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venerdì | 12-09-2025

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Sanità

L’epidemia ‘accantonata’

L’estrema attualità, da ormai quasi due anni a questa parte, della pandemia da virus Sars-Cov-2 responsabile della COVID19 ha inevitabilmente orientato le maggiori attenzioni in questa direzione e non si può negare che altre patologie pur di natura infettiva siano state al confronto quasi lasciate in disparte, almeno a livello di organi d’informazione e opinione pubblica.

Ma non certo nelle intenzioni dell’ASL né nostre né di chi si occupi più da vicino di sanità e salute pubblica.

È per l’appunto il caso del virus HIV e della malattia che la sua infezione provoca, cioè l’AIDS, o sindrome da immunodeficienza acquisita…che in poco più di trent’anni s’è portata via qualcosa come 30 milioni di vittime, sebbene la modalità di contagio prevalente del virus HIV – contatto diretto sangue-sangue – sia oltremodo più “difficoltosa” da praticare per l’agente patogeno rispetto all’attuale coronavirus (droplets e/o aerosol, cioè sostanzialmente via aerea).

Si aggiunga pure che, sebbene da un lato oggi si arrivi talvolta a convivere con l’AIDS – il protocollo terapeutico più comunemente impiegato consente spesso qualità e aspettativa di vita quasi normali, salvo complicazioni – va riconosciuto come in realtà un vaccino vero e proprio in grado di debellare la malattia non sia mai stato ottenuto e si debba piuttosto ragionare nei termini di una cronicizzazione degli effetti di un virus che non scompare più dall’organismo.

Ciò dovrebbe spingere a qualche riflessione quanti si sentano vessati dall’attuale vaccinazione anti-COVID19, invece di vivere positivamente l’opportunità che si è avuta di disporre di un vaccino efficace in meno di 12 mesi! Così come dovremmo riconsiderare più globalmente – su scala mondiale – il fenomeno delle epidemie da agenti infettivi (virali, ma non solo: si pensi all’incombente problema dei batteri super-resistenti…) e le vere cause della prospettiva assai verosimile secondo cui sarà solo questione di tempo e ulteriori pandemie si affacceranno sulla scena del genere umano.

Ma anche tralasciando questo divagare – che poi tanto divagare non è – la giornata mondiale dell’AIDS e il nostro impegno a fianco dell’ASL, in questo caso il reparto di Malattie Infettive del San Donato di Arezzo diretto dal Dr. Danilo Tacconi, ha permesso di essere presenti ancora una volta tra la nostra stessa cittadinanza, nella centralissima piazza Guido Monaco, dove sono stati eseguiti molti test anticorpali specifici per l’HIV, fatta informazione sanitaria sulla prevenzione attiva dell’infezione ecc, soprattutto tra i giovani passanti…con omaggio di materiale illustrativo e gadget (compresi profilattici), per un’attività sessuale più consapevole e quindi più sicura.

Di fatto sono stati in moltissimi ad applaudire questa iniziativa, augurandosi apertamente che possa essere replicata quanto prima, o magari resa addirittura periodica e itinerante.

Portare la prevenzione e la medicina in mezzo alla gente sembra essere insomma una formula sempre più di successo e a questo proposito “restate connessi” – come si suol dire – perché sono imminenti nuove iniziative a bordo dell’Ambulatorio mobile!   

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