Manuel, 23 anni, da poco zio. Decima vittima sul lavoro in Toscana dall'inizio dell'anno. Il cordoglio e i funerali

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Stava terminando il lavoro, quando è stato colpito al torace da una barra in ferro. Ha suscitato sgomento la fine di Manuel Cavanna, 23 anni, morto mentre stava lavorando al montaggio di una scuderia a Tre Berte di Montepulciano, in provincia di Siena. Al moto di cordoglio si unisce il vescovo Migliavacca.

Aveva una grande passione per il suo lavoro ed era ben voluto dalla comunità delle Chianacce di Cortona, dove viveva con  il babbo Francesco, la mamma Catia, la sorella Chiara che da poco aveva partorito. Manuela era appena diventato zio. Intanto la procura di Siena ha dato il nulla osta e la salma è stata restituita ai familiari. Oggi la camera ardente, domani, domenica 21 aprile alle 16 si svolgeranno i funerali alla chiesa delle Chianacce. La salma sarà tumulata al cimitero di Farneta di Cortona.

Il messaggio del Vescovo

Il Vescovo di Arezzo, Cortona e Sansepolcro Andrea Migliavacca: “Cordoglio e preghiera per Manuel e vicinanza alla famiglia e a tutti i suoi cari”. La tragica morte di Manuel Cavanna, il giovane cortonese che ieri, a Montepulciano, ha perso la vita in seguito a un grave incidente sul lavoro, ha destato dolore e sgomento anche nella comunità cristiana di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Il vescovo monsignor Andrea Migliavacca, appresa la notizia, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Desidero esprimere, anzitutto, il mio cordoglio e la mia preghiera per Manuel, il giovanissimo meccanico che ieri è morto mentre stava lavorando. Vorrei manifestare i miei sentimenti di vicinanza alla sua famiglia e a tutti i suoi cari. Ancora una volta ci troviamo, attoniti, a piangere la morte di un giovane lavoratore, a causa di un incidente; sono notizie che ci raggiungono troppo spesso: dobbiamo riflettere su quello che è accaduto per promuovere e per impegnarci, tutti, a favorire e sviluppare maggiore attenzione per la sicurezza nel mondo del lavoro».

A questo proposito, il Vescovo ricorda che il tema della sicurezza sul luogo di lavoro è da tempo al centro anche della riflessione del mondo cattolico:

«In più di un’occasione, papa Francesco ha indicato come prioritaria la considerazione della responsabilità verso i lavoratori»

Il riferimento di monsignor Migliavacca è, in particolare, a un intervento del Papa tenuto nel settembre scorso, in occasione di un incontro con l’Associazione mutilati e invalidi del lavoro.

Cordoglio a Montepulciano e Cortona

«Perdere la vita sul luogo del lavoro è un fatto drammatico che non dovrebbe mai accadere e che chiama ciascuno di noi, per la propria parte, a fare di più», scrive sui social Michele Angiolini, sindaco di Montepulciano (Siena) che si è recato nell'azienda dove Manuel ha perso la vita. «Esprimiamo vicinanza e cordoglio alla famiglia del ragazzo».

L’Amministrazione comunale di Cortona esprime "cordoglio ai familiari del giovane lavoratore, Manuel Cavanna, deceduto mentre era all’opera in una ditta di Montepulciano. Ai familiari e agli amici di Manuel vanno le nostre più sentite condoglianze, alla magistratura la fiducia nell’accertamento delle eventuali responsabilità, ma soprattutto a tutto il mondo del lavoro l’appello a mettere al centro la questione della sicurezza».  Così il sindaco di Cortona Luciano Meoni dopo il tragico episodio accaduto venerdì 19 aprile, nella frazione poliziana di Tre Berte dove il 23enne Manuel Cavanna, di professione meccanico e residente a Chianacce di Cortona, ha perso la vita. Sul caso la magistratura senese sta svolgendo gli accertamenti per stabilire eventuali responsabilità.

I sindacati

Le notizie che ci arrivano da Montepulciano sono drammatiche. Un ragazzo aretino di soli 23 anni è morto sul lavoro, secondo le prime versioni, dopo essere stato colpito al torace da una barra di metallo che stava scaricando da un mezzo" hanno spiegato dalla Uil, denunciando: "Quella delle morti sul lavoro è una strage che non accenna a fermarsi. Ancora una volta ci troviamo a piangere una vita, una persona che non farà mai più ritorno dalla propria famiglia, dai propri affetti, dai propri cari. Un ragazzo che non potrà inseguire i propri sogni, i propri progetti, il proprio futuro”.

Il segretario provinciale UGL di Arezzo, Marco Turcheria: "L'ennesima tragedia sul lavoro! Anche questa volta è un giovane ad andarsene, lasciando tanto dolore e altrettanta rabbia, perché è successo ancora una volta; un ragazzo che avrebbe dovuto avere ancora tanto tempo davanti e una vita da vivere, una mattina esce di casa per andare al lavoro e non torna più. Sono anni che l'Ugl Arezzo denuncia un problema che sta assumendo i caratteri di una catastrofe, ma che non possiamo più definire casuale, le morti sul lavoro sono diventate routine e non viene fatto abbastanza per cambiare un trend terribile. Nei territori toscani stiamo vivendo un anno orribile con dati che se venissero confermati nei prossimi mesi, porterebbero un aumento percentuale di morti sul lavoro di circa il 15% rispetto allo scorso anno. È doveroso agire in fretta e subito", conclude il segretario UGL Arezzo Marco Turcheria, "noi continueremo a denunciare ogni situazione, ma le nostre non possono continuare ad essere considerate parole al vento".

 

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