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venerdì | 13-12-2024

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I gioielli indossati dagli artisti del “Gianni Schicchi” stasera al Petrarca. L’anteprima – Foto

Stasera alle 21.00 al Teatro Petrarca di Arezzo debutta la nuova produzione voluta dal Comune di Arezzo in collaborazione con Fondazione Guido d’Arezzo. Per l’occasione Confindustria Federorafi fornirà agli artisti e alle artiste 60 monili di brand dell’oreficeria e gioielleria da tutta Italia, preziosi realizzati anche da giovani promesse dell’oreficeria.

Il ‘nuovo’ “Gianni Schicchi” in scena ad Arezzo nel centenario dalla scomparsa di Giacomo Puccini. L’opera comica torna in scena con il baritono Mario Cassi nel ruolo di protagonista, l’Orchestra della Toscana diretta dal Maestro Fabrizio Maria Carminati, la regia, drammaturgia e costumi di Manu Lalli e le scene di Daniele Leone. Nel cast i talenti del progetto di specializzazione “Le Stanze dell’Opera” promosso da Fondazione Guido d’Arezzo. Vi proponiamo una gallery delle immagini dei gioielli, pervenuti dai distretti dell’oro di tutta Italia, che questa sera al Teatro Petrarca di Arezzo saranno in scena per il debutto del “Gianni Schicchi”, l’opera di Giacomo Puccini che torna in scena in una nuova produzione con protagonista il baritono Mario Cassi, la regia di Manu Lalli e l’Orchestra della Toscana diretta da Fabrizio Maria Carminati. Per l’occasione, grazie alla collaborazione con Confindustria FEDERORAFI, agli artisti e alle artiste sul palcoscenico saranno forniti oltre 60 monili di alta gioielleria provenienti dai distretti dell’oro di tutta Italia – tra pezzi da museo e preziosi realizzati su misura – in una volontà di avvicinamento tra il mondo dell’opera e quello del gioiello.

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Nel centenario dalla scomparsa di Giacomo Puccini, debutta ad Arezzo venerdì 27 settembre Il ‘nuovo’Gianni Schicchi”. L’opera comica del celebre compositore toscano, rappresentata al Metropolitan di New York per la prima volta nel 1918, torna con una nuova produzione fortemente voluta dal Comune di Arezzo in collaborazione con Fondazione Guido d’Arezzo che si terrà al Teatro Petrarca alle ore 21.

Il ruolo del protagonista sarà interpretato dal baritono di fama internazionale Mario Cassi, che conduce l’intera operazione. Nel cast infatti anche i talenti del nuovo progetto “Le Stanze dell’Opera”, scuola di specializzazione per giovani cantanti lirici e musicisti che ha l’obiettivo di rendere il mondo dell’Opera accessibile a chiunque lo desideri. La direzione d’orchestra è affidata al M° Fabrizio Maria Carminati che dirigerà l’ORT – Orchestra della Toscana; la regia, la drammaturgia e i costumi sono affidati a Manu Lalli, l’allestimento è realizzato da Venti Lucenti (da oltre 30 anni nella formazione, divulgazione e avvicinamento all’opera lirica dei più giovani) a cura di Marco Burberi, la scenografia di Daniele Leone e le luci di Giuseppe Filipponio.

Di particolare rilievo è la collaborazione con Confindustria FEDERORAFI, che avvicina così il mondo degli orafi a quello della lirica di Arezzo: infatti, per l’occasione, FEDERORAFI, che rappresenta le principali aziende produttrici italiane appartenenti al settore della gioielleria e dell’oreficeria, fornirà 60 monili provenienti da tutti i distretti orafi italiani. Da Valenza Po a Milano, da Vicenza a Napoli, i preziosi sono composti sia da pezzi appartenenti a collezioni di musei aziendali, sia da pezzi più contemporanei e realizzati espressamente per questa occasione da giovani promesse dell’oreficeria che, sempre più, rappresentano il presente e il futuro del settore orafo che è leader a livello mondiale e dove Arezzo con le sue aziende ha un ruolo di primo piano.

A fianco di Fondazione e Comune di Arezzo sono partner dell’iniziativa Unoaerre, Caurum, Fattoria La Vialla, Fratelli Chini, G&B Italy Consulting, Giordini, Italfimet, Ramtech Engineering, SemAr, TCA, Bio-Esperia, Mauro Mattioli dal 1978, Orchidea Preziosi, Romana Maceri Centro Italia e la messa in scena dell’opera è possibile grazie al supporto di Confindustria FEDERORAFI in collaborazione con Oroarezzo,

Per info scuolaopera@fondazioneguidodarezzo.com – www.fondazioneguidodarezzo.com – biglietti disponibili su https://discoverarezzo.ticka.it/).

Dichiara Mario Cassi: “Il progetto nasce nel settembre 2022, quando Fondazione Guido d’Arezzo mi chiese di pensare un progetto didattico per l’Opera, da realizzare nei bellissimi locali di Ca.Mu (Casa della Musica), un vero gioiello che provoca profonda ammirazione in chi visita Arezzo per la prima volta. Erano anni  che mi accarezzava l’idea di realizzare ad Arezzo una Casa per l’Opera, un progetto che allo stesso tempo desse a tanti giovani, provenienti da tutte le parti del mondo la possibilità di perfezionarsi insieme a grandi docenti (figure di livello internazionale e offrisse  alla città una stagione lirica, che manca ahimè da troppo tempo. Al progetto hanno aderito con entusiasmo docenti internazionali  che da marzo scorso hanno cominciato a lavorare su un gruppo sempre più consistente di allievi provenienti da tutte le parti del mondo, dallo Sri Lanka all’Argentina, nonché da varie regioni d’Europa. Non è mancato  l’appoggio concreto  di un gruppo di mecenati aretini che hanno accompagnato i nostri giovani nel loro percorso, sostenendoli economicamente,  venendo periodicamente ad ascoltarli, in quello che alla fine si è rivelato essere uno scambio proficuo di energie e idee”.

“Questo Gianni Schicchi, con la preziosa partecipazione di Manu Lalli alla Regia, e del Maestro Fabrizio Maria Carminati alla direzione dell’Orchestra della Toscana, e con in scena i gioielli dell’Arte Orafa italiana, rappresenta il frutto più bello di questo primo anno di corsi e laboratori, e il fatto che sulla scena insieme a me ci siano ben 9 dei nostri allievi è il nostro più grande successo. Una menzione speciale per i nostri meravigliosi Donors che hanno incontrato i giovani e li hanno premiato con la loro generosità. Essi hanno portato ai giovani oltre al sostegno economico la loro esperienza umana e professionale, motivandoli e incoraggiandoli a seguire le loro passioni sotto una guida esperta per dare ad ognuno di loro la possibilità di esprimersi e di capire meglio le proprie capacità, e per affrontare il palcoscenico più difficile, quello della vita”, conclude.

Gli allievi de “Le stanze dell’opera” che prenderanno parte alla messa in scena e che sono stati selezionati dopo un workshop finalizzato alla realizzazione di “Gianni Schicchi” che si è svolto dal 27 agosto al 2 settembre 2024 ad Arezzo sono: Joachim Coffinier-Barry nel ruolo di Maestro Spinelloccio e Messer Amantio Di Nicolao, Joaquín Cangemi nel ruolo di Gherardo, Gesua Gallifoco nel ruolo di Lauretta, Elizabeth Madama/Stefania Paddeu nel ruolo di Nella, Virginia Moretti nel ruolo di Ciesca, Kwangsik Park nel ruolo di Simone, Francesco Rafanelli nel ruolo di Marco, Elisabetta Ricci nel ruolo di Zita, Diego Savini nel ruolo di Betto. Ad affiancarli, Lorenzo Martelli che interpreterà Rinuccio, Lorenzo Martinuzzi nel ruolo di Pinellino, Marco Bredemeier nel ruolo di Guccio, Marco Burberi nel ruolo di Buoso Donati e Sara Lucherini nel ruolo di Gherardino.

“Gianni Schicchi è un affresco scanzonato e disincantato delle miserie umane – commenta la regista Manu Lalli riguardo alle note di regia – ognuno dei protagonisti, dal più piccolo al più maestoso, rappresenta infatti un ‘carattere’. Il vile, il pavido, l’appassionato, l’arrogante, la timida, la bella, l’avida piena di pregiudizi, l’intrigante e l’ingenuo. Il pubblico guarda come in uno specchio le proprie caratteristiche, e alle volte vi si riconosce. Ogni volta che è messa in scena, l’opera muta, cresce, si rinnova con la presenza, la voce, il sudore, il corpo di coloro che la interpretano e che la vivono sul palcoscenico come se fosse la prima volta. Con nuove interpretazioni e nuovi spunti per raccontarla, scovando cose che, forse, erano rimaste in ombra fino ad allora. E ognuna di queste interpretazioni ha un valore, una ragione. Una nuova verità. Puccini si è sempre occupato delle piccole cose, non degli eroi, non dei grandi, ma delle persone comuni, dei bohémiens, degli umili, dei sognatori, dei perdenti. Ma ha parlato sempre della loro intimità, dei loro fallimenti, delle loro speranze. Dei loro sogni. È questo che fa di Gianni Schicchi un capolavoro. Un grande affresco pieno di simboli che come tali possono essere interpretati per tentare di spiegare il nostro vivere presente”.

L’opera: Buoso Donati ricchissimo mercante fiorentino muore. I parenti anch’essi benestanti ma avidi e ingordi di denaro, accorrono al capezzale con falsa disperazione solo per scoprire dopo lunga ricerca del Testamento, che lo zio ha lasciato tutte le ricchezze accumulate in vita ai frati. La finta disperazione diventa vera. Rinuccio, nipote giovane e innamorato di Lauretta (figlia dello Schicchi) propone alla famiglia Donati di chiamare a risolvere il ‘caso’ proprio Gianni Schicchi, considerato in città un personaggio fine, astuto, che ogni malizia di leggi e codici conosce e sa. I parenti si rifiutano di farsi aiutare da un soggetto che appartiene alla Gente Nova, uno sceso a Firenze dal Contado, la casta e la supponenza non consentono loro di imparentarsi con ‘quella gente’. Ma come in tutte le commedie il gioco degli equivoci è il vero motore della narrazione. Schicchi arriva in casa guidato da Rinuccio che ama follemente Lauretta. Dapprima si rifiuta di aiutare quei boriosi dei Donati, ma poi vinto dalle richieste dalla figlia (O mio babbino caro) prende in mano al situazione. Si traveste da Buoso ne occupa il letto e facendosi passare il per il morto (ora moribondo) detta un nuovo testamento al Notaio che è stato prontamente mandato a chiamare. Dona agli avidi pareti una parte dell’eredità, ma dichiara al Notaio di lasciare la parte più cospicua dei beni del morente al suo caro amico… Gianni Schicchi! Il notaio trascrive le volontà fra l’ira dei Donati che vengono da Gianni scacciati di casa con il bastone di Buoso. Proprietario con la figlia Lauretta e con il giovane Rinuccio, suo futuro sposo, di tanto denaro, come nella migliore tradizione buffa del teatro Italiano, chiede indulgenza al pubblico e licenza la Grande padre Dante. Gianni vittorioso declama infine che se il pubblico si è divertito capirà senz’altro che i denari di Buoso non potevano essere spesi meglio di così! E con l’ironia tipica dei Toscani chiude l’opera; ‘Per questa bizzarria m’han cacciato all’inferno… e così sia.

BIOGRAFIE

Mario Cassi, baritono, aretino classe 1973, è ospite dei più prestigiosi Teatri internazionali, dalla Scala di Milano all’Opera National de Paris, Arena di Verona, Sidney Opera House, dal San Carlo di Napoli al Teatro Colon di Buenos Aires, alla Tokyo National Opera, al Maggio Musicale Fiorentino, all’Opera di Roma, alla Staatsoper di Vienna e alla Semper Omer di Dresda, al Gran Teatro del Liceu di Barcellona. Ha collaborato  con direttori del calibro di Riccardo Muti, Zubin Mehta, Daniel Oren, Renato Palumbo, Speranza Scappucci, Adam Fischer, Omer Wellber, Daniel Harding, Ezio Bosso,Bruno Campanella, Nicholas Carter e con registi come Franco Zeffirelli, Hugo de Ana, Yannis Kokkos, Leo Muscato, Damiano Michieletto, Davide Livermore, David Mc Vicar,Carlos Saura, Mario Martone. Nel 2017 il presidente Mattarella lo ha nominato Cavaliere della Repubblica all’ordine del Merito, per i successi in campo artistico e l’impegno sociale testimoniato da numerosi eventi musicali di beneficenza a cui ha partecipato, non solo ad Arezzo.

Manu Lalli, Drammaturga, regista teatrale e d’opera italiana, nel 1993 ha fondato a Firenze la Compagnia Venti Lucenti. Ha scritto e portato in scena spettacoli di prosa e drammaturgie originali in Italia e all’estero collaborando con enti, teatri, scuole e fondazioni liriche e sinfoniche sul territorio nazionale ed estero. Ha firmato regie di opere liriche in collaborazione con Opera Festival, Taormina Festival, Teatro Coccia di Novara, Bartokplus International Opera Festival di Miskolc (Ungheria), Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Puccini Festival di Torre del Lago, Nervi Music Ballet Festival del Teatro Carlo Felice di Genova, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Teatro Nazionale di Belgrado, Teatro Marrucino di Chieti, Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto dell’Albania di Tirana, Teatro Petrarca di Arezzo. Dal 2007, con Venti Lucenti, si è dedicata alla divulgazione e all’avvicinamento dei più giovani all’opera lirica, alla musica sinfonica e alla prosa in collaborazione con il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, l’Orchestra Regionale della Toscana di Firenze, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro Coccia di Novara, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino, il Teatro Maggiore di Verbania, il Teatro Carlo Felice di Genova, il Teatro della Pergola di Firenze, il Teatro Valentino Garavani di Voghera, Festival Internazionale MITO SettembreMusica. Per queste istituzioni e fondazioni lirico-sinfoniche scrive e dirige spettacoli d’opera e di prosa originali e firma progetti educational in cui i bambini e ragazzi delle scuole sono protagonisti in scena insieme ad attori, cantanti e musicisti professionisti. È docente di arte scenica in percorsi di formazione e perfezionamento per cantanti lirici e insegna al Master in ‘Progettazione e programmazione di processi educazionali nella musica dal vivo’ dell’Università degli Studi di Firenze.

Fabrizio Maria Carminati, diplomato in Pianoforte sotto la guida del M° Carlo Pestalozza e successivamente in Composizione a Milano, ha completato gli studi con il diploma in Direzione d’orchestra, ottenendo il massimo dei voti. La sua carriera è iniziata al Teatro Regio di Torino nel 1988 come Maestro collaboratore, debuttando come direttore nel 1992 con La bohème di Giacomo Puccini. Nel corso della sua carriera, ha diretto oltre 60 titoli d’opera nei più importanti teatri italiani e internazionali, diventando un interprete di riferimento per il repertorio italiano del belcanto e del Novecento. Tra le sue collaborazioni più rilevanti si segnalano quelle con il Teatro Regio di Torino, la Fondazione Arena di Verona, l’Opera di Roma e il Teatro G. Verdi di Trieste, dove attualmente ricopre il ruolo di Primo Direttore Ospite. Accanto alla sua attività artistica, ha ricoperto prestigiosi incarichi istituzionali, tra cui Direttore Artistico del Teatro Donizetti di Bergamo e della Fondazione Arena di Verona, nonché del Teatro Massimo Bellini di Catania dal 2020. Ha inoltre collaborato con diverse fondazioni e orchestre in Europa e in Asia, distinguendosi per la sua sensibilità interpretativa e competenza tecnica. Il suo repertorio spazia dai grandi capolavori del belcanto italiano (Donizetti, Bellini, Verdi, Puccini) fino ai lavori del Novecento tedesco e italiano, dirigendo opere come Madame Butterfly, Tosca, Rigoletto e Eugene Onegin.

Orchestra della Toscana, fondata a Firenze nel 1980, per iniziativa della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze, è considerata una tra le migliori orchestre in Italia. Nel 1983, durante la direzione artistica di Luciano Berio, è diventata Istituzione Concertistica Orchestrale per riconoscimento del Ministero del Turismo e dello Spettacolo. L’organico medio è di 44 musicisti che si suddividono anche in agili formazioni cameristiche. L’Orchestra ha sede a Firenze nello storico Teatro Verdi, dove presenta la propria stagione di concerti, distribuiti poi in tutta la Toscana. È oggi guidata dalla direzione artistica di Daniele Spini, nominato nel febbraio 2023; Direttore principale è Diego Ceretta. L’Orchestra suona regolarmente in tutta Italia,ospite più volte del Lingotto di Torino, del Teatro alla Scala e dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma e nelle più importanti sale europee e d’oltreoceano, dalla Carnegie Hall di New York al Teatro Coliseo di Buenos Aires, a Hong Kong e in Giappone. La sua storia artistica è segnata dalla presenza e dalla collaborazione con musicisti illustri come Salvatore Accardo, Martha Argerich, Rudolf Barshai, Yuri Bashmet, Frans Brüggen, James Conlon, suo Direttore onorario, Myung-Whun Chung, Gianandrea Gavazzeni, Gianluigi Gelmetti, Daniel Harding, Eliahu Inbal, Yo-Yo Ma, Emmanuel Pahud, Daniele Rustioni, che ne è stato Direttore musicale e Direttore artistico e ne è adesso Direttore emerito, e Uto Ughi. L’ORT si distingue per l’eccellenza dei musicisti di cui è composta ed è interprete duttile di un ampio repertorio, dal barocco al classicismo, dal romanticismo al Novecento storico, con una particolare attenzione alla musica contemporanea, che l’ha portata a partecipare a importanti manifestazioni come la Biennale Musica di Venezia e il Festival Musica di Strasburgo. L’ORT ha ideato e realizzato il Festival “Play It!” dedicato alla musica italiana del nostro tempo, che nel 2014 ha ricevuto il Premio “Franco Abbiati” della critica musicale italiana quale migliore iniziativa. I suoi concerti sono trasmessi da Rai Radio Tre e da Rete Toscana Classica; incide per Emi, Ricordi, Agorà, VDM Records, Sony Classical, Warner Music Italia, NovAntiqua Records e Dynamic.

INFO E BIGLIETTI:

Primo settore – platea e I ordine – 40€ intero e 35€ ridotto

Secondo settore – II e III ordine – 30€ intero e 25€ ridotto

Terzo settore – IV ordine – 15€ intero e 10€ ridotto (Ridotto: Under 30 e over 65)

Prevendita: https://discoverarezzo.ticka.it/ – Circuito punti vendita Discover Arezzo

Vendita biglietti: Teatro Petrarca il giorno dello spettacolo con orario 12.00 – 14.00, 17.00 – 21.00

Fondazione Guido d’Arezzo

corso Italia, 102 – Arezzo

0575377439 – 0575377433

info@fondazioneguidodarezzo.com

scuolaopera@fondazioneguidodarezzo.com

fondazioneguidodarezzo.com

www.discoverarezzo.com

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