Piccoli miracoli di chi riesce ad uscire da cornici di senso imposte Ar24Tv

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Il Casentino è la terra delle sperimentazioni che nascono dalle piccole comunità di montagna. Dopo l’emorragia demografica del dopoguerra, oggi la vallata si sta riappropriando degli spazi di confine, di quei territori montani che sembravano ormai destinati all’abbandono, per crearci modi nuovi di vivere e di lavorare. 

Sarà proprio questo uno dei temi che sarà affrontato nel contesto della manifestazione VivereBio 2022 che si terrà presso il Lanificio di Stia nei giorni 28 e 29 maggio, una mostra mercato del bio e del km0, ma anche un modo per confrontarsi tra le varie esperienze di coesione sociale nate nelle zone montane.  Ad arricchire la mostra, infatti, si terranno due importanti convegni, con relatori di grande spessore, dove si parlerà appunto di cooperative di comunità e di filiere.  Tra coloro che parteciperanno, sia come espositori che come relatori, ci saranno i protagonisti di due esperienze molto significative: l’Associazione dei produttori della Val Teggina e la Cooperativa di Comunità della Vallesanta

Parlare con queste persone significa toccare con mano un modo nuovo di immaginare il futuro delle terre “lontane”, di quei territori che qualcuno ha voluto chiamare “marginali”, quasi a contenere in questa parola anche una condanna definitiva, o peggio un giudizio di valore.  Quando un gruppo di persone riesce ad uscire dalle cornici di senso imposte e a darne una nuova alla propria vita, possono accadere miracoli, o quasi.  L’associazione dei produttori della Val Teggina - la valle del torrente Teggina che si estende tra Poppi e Bibbiena, sulla sponda destra dell’Arno - nasce nel 2019 come una rete di impresa, con la finalità di fare aggregazione tra produttori del territorio e trovare soluzioni ai problemi di ognuno di loro: produzione, macchinari, conoscenze, condivisione di buone pratiche.  Oggi i produttori hanno anche in comune un negozio laboratorio alle porte del paese di San Piero in Frassino, aperto il martedì e il venerdì con le cose più buone e di stagione che nascono in questa terra magica.  Il simbolo di tutto questo è il Bacio della Val Teggina, un cioccolatino fatto grazie al noccioleto che i produttori hanno acquistato tutti insieme.  Ma c’è di più. Nel laboratorio e grazie allo stesso, è possibile lavorare i grani antichi coltivati in queste terre, grani dai nomi poetici, che erano quasi scomparsi: frassineto, abbondanza, gentil bianco. Sembra un sogno, invece è tutto qui.  Qui, tra le mani di queste persone in carne ed ossa, che vivono e sognano in grande, orgogliosi delle proprie scelte e promotori di un avvenire che ha il profumo della speranza. 

In un’altra valle, quella che si distende in un mare verde sotto il crudo sasso dove san Francesco ricevette le Stimmate, la Vallesanta appunto, è nata una cooperativa di comunità che, partendo dalla ricostruzione della filiera per la produzione del famoso Tortello alla lastra, dal 2019 ha già dato lavoro a 5 persone, tutte giovani e tutte residenti.  La cooperativa gestisce le mense delle scuole di Corezzo e di Chiusi della Verna, scuole che non solo resistono, ma sono ricche di idee e di voglia di progetti.  Una delle rappresentanti della cooperativa, Daiana Dallaporta, moglie di Mattia che ha riaperto l’antico ristorante di famiglia del paese, commenta: "Siamo partiti da un prodotto ma l’obiettivo non è solo questo, in realtà ma vogliamo sostenere sotto tanti altri aspetti la popolazione. Spero che le mie tre figlie possano avere le stesse opportunità che hanno i ragazzi che vivono in città”.  Questi non sono gli unici esempi nati in Casentino di cooperazione sociale. Anche noi non ci fermeremo qui a raccontare, la montagna ha strade bellissime e verdi, ma da fare con calma. 

Tags: Casentino EF-B VivereBio

Rossana Farini

Rossana Farini

Dal Casentino con stupore... o almeno ci provo.
Giornalista pubblicista da oltre vent'anni, insegnante di "Philosophy for children and for community", copywriter e una passione bruciante per la lettura e le storie delle persone.