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martedì | 01-07-2025

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Martina Rossi, Albertoni: “Era fatta”. Dura replica del padre della ragazza: “Mia figlia ridicolizzata”

Al processo d’appello in corso a Firenze, Albertoni, di Castiglion Fibocchi come l’altro imputato per violenza sessuale, Luca Vanneshi, ha reso delle dichiarazioni spontanee: «Avevamo fumato una canna, Martina non sapeva dove si trovasse né cosa stesse facendo, non ci stava di testa». Martina non sarebbe caduta dal terrazzo di una camera dell’hotel nel tentativo di sfuggire a una violenza sessuale, come sostiene l’accusa, ma si sarebbe “buttata poiché in stato confusionale dovuto all’assunzione di droga“.

Albertoni ha precisato come in quel momento fosse andato a chiamare le amiche della ragazza che alloggiavano nello stesso albergo perché preoccupato per le sue condizioni di salute, ma le amiche, racconta, «stavano facendo sesso con altri compagni di viaggio, se fossi rimasto lì non le sarebbe successo niente». Anche Vanneschi ha ribadito la sua innocenza davanti alla Corte. Nelle arringhe, i difensori dei due imputati hanno chiesto la loro assoluzione, ma hanno anche chiesto la riapertura dell’ istruttoria.

E appena fuori dall’aula del tribunale di Firenze, Bruno Rossi, padre di Martina, commenta amaro: “Nel corso dell’udienza, da parte della difesa è stato utilizzato un metodo che tende anche forse a ridicolizzare la vittima. Martina non era assolutamente come la descrivono, non era una che andava in giro a fare la scema. Era una ragazza che studiava e che sulla sua strada, a un certo punto, ha incontrato questi due ragazzi“. 
 
Nuova udienza del processo fissata per il prossimo 11 marzo.

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