Crisi, metalmeccanici in piazza contro i licenziamenti: "Chiediamo al Prefetto di aprire un tavolo"

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Metalmeccanici Fim Cisl di fronte al Palazzo del Governo ad Arezzo: "Pronti a gestire il cambiamento. Necessario aprire, in via preventiva e cautelativa, insieme a tutte le parti sociali, un tavolo per gestire la crisi e non solo"

Contro i licenziamenti, ma non solo. I metalmeccanici della provincia di Arezzo si sono dati appuntamento questa mattina davanti al palazzo della Prefettura per manifestare preoccupazione su una stagione di grandi incertezze per il settore, che investe anche la provincia.

“E’ una stagione difficile per il tutto il mondo del lavoro ed in particolare per il settore metalmeccanico che, dichiara Ilaria Paoletti, segretario provinciale della FIM Cisl, non è solo questioni di multinazionali che si ritirano lavorativamente dal nostro Paese: Gkn (Campi Bisenzio, Firenze), Whirlpool (Napoli), Gianetti Ruote (Ceriano Laghetto, Monza), Rotork Gears (Cusago, Milano), Timken (Villa Carcina, Brescia), che sono solo la punta di un iceberg, ma anche di tante medie e piccole aziende, un tempo spina dorsale dell’economia, ma che oggi subiscono tutto il peso dell’incertezza. Questa mattina, abbiamo non solo voluto manifestare la preoccupazione, ma chiedere al Prefetto di poter aprire, in via preventiva e cautelativa, insieme a tutte le parti sociali del territorio, un tavolo per:

- prepararsi a gestire le crisi che potrebbero nascere anche in provincia di Arezzo (il settore orafo in primis, ma anche le aziende di elettronica sono in fortissima difficoltà per mancanza di reperimento materia prima);

- iniziare ad elaborare dei piani di gestione del processo di trasformazione che la pandemia ha imposto al settore industriale del Paese (è infatti in atto una trasformazione dal punto di vista tecnologico, industria 4.0).

- infine, il rispetto del Protocollo sottoscritto da Governo, Sindacati e Confindustria per lo sblocco dei licenziamenti. E prevedere strumenti e vincoli a chi decide di licenziare in nome del profitto.

I metalmeccanici, prosegue Paoletti, sono pronti a gestire il cambiamento, non certo a subirlo; sono pronti ad accettare una nuova fase del mondo del lavoro che va verso una trasformazione digitale e tecnologica, ma rimettendo al centro della discussione il valore dell'occupazione, della riqualificazione professionale, della revisione delle politiche attive. Denunciando chi licenzia per mero profitto come una non risposta alla crisi che stiamo vivendo.

Stavolta il mondo del lavoro non si tocca, conclude il segretario FIM Cisl, o il cambiamento del mondo del lavoro e salvaguardia di un lavoro dignitoso vanno di pari passo o quella di stamattina è solo l'inizio di una serie di manifestazioni.

I metalmeccanici hanno scelto da quale parte stare lo faccia anche il Governo!”.

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