nota prefettizia – era finalizzato al controllo delle condizioni e dello stato del sito e ad accertare l’eventuale presenza di occupanti abusivi. L’attività, effettuata a seguito delle intese intercorse in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e successivamente a verifiche preliminari già poste in essere, ha consentito di accertare la situazione attuale degli edifici e dell’intera area racchiusa all’interno del perimetro costituente il complesso produttivo. Nel corso del sopralluogo sono state rinvenute all’interno dell’area otto persone, di cui sei di nazionalità straniera, per le quali sono in atto accertamenti. È stata, inoltre, rappresentata alla proprietà la necessità di procedere al rafforzamento delle misure di vigilanza interna ed esterna del sito al fine di evitare ulteriori illegali ingressi, nonché allo sgombero di masserizie e suppellettili utilizzate dagli occupanti abusivi”.
Lo sgombero arriva in un momento cruciale: l’area, infatti, è in procinto di cambiare volto. È imminente l’acquisto da parte di Patrizio Bertelli, patron del gruppo Prada, che dovrebbe rilevare il sito per circa 8 milioni di euro dall’attuale proprietà, la società Carrara. Un’operazione che apre scenari importanti per il futuro della zona, con ipotesi di riqualificazione e sviluppo già al centro del dibattito cittadino. L’intervento di oggi rappresenta un primo passo concreto verso la trasformazione di un’area simbolo del passato industriale di Arezzo, da anni in cerca di un nuovo destino.