Il presepe in era Covid: Gesù Bambino, il bue e l'asin...tomatico

. Inserito in Notiziario Aretino della settimana

In Toscana quella passata è stata la settimana dei mutamenti di colore. In pochi giorni siamo passati dal giallo all'arancione e infine, da domenica, al rosso. Dicono che le variazioni dipendano dalle decisioni di una cabina di regia di esperti, ma il cambio di colore così rapido è degno della cabina di regia delle luci del Presepe del Borro

Pare che per la collocazione delle regioni in zona gialla, arancione o rossa gli esperti consultino il metodo scolastico Usaap ('Un S'Arguvisce A Pennarelli), mentre secondo altri viene usato il metodo Acdc (A Cazzo Di Cane), smentendo chi con quest'ultima sigla intendeva il famoso gruppo rock o i flussi di corrente elettrica. Ma ovviamente la scelta finale spetta sempre alla politica e si sa: i politici, in fatto di cambiamento di colore, sono professionisti.

L'arancione - che era previsto si prolungasse almeno una settimana per poter misurare gli effetti delle restrizioni - è durato tre giorni. Storicamente l'arancione dura poco sia al semaforo sia nei cachi (dopo ammattiscono), ma qui è svanito in un battibaleno. Addirittura Donald Trump e Joe Biden, appena saputo del cambio di zona della Toscana, per una volta si sono trovati d'accordo e, usando nella loro lingua madre un'espressione aretina, a proposito della "fase arancione" hanno detto: "It lasted like the scream of a cat!", "È durata quanto il bercio di un gatto!".

Pure i nostri politici locali sono rimasti sorpresi. Il governatore Eugenio Giani ha così scoperto che la sanità nella nostra regione e in Italia al rosso c'era da parecchio prima del Covid e che un gruppo di virologi ha fatto diventare rossa la Toscana in cinque minuti, mentre il Pd sono quasi trent'anni che ci prova e non riesce... Il sindaco Alessandro Ghinelli invece aveva promesso di irrigidire i controlli e incrementare le sanzioni per prevenire il contagio, ma ha infittito solo le bollette della Tari. Ma comunque ad Arezzo sono allo studio ulteriori misure per uscire al più presto dalla zona rossa. Anche perché al primo cittadino al solo parlargli di rosso si rizzano i capelli!

Gli aretini saranno invitati a rafforzare le precauzioni tramite sms. Ecco alcuni testi preparati per i messaggi:

- "Chi in feste affollate in casa ripiega non c'ha capito una sega";

- "Con la mascherina sulla bazza non c'hai capito una mazza";

- "Chi la tiene nella tasca dei pantaloni avrebbe bel che rotto i coglioni";

- "Chi fa assembramenti che la tredicesima la spenda a curarsi i denti";

- "Se alle 22 a casa non torni, come minimo c'hai i corni";

- "Chi delle regole se ne sbatte... Anche la su' mamma batte".

È sempre più necessario evitare stupidi affollamenti agli ospedali, dove la gente in preda al panico va per farsi curare due starnuti, sistemare i peli superflui e ricaricare la scheda telefonica. Quindi, come già proposto da questo notiziario in tempi non sospetti pre-emergenza, per scongiurare il più possibile gli assembramenti nei Pronto Soccorso si potrebbero suddividere i pazienti no-Covid a seconda del nome dell'ospedale: alla Fratta andrebbero i pazienti fratturati, alle Scotte coloro che si sono ustionati e alla Gruccia i pazienti con i muscoli stirati. Il personale sanitario (al quale va ancora un plauso) di tutto ha bisogno meno che di intralci durante i già faticosissimi - e a volte doppi - turni di lavoro.

Si spera poi che le attuali limitazioni permettano agli aretini di passare discretamente le feste natalizie, sebbene in modo diverso da come siamo abituati a trascorrerle. Si raccomanda un Natale solo in compagnia dei parenti stretti, vietati i pranzi affollati. Perciò i presepi nelle nostre case dovranno adeguarsi alla pandemia. Già qualcuno discute se San Giuseppe si possa considerare un congiunto e vada bene piazzarlo nella grotta; di sicuro a pastori e Re Magi dovrà essere messa in mano l'autocertificazione. Via libera invece per il bue e l'asinello, anche se di regola sarebbe meglio avere il bue e l'asin...tomatico.

Dopo il pranzo natalizio sarà concessa una passeggiata in centro... Magari al Prato, nonostante l'assenza della Cittadella del Natale. Se in passato dal planetario potevamo ammirare Venere, Giove, Marte, Saturno e così via, quest'anno dal muretto del parco si potranno vedere Venere, Giovi, se non c'è nebbia pure la Chiassa e il Castelluccio!

Tanto ce ne fossero pochi in giro, il venerdì 13 (novembre) degli aretini è passato senza scossoni, a parte la notizia della zona rossa. Una volta di venerdì 13 qualche superstizioso una scozzatina ai coglioni se la dava. Oggi, con le mani spesso unte dal gel disinfettante, si farebbe un pultricchio nelle mutande e basta!

E per finire l'oroscopo: ora che siamo in zona rossa, è suggerito consumare carne rossa, pomodori, pommarole, mele rosse e tenere in riserva rossa la benzina in macchina. Sconsigliati i film a luci rosse... Quelli, più che la curva dei contagi, fanno calare la vista!

Tags: Natale oroscopo zona rossa

Franco Gori

Franco Gori

Ho 52 anni, sono un operaio e vivo ad Arezzo. Mi è sempre piaciuto ascoltare e  leggere chi fa satira o ironia. Il notiziario è nato sul gruppo Facebook "Sei di Arezzo se" e finora non sono mancati gli spunti e la fantasia per pubblicarne uno ogni settimana. Con la speranza, nel gruppo e fuori, di non annoiare, offendere o provocare nessuno. Fa bene scherzare sui nostri difetti, secondo me ad Arezzo abbiamo sempre faticato a farlo. Ogni tanto meglio provarci, almeno!