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domenica | 13-07-2025

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Arezzo decimata, ma lo spirito è quello giusto. A Busto Arsizio per fare punti

Anche se siamo lontani da Halloween, pareva decisamente il pomeriggio delle streghe. Gori dà forfait causa l’affaticamento accusato in settimana. Dentro Mesina, ma non è la stessa cosa. Primo affondo del Como e gol (i centrali nostri immobili, colpiti da incantesimo). Rigore e Cutolo si incarta, decidendo all’ultimo di cambiare angolo, cosicchè Facchin la para senza nemmeno troppi affanni. Pochi giri di lancette della ripresa e Nello scatta e s’accascia con una fitta al polpaccio della quale al momento di scrivere nulla di preciso si sa e in merito alla quale non ci resta che pregare intensamente perché il capitano si rimetta in piedi almeno per il 26 febbraio. Gialli a Luciani e Baldan, che salteranno la trasferta prossima da parte di un arbitro che sentiva caldo (nel senso di sventolare il cartellino) solo quando il fallo lo facevano i nostri. Da  lì in avanti più confusione del solito, con un attacco tutto reinventato e il Como a far barricate e perdere tempo. Però la squadra ha carattere e su questo almeno possiamo stare tranquilli. Sull’ultima palla della partita l’ha spizzata bene Gioè (buoni movimenti, fisico e capacità di far salire la squadra  per quel che s’è visto) e Caso e Tassi hanno confezionato il punto che ci ha levato l’ansia.

Se andiamo a vedere il gioco, la visione ottimistica scema di parecchio, ma che la squadra faccia fatica non è una novità. Il 4.2.4 prevederebbe affondi sulle corsie esterne e palloni al centro, ma si affonda poco e si crossa peggio. Caso ha spesso il guizzo vincente, ma altrettante volte perde palle pericolose e comunque prima di passarla gli devi puntare la pistola alla testa, Belloni è giù di tono. A Piu non resta che sostituire Pissardo e poi ha fatto quasi tutto (encomiabile per generosità  anche se il costrutto non è molto). Tassi e Foglia si dannano l’anima, ma a furia di correre  (e non mollano mai) vanno in debito di lucidità. Contro avversarie che si chiudono negli ultimi trenta metri, soffocando corridoi e raddoppiando sistematicamente, manca chi possa avere la giocata e l’idea per spaccare la partita. Non abbiamo perso e già questo è un buon segnale.

Ora si va a Busto Arsizio con tre assenze pesanti e una rosa che improvvisamente diventata corta. Ma di questo non si può dar colpa né a Di Donato né a Pieroni. Le scelte di chi sta al vertice non si discutono. Bisognerà lavorare di fantasia per allestire una squadra che faccia la sua parte, ma lo spirito del gruppo è sicuramente quello di andare in Lombardia a far punti.

Nella foto: il rigore fallito da Nello Cutolo

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