Troppi ostacoli, la Rampichiana dice stop. Scapecchi e Chierici: "Porte aperte per soluzioni"
La Rampichiana di Arezzo non si disputerà. La gloriosa storia della classica della mountain bike, granfondo che richiamava circa mille bikers di tutta Italia e anche stranieri, pare all'epilogo Gli organizzatori del Cavallino Asd: "Troppi ostacoli burocratici a fronte di un sostegno economico non adeguato". La replica di Scapecchi e Chierici
La Rampichiana è una gara ciclistica di mountain bike che si tiene ad Arezzo fin dal 2004 e che annovera fra i suoi partecipanti atleti di fama nazionale ed internazionale. Oltre all’aspetto agonistico, lo scopo della manifestazione è far conoscere la bella montagna dell’ Alpe di Poti, attraverso boschi di castagni, pinete con viste dall’alto di una bellezza unica sulla Città di Arezzo. Le prime edizioni della Rampichiana venivano corse sul Monte Lignano, nel comune di Arezzo, poi il trasferimento a Castiglion Fiorentino, successivamente a Cortona. Le ultime edizioni ad Arezzo. Fino all'epilogo, con la cancellazione dal calendario 2024. Gli organizzatori del Cavallino Asd imputano la decisione ai "troppi ostacoli burocratici a fronte di un sostegno economico non adeguato da parte delle istituzioni".
Non ci stanno gli assessori Scapecchi e Chierici, che tuttavia riaprono al dialogo: “Spiace perdere un evento di sicura valenza sportiva e con discrete ricadute turistiche sulla città e sul territorio, ma spiace anche apprendere dalla stampa che la mancata edizione 2024 della Rampichiana sia stata imputata dagli organizzatori ad un eccesso di ostacoli burocratici e ad un inadeguato sostegno economico, argomentazioni sulle quali riteniamo di dover sottolineare alcune precisazioni. Riguardo gli aspetti più propriamente burocratici, nulla di diverso da quanto necessario a norma di legge e di disposizioni amministrative, è stato applicato a questa manifestazione, e negli anni, da parte dell’Amministrazione, il contributo ad essa destinato è andato crescendo, anche in termini di servizi. La decisione unilaterale di non riproporre la Rampichiana per il 2024 era già stata comunicata dagli organizzatori nella riunione con la Fondazione Arezzo Intour lo scorso ottobre, adducendo motivazioni di natura diversa: ciò nonostante, Fondazione ed Amministrazione non si sono mai tirate indietro a fronte di manifestazioni di valore. Di fatto, nessun tipo di contatto ci è stato richiesto: non è la prima volta che gli organizzatori delle manifestazioni incontrano periodi più difficili, ma nonostante ciò la scelta di condividerli con le istituzioni ha portato comunque a trovare delle soluzioni – quando possibile - come è successo con la Polisportiva Policiano per la Scalata al Castello e la Maratonina 2024, che si terranno regolarmente grazie anche alla collaborazione ed al coinvolgimento di più realtà. Rimaniamo a disposizione degli organizzatori per studiare insieme, se lo vorranno, soluzioni per il futuro”.
Come poi precisa l'assessore Scapecchi, “l'Ufficio sport nel 2023 ha evaso oltre 100 delibere di patrocinio, tra cui quella per la stessa Rampichiana, a dimostrazione che la "burocrazia" per un patrocinio non è una pratica complicata. Sempre riguardo queste delibere, i contributi del Comune hanno dato risposta, tra risorse dirette e indirette, con circa 90mila euro ai quali vanno aggiunte le risorse erogate alle associazioni sportive che hanno ottenuto un piazzamento nella graduatoria del bando per le iniziative rivolte ai giovani. Infine con la Polisportiva Policiano è stato raggiunto un accorto per la realizzazione non soltanto di Maratonina e Scalata, ma anche per quella dei campionati italiani assoluti su strada, categoria 10 km: non solo così si salvano due manifestazioni importanti ma se ne farà addirittura una terza, anche a seguito di colloquio avuto con Comune, Coni e Federazione sportiva di riferimento. Questo a dimostrazione che chi vuole risolvere un problema e lo pone nel giusto modo nelle sedi opportune con i giusti interlocutori, ha buone probabilità di risolverlo e troverà sempre nel Comune un alleato”.