Arezzo, il destino è nelle nostre mani

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L’abbiamo detto tante volte nel corso della stagione, ma mai come oggi sarà vero che il destino è nelle nostre mani. L’Arezzo gioca a Legnago conto la quintultima che è avanti di sette punti. Nel contempo, in virtù del successo di domenica scorsa, l’Imolese è a due punti ed il Fano a quattro

Entrambe le squadre che ci precedono hanno trasferte difficili a Cesena e Matelica. Vincere in Veneto significherebbe svoltare la stagione, probabilmente abbandonare anche il penultimo posto, staccare inesorabilmente il Ravenna che a questo punto verrebbe la prossima settimana a giocare da virtualmente retrocessa. Tra il dire e il fare ci sarà di mezzo l’undici locale, che sotto la guida esperta di Colella ha conquistato 11 dei 18 punti disponibili nelle ultime sei partite, lasciando l’intera posta solo al Sud Tirol ed in maniera abbastanza rocambolesca. Avversario in salute e molto determinato, perché il Legnago ha la Vis Pesaro nel mirino ed uno scivolone dei biancorossi aprirebbe prospettive di salvezza diretta impensabili fino a qualche settimana fa. L’Arezzo però arriva a questa sfida determinante forte del franco successo ottenuto proprio contro i marchigiani di Di Donato, una vittoria finalmente accompagnata da una prestazione convincente per carattere e qualità di gioco. In conferenza stampa Stellone ha dato la sensazione di voler tornare alla difesa a 4 con il rientro di Cherubin accanto a Sbraga ed il ritorno di Pinna sulla fascia sinistra. A destra si giocano la maglia Maggioni e Ventola. Confermato il resto della squadra, con Benucci ancora preferito a Di Paolantonio, Di Grazia dietro alle punte per scompaginare e saltare l’uomo cercando la superiorità e attacco affidato a Cutolo e Carletti, ottimi domenica scorsa. Alle 15 in campo con il cuore che batterà forte.

Tags: S.S. Arezzo Legnago

Paolo Galletti

Paolo Galletti

Laurea in scienze politiche, da quando ha memoria ricorda solo il colore amaranto incitato sugli spalti di mezza Italia. Visceralmente legato alla maglia ed alla città si augura prima o poi di vedere accadere il miracolo sportivo che ancora non è mai avvenuto.