San Vincenzo, quell’armonia con la natura che l’uomo ha dimenticato
Pochi decenni fa, stagioni, lunario e festività erano cardini di un vivere quotidiano per l’uomo che trovava stabilità e armonia col creato, in una forma di convivenza e di estremo rispetto. San Vincenzo, di origine spagnola, appartenente all’ordine domenicano, fu figura importante della sua epoca, molti lo ricordano come l’angelo dell’Apocalisse, per le sue invettive contro l’inadeguatezza del clero della sua epoca e per aver risolto diplomaticamente lo scisma d’Occidente. In maniera più popolare è considerato il protettore dei muratori per un miracolo in cui salvò da morte certa un costruttore, ma ancor di più viene ricordato in ambito agricolo, per la sua protezione ai raccolti, operando miracoli contro la siccità e le alluvioni. Ecco che nei riti oltre ad essere invocato attraverso i falò a lui dedicati, vengono costruite croci e frasche, che vengono benedette durante la Santa Messa e poi poste nei campi per proteggere ciò che è stato seminato. “Ci si affida alla Provvidenza dopo tanto lavoro – spiega Rosanna Martini, consigliere comunale a identità, cultura, territorio, manifestazioni e folclore del comune di Castiglion Fiorentino – in armonia col creato e nel rispetto della natura che oggi l’uomo sembra aver quasi dimenticato”.