L'acqua rimane acqua e il vino rimane vino

. Inserito in #madecheseragiona

Se prendete una bottiglia di acqua minerale e cambiate l’etichetta, magari scrivendoci sopra whiskey invecchiato vent’anni, oppure rum della Giamaica sempre acqua minerale rimane. Soltanto in un caso in tutta la storia dell’umanità, l’acqua si trasformò vino, accadde in un posto che si chiama Cana ma allora si trattò di un miracolo.

Forse sono poco raffinato e non apprezzo l’estetica dei piatti al ristorante, tuttavia ho sempre creduto che il contenuto conti molto di più del contenitore. Rimane il fatto che il contenitore deve avere una forma tale da essere adatto per l’uso che se ne vuole fare. Sfido chiunque a bere a garganella da un alambicco oppure da una tanica da quaranta litri. Fuor di metafora voglio dire che le discussioni che esperti politologi, ben più preparati di me, hanno avviato sul destino prossimo venturo del PD, mi sembrano più un modo per svicolare che non per rispondere al dilemma antico di cui parlava Montale:

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

No, non basta cambiare l’etichetta.

Tags: PD

Paolo Brandi

Paolo Brandi

Laureato in filosofia a Pisa e in storia a Siena. Amante dei cani, dell'Inter e della Sicilia. Fin da piccolo impegnato in politica ma col tempo ha assunto un atteggiamento più contemplativo.