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venerdì | 04-07-2025

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“Mengo All Inclusive”: il diritto di esserci davvero

Il Mengo Music Fest diventa un modello nazionale per l’inclusione delle persone neurodivergenti. Domenica 6 luglio la presentazione del progetto presso Menchetti al Parco alle ore 18. Ospite speciale Gianluca Nicoletti.

Il Mengo Music Fest 2025, nella sua ventunesima edizione, si prepara a compiere un passo importante non solo per la cultura, ma anche per i diritti e la partecipazione. Quello che per anni è stato uno degli eventi musicali gratuiti più seguiti e vivaci della Toscana diventa oggi anche un laboratorio di cittadinanza attiva e progettazione inclusiva.

Con il progetto “Mengo All Inclusive”, il festival si trasforma nel primo grande evento musicale italiano ad adottare un protocollo strutturato per l’accessibilità delle persone neurodivergenti. Non si tratta di creare uno spazio parallelo o riservato, ma di integrare in modo concreto e visibile le esigenze delle persone con autismo, disabilità intellettiva e altre forme di neurodiversità all’interno dell’organizzazione generale dell’evento. L’obiettivo è semplice quanto rivoluzionario: costruire fin dall’inizio uno spazio pubblico pensato per tutte e tutti, senza barriere, senza adattamenti postumi, senza eccezioni. Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Mengo Music Fest e alcune delle realtà più attive del territorio: Fondazione Arezzo Comunità, Associazione Autismo Arezzo, Associazione Crescere, Associazione Toscanabile, Fondazione Riconoscersi, con il sostegno del Garante per la Disabilità del Comune di Arezzo. Insieme, queste associazioni hanno lavorato per mesi affinché il festival diventi un modello nazionale di accessibilità, capace di mettere al centro non solo l’intrattenimento, ma anche la responsabilità, la cura e la coesione sociale.

L’intero progetto ruota attorno a un principio fondamentale: l’accessibilità non è un’aggiunta gentile, è un diritto da garantire, ed è anche un dovere per chi costruisce cultura, aggregazione, partecipazione. Le soluzioni previste vanno dalla segnaletica in Comunicazione Aumentativa e Alternativa alla creazione di aree relax inclusive e presidiate, dalla formazione specifica per lo staff del festival fino a un percorso informativo accessibile per famiglie e partecipanti. Il progetto prevede anche l’inserimento lavorativo di giovani neurodivergenti durante il festival, oltre a momenti di incontro protetto con gli artisti ospiti delle serate. Ogni intervento è pensato per rendere l’esperienza del festival non solo accessibile, ma anche pienamente vissuta, rispettosa e gratificante per tutti. Non si vuole costruire una partecipazione “possibile”, ma una partecipazione “normale”, garantita, prevista. Per raccontare alla città il cuore di questo percorso e condividerne visione e obiettivi, domenica 6 luglio alle ore 18:00 presso Menchetti al Parco ad Arezzo si terrà un incontro pubblico dal titolo “Mengo All Inclusive – Spazi pensati, diritti garantiti”. Sarà un momento di dialogo aperto e partecipato con tutte le realtà coinvolte e con un ospite speciale: il giornalista e scrittore Gianluca Nicoletti, padre di Tommy e voce autorevole sul tema dell’autismo in Italia. Con lui si affronteranno temi urgenti come lo stato dei diritti delle persone neurodivergenti, l’accoglienza reale nei contesti pubblici e il ruolo che la cultura può e deve avere nel combattere l’invisibilità e lo stigma. “Mengo All Inclusive” vuole dimostrare che l’accesso alla cultura è una questione di giustizia, e che un grande evento può essere anche un grande esempio. Perché uno spazio è pubblico solo se pensato per tutte e tutti. E il diritto di esserci non può più essere rimandato.

“Mengo all Inclusive” è una iniziativa molto importante che si inserisce in una serie di attività funzionali a rendere la città di Arezzo attenta ai diritti di tutti e in particolare delle persone con disabilità – commenta il vice sindaco e presidente della Fondazione Arezzo Comunità Lucia Tanti –. Il percorso che Mengo in collaborazione con Arezzo Comunità, di cui le associazioni dei familiari fanno parte, nasce per rendere questo festival un paradigma di inclusione ma anche per offrire un pacchetto che tutte le iniziative simili possono adottare. Il punto fondamentale che ispira il Comune di Arezzo è quella di desanitarizzare le politiche legate alla disabilità e renderle politiche di comunità con al centro i temi del lavoro, del divertimento e della cultura”.

 

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