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mercoledì | 21-05-2025

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Barbara Nappini e “La natura bella delle cose”

Al Mercato del Cacio di Civitella presentato il libro di Barbara Nappini (Slow Food Italia). Successo per la XXII edizione della manifestazione nel borgo medievale.  CIVITELLA – Successo per la 22esima edizione del Mercato del Cacio nel borgo medievale di Civitella che si è svolta domenica 18 maggio organizzata dal Comune di Civitella in Val di Chiana in collaborazione con Slow Food Valdichiana.

Quest’anno nell’ambito della manifestazione Barbara Nappini, Presidente di Slow Food Italia, ha presentato il libro “La natura bella delle cose” (Slow Food Editore, 2024). Ad introdurre l’iniziativa il Sindaco Andrea Tavarnesi. Sono intervenuti Gianrico Fabbri, Slow Food Valdarno e referente Mercati della Terra Slow Food Toscana, la Presidente della Comunità del Cibo della Valdichiana e Fiduciaria Slow Food Valdichiana, Ginetta Menchetti. Presente l’Assessore alle Politiche agricole Ivano Capacci. A moderare l’evento, in collaborazione con il Circolo di Lettura Muriel Spark, il giornalista enogastronomico Claudio Zeni.

“Ringrazio Barbara Nappini – ha sottolineato il Sindaco Tavarnesi – per essere qui e per il suo operato che sta portando avanti come Presidente di Slow Food Italia. Ringrazio anche gli amici Gianrico e Ginetta per la loro presenza. Vorrei ringraziare anche Slow Food Valdichiana per il prezioso lavoro che svolge in questo territorio non solo nel Comune di Civitella ma in tutta la vallata nei tanti eventi che organizza durante tutto l’anno. Grazie quindi alla Fiduciaria e ai tanti volontari per portare avanti la loro missione. Mi preme ringraziare anche i pastori, che ormai da tanti anni con tanta dedizione vengono e sono affezionati al Mercato. Una giornata che poi è diventata anche un piacevole stare insieme. Un ringraziamento anche agli amici del GTValdichiana che hanno fatto scoprire le bellezze del nostro territorio e agli amici del Comune gemellato di Kämpfelbach presenti con i loro prodotti tipici”.

Il saggio di Nappini ci invita all’azione raccontandoci non soltanto quello che nel mondo non funziona ma anche, e soprattutto, gli uomini e le donne che possono rendere la nostra Terra migliore, nella sua bellezza più autentica.

“Il volume – ha spiegato Nappini – è in parte un saggio perché tratta il tema del sistema alimentare ma con inserti autobiografici quindi in parte è anche memorie. Questo mi è servito per renderlo più autentico, più sincero e anche per permettere poi alle persone di immedesimarsi. È un po’ il racconto del mio cambio di vita che mi ha aperto anche una finestra nell’ambito del sistema alimentare che ci riguarda tutti sia dal punto di vista gastronomico che agricolo. Il Mercato del Cacio è un’altra sintesi del sistema alimentare. Qui non soltanto si trovano quelle che vengono definite eccellenze in ambito caseario ma si trova un modello agricolo. Questa è la parte che ci interessa di più. Ed è un modello agricolo che punta a una economia meno verticistica, più diffusa, più locale, che crea dei sistemi locali del cibo perché intorno ad ognuno di questi produttori poi c’è un mercato, c’è un’osteria, a volte ci sono vendite in azienda: c’è tutto un indotto che beneficia della loro esistenza”.

“Abbiamo fatto diversi giri tra i nostri produttori che sono rimasti soddisfatti – ha concluso Menchetti –. È un mercato che ormai si è ritagliato una sua nicchia di clienti affezionati e il meteo non è andato ad inficiare la manifestazione. Quindi siamo davvero contenti anche quest’anno per il successo di questa 22esima edizione. La nostra missione è quella che ritroviamo nel libro di Barbara: far conoscere quelli che sono i prodotti di qualità, le nostre realtà territoriali, cercare di supportarle e valorizzarle, cercare di accrescere la cultura nei consumatori per avere una maggiore consapevolezza di quello che andiamo ad acquistare privilegiando un prodotto a filiera corta. Ed è proprio attraverso questi mercati che sono sì di nicchia ma di altissima qualità che riusciamo a supportare le piccole realtà. Su questo siamo molto attenti e loro ce lo riconoscono partecipando alle nostre iniziative. Vi porto i saluti anche della Comunità del Cibo della Valdichiana che vede tra i soci anche alcuni stessi produttori che sono soci Slow Food perché gli obiettivi ci uniscono”.

 

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