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sabato | 11-10-2025

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Arezzo, gli studenti: “Noi ragazzi siamo estranei alla mafia”

Arezzo si prepara a un grande momento di riflessione e impegno civile.
Venerdì 10 ottobre 2025, dalle ore 9.00, l’Auditorium Caurum Hall “Guido d’Arezzo” in via Spallanzani accoglierà la seconda edizione di “Noi ragazzi siamo estranei alla mafia”, un incontro promosso da Estra S.p.A. e dall’Associazione Arte di Apoxiomeno, con la collaborazione dell’Ufficio scolastico provinciale di Arezzo, della Camera Penale e di numerose scuole superiori del territorio.

Un’iniziativa che torna dopo il successo dello scorso anno, per ribadire con forza il rifiuto della criminalità organizzata e riaffermare la cultura della legalità. Quest’anno, l’evento assume anche un significato simbolico profondo: ricordare Giovanni Paolo II, a vent’anni dalla sua scomparsa, e il suo grido accorato contro la mafia lanciato nella Valle dei Templi nel 1993 — un “convertitevi!” che ancora oggi risuona potente, come un appello al risveglio delle coscienze.

Le istituzioni e i testimoni della lotta alle mafie

Sul palco si alterneranno testimoni diretti della lotta alla criminalità organizzata, figure di alto profilo che porteranno agli studenti esperienze di vita e coraggio civile.

Ad aprire l’incontro sarà S.E. Monsignor Andrea Migliavacca, Vescovo di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, che rifletterà sul ruolo della Chiesa nei territori segnati dalle infiltrazioni mafiose. Accanto a lui, il Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, Pierangelo Padova, aretino d’origine, protagonista di trent’anni di indagini sul fronte siciliano e della cattura di Matteo Messina Denaro.

Ci sarà poi l’avvocato Giovanni Chinnici, figlio del giudice Rocco Chinnici, tra i fondatori del Pool Antimafia, ucciso da Cosa Nostra nel 1983 insieme ai carabinieri della scorta Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta e al portiere dello stabile Stefano Li Sacchi. Giovanni racconterà la forza e l’eredità morale di un padre che seppe unire rigore e umanità, introducendo un metodo di lavoro condiviso che segnò una svolta nella storia giudiziaria italiana.

A seguire prenderà la parola il Luogotenente dei Carabinieri Francesco Rosario Farina, uomo-simbolo della lotta a camorra e ’ndrangheta, protagonista di operazioni decisive e sopravvissuto a minacce e attentati per il suo impegno instancabile. La sua testimonianza sarà un racconto di dedizione, coraggio e fede nelle istituzioni.

Non mancheranno infine le voci dei giovani, rappresentate da Siro Tiziano Montini e Lorenzo Rampi della Consulta studentesca provinciale, che parleranno ai loro coetanei del valore della consapevolezza e della responsabilità collettiva.
Chiuderà l’incontro il cantautore senese Daniele Melis, con la proiezione del suo docufilm “Supereroi – Viaggio nella memoria delle vittime di mafia in Sicilia”, e un contributo musicale dedicato a chi ha sacrificato la propria vita per la giustizia.

Un percorso educativo che unisce memoria e futuro

“L’educazione alla legalità è un tema centrale per lo sviluppo democratico e sociale del Paese”, ha sottolineato Francesco Macrì, presidente di Estra, presentando l’iniziativa. “Diffondere tra i giovani la consapevolezza di cosa siano le mafie e del pericolo che rappresentano significa costruire un futuro libero da condizionamenti e paure. Estra, da sempre vicina alle famiglie e al territorio, condivide pienamente un progetto che mette al centro la sicurezza e la libertà.”

Il convegno nasce infatti con l’obiettivo di creare uno spazio di dialogo tra istituzioni e studenti, in cui la conoscenza diventi antidoto all’indifferenza.
Hanno aderito all’iniziativa la Provincia e il Comune di Arezzo, la Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, l’Ufficio scolastico provinciale, la Consulta studentesca e la Camera penale di Arezzo.

Giovanni Paolo II, vent’anni dopo

Il convegno sarà anche un’occasione per ricordare San Giovanni Paolo II, scomparso il 2 aprile 2005.
Fu proprio lui, nel 1993, ad Agrigento, a pronunciare una delle condanne più forti mai rivolte dalla Chiesa alla mafia:

“Una volta Dio ha detto: non uccidere. Nessuna mafia può calpestare questo diritto santissimo. Convertitevi, un giorno verrà il giudizio di Dio.”

Quelle parole, pronunciate a braccio, restano una pietra miliare nella lotta morale e spirituale contro ogni forma di violenza e sopruso, e rappresentano oggi un faro per le nuove generazioni chiamate a costruire una società più giusta.

Un “no” corale e consapevole

La giornata si concluderà alle 13 con i saluti finali e con un messaggio corale che unisce adulti e ragazzi, istituzioni e società civile.
Perché, come ricorda il titolo dell’iniziativa, “Noi ragazzi siamo estranei alla mafia” non è solo uno slogan, ma un impegno concreto.

Un impegno che passa attraverso la conoscenza, la memoria, la musica e la parola.
Un impegno che parte dai banchi di scuola e si traduce in responsabilità quotidiana.
Un impegno che ad Arezzo, ancora una volta, trova la sua voce più forte nei giovani.