Lasciate gli affetti fuori dalla politica

. Inserito in #madecheseragiona

Il giudizio su chi ricopre una carica pubblica, sia esso il primo ministro o un impiegato del comune deve sempre partire dagli atti che compie e dai comportamenti che tiene. Come dice l’articolo 54 della Costituzione «I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore».

C’è poi anche il tema dei comportamenti “privati” di chi riveste una carica pubblica, quest’ultimi non sono mai privati e devono tener conto della dignità connessa alla carica. Non mi piace per esempio chi da deputato offende le donne in TV, non mi piacciono i Primi Ministri che si dimenano in balli sguaiati, non mi piacciono i Sindaci che per un selfie fanno i buffoni.

Ma la famiglia, i rapporti affettivi, i figli, i padri e le madri sono un’altra cosa. Cosa c’entrano con l’attività di un politico?

Eppure in Italia dove si tollera quasi tutto e fa più audience Fabrizio Corona (personaggio che almeno ha pagato di persona le sue colpe) di un premio Nobel, si continua a scavare nella vita personale andando a ricercare i peccati dei familiari fino alla quarta generazione. Utilizzando poi queste ricerche come un’arma politica.

In questo paese in cui i vizi privati diventano pubbliche virtù e i furfanti, come nel paese di Acchiappacitrulli, sono premiati, ebbene in questo paese si fanno ricerche meticolose sul DNA di un marito, di un compagno, di una moglie, di una campagna e si tralasciano i furti di stato e le truffe miliardarie.

A questo siamo ridotti da una politica e da una informazione che mette nel mirino non il ministro o la ministra ma l’uomo o la donna in quanto tali. Nel mio piccolo ho provato sulla mia pelle e talvolta continuo a sentire questo olezzo di marcio che ci circonda.

Rispetto a GIORGIA MELONI sono da tutt’altra parte e tuttavia non posso non riconoscere la dignità con cui oggi comunica la fine di una sua storia privata. Che rimane ed è una storia privata che nulla ha a che fare con il suo impegno politico.

Mi dispiace se qualcuno dalla mia parte si sentirà deluso o peggio offeso dalle mie parole io però, a differenza di alcuni, non faccio di mestiere il cacciatore di uomini e o il tagliatore di teste e fin quando l’avrò sul collo ragionerò con la mia testa.

Tags: Giorgia Meloni Andrea Giambruno

Paolo Brandi

Paolo Brandi

Laureato in filosofia a Pisa e in storia a Siena. Amante dei cani, dell'Inter e della Sicilia. Fin da piccolo impegnato in politica ma col tempo ha assunto un atteggiamento più contemplativo.