Gestione rifiuti, il piano regionale. Siti inquinati: 15 milioni per la bonifica di Bucine, Pontedera e Sr 429

Il Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati – Piano dell’economia circolare (Prec), presentato dalla presidente della commissione Ambiente e territorio Lucia De Robertis al Consiglio regionale, rappresenta il principale strumento per la gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti in Toscana. Il documento, che ha originato un ampio dibattito in Consiglio Regionale, definisce strategie e obiettivi per ridurre la produzione di rifiuti, incrementare il riciclo e il recupero, e limitare il ricorso a discariche e termovalorizzatori, in linea con i principi dell’economia circolare.
“Si conclude con questo atto un intenso lavoro iniziato con l’informativa dell’assessora Monia Monni nel 2022 e proseguito con l’adozione del Piano nel 2023”, ha ricordato la presidente. “La quarta commissione è stata fortemente impegnata in questo lavoro. Con attenzione e pazienza tutti i commissari hanno contribuito ad analizzare il Piano e a dare la possibilità di esprimere un voto consapevole, attraverso un confronto molto serio e non strumentale”. Tredici le commissioni svolte per oltre sessanta ore complessive di lavoro. “Questo è un Piano che decide”, ha affermato Lucia De Robertis prima di addentrarsi nell’illustrazione, “che assume una gerarchia dell’impiantistica dettata dall’Unione europea, non demonizzando la termovalorizzazione, ma avendo chiara una nuova tassonomia europea delle attività ecosostenibili, che pone i termovalorizzatori in fondo alla classifica della capacità di ridurre le emissioni climalteranti. Un Piano che programma l’obiettivo dell’autosufficienza in un ordine temporale definito”.
Obiettivi principali
Riduzione dei rifiuti urbani del 5% rispetto al 2019.
Aumento della raccolta differenziata al 75% entro il 2028 e all’82% entro il 2035.
Autosufficienza regionale mediante nuova impiantistica operativa dal 2028.
Incremento del riciclo e recupero, minimizzando l’uso di discariche.
Processo partecipativo
Il percorso di elaborazione del Piano ha coinvolto numerosi stakeholder, tra cui enti locali, associazioni di categoria, e cittadini, raccogliendo oltre 138 contributi e organizzando incontri informativi. Le linee guida includono:
Promozione di impianti tecnologicamente avanzati.
Riqualificazione di aree industriali dismesse per nuovi impianti.
Misure per la trasparenza e la partecipazione pubblica.
Fondi e attuazione
Il Piano prevede investimenti pluriennali, finanziati con fondi regionali, statali e comunitari, per oltre 150 milioni di euro fino al 2027. Le risorse saranno destinate a impianti di riciclo, bonifiche e riduzione dell’impatto ambientale.
Monitoraggio e sostenibilità
Un sistema di monitoraggio annuale valuterà gli impatti ambientali e i progressi verso gli obiettivi prefissati, garantendo la sostenibilità delle azioni intraprese.
Impatto
Il Prec si pone come modello per la transizione ecologica, puntando a un sistema gestionale autosufficiente, tecnologicamente avanzato e in linea con le normative europee. Questo strumento ambisce a fare della Toscana un esempio di economia circolare e sostenibilità ambientale.
Ambiente: inchiesta Keu, il punto sulla bonifica dei 14 siti inquinati
L’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni ha risposto in Aula all’interrogazione della consigliera Elena Meini (Lega) in merito alle proposte contenute nelle relazioni conclusive della commissione regionale di inchiesta Keu ed eventuali risvolti.
L’assessora regionale all’Ambiente, Monia Monni, ha aggiornato il Consiglio regionale sul nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, il Rentri (Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti), che sostituirà il precedente Sistri. L’obbligo di iscrizione al Rentri è scattato il 15 dicembre 2024, con scadenze progressive fino al 13 febbraio 2026, mentre la geolocalizzazione dei mezzi di trasporto di rifiuti pericolosi sarà obbligatoria entro il 31 dicembre 2025.
Il sistema Rentri, una volta operativo, rappresenterà uno strumento fondamentale per il controllo e la trasparenza nella gestione dei rifiuti, supportando la Toscana nel suo impegno verso un’economia circolare e nella prevenzione di pratiche illecite come quelle legate al caso Keu.
Monni ha poi fatto il punto sulla bonifica dei 14 siti del territorio delle province di Pisa, Arezzo e Firenze nelle quali il Keu, miscelato con terre da scavo, è stato rinvenuto e, in 13 di queste, smaltito illegalmente per la realizzazione di rilevati stradali o riempimenti ambientali sono stati oggetto di un capillare monitoraggio delle matrici ambientali e a favore di tre di essi sono stati assunti impegni finanziari. “La Regione per i tre siti di competenza ha stanziato complessivamente 15 milioni di euro”. Monni ha ricordato che gli impianti sono quello di gestione rifiuti inerti Le Rose srl di Bucine ad Arezzo, Le Rose srl di Pontedera in provincia di Pisa e la strada regionale 429 tra Empoli e Castelfiorentino nella provincia di Firenze. Monni ha poi nel dettaglio fatto il punto sulle bonifiche di questi tre siti. Per l’impianto di Bucine si è reso necessario estendere le indagini anche nelle aree limitrofe; nell’impianto rifiuti di Pontedera, “Arpat non ha accertato la potenziale contaminazione delle matrici ambientali ma vi è solo presenza di cumuli di rifiuti” e “si è condivisa una proposta (tra Regione Toscana, usl e il commissario) di piano operativo di rimozione dei rifiuti“, nel quale “si riassumono le analisi condotte, le modalità di rimozione e di conferimento dei rifiuti che sono depositati in tre cumuli”, “i risultati mostrano l’ammissibilità in discarica di rifiuti non pericolosi” e per alcuni “in discarica con deroghe”. “Sui tempi – ha aggiunto Monni – si prevede la fine dei lavori entro settembre 2025”. Infine, sulla strada regionale l’assessora ha detto che è stata messa in sicurezza e che la stratigrafia rilevata evidenzia tre strati: l’aggregato riciclato, considerato non pericoloso, terreno di riporto e terreno naturale sui quali le analisi chimiche hanno mostrato conformità ambientali.
Monni ha concluso ricordando che negli altri 11 siti cove è stato rinvenuto il keu, in 4 siti (area di cantiere a Montaione, aeroporto di Pisa, cantiere in Crespina Lorenzana e discarica ad Arezzo) è stata confermata l’assenza di potenziale contaminazione delle matrici ambientali, “in 7 siti sono state attivate le procedure per gli interventi di rimozione dei rifiuti”.