Elezioni Arezzo, i vertici di FI delusi: "Non più rimandabile una profonda riflessione. Il partito va rinnovato e aperto"

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Alle Europee Forza Italia quarto partito ad Arezzo con il 6,51%, dietro Lega, Pd, M5S e tallonata da Fratelli d'Italia. Mennini: "Occorre una profonda riflessione". D'Ettore: "Berlusconi determinante, ma più partito". Mugnai: "Riflettere seriamente su dove vogliamo andare".

All'indomani del voto europeo, che ha relegato il partito di Berlusconi a quarta forza in Provincia di Arezzo, alcune riflessioni dei suoi principali esponenti, a partire da Bernardo Mennini, coordinatore provinciale di Forza Italia: "La lega ha fatto un exploit alle europee, ma questa tornata amministrativa, in attesa dei ballottaggi, sembra sorridere al Pd".

"Laddove il centrodestra ha vinto - commenta il coordinatore provinciale di Forza Italia - lo ha fatto riconfermando sindaci o eleggendone di nuovo che spesso vengono da Forza Italia  (.Monterchi con Alfredo Romanelli, Pieve Santo Stefano con Claudio Marcelli, Bibbiena con Vagnoli, Castiglion Fiorentino con Mario Agnelli, Castiglion Fibocchi con Marco Ermini, Castel Focognano con Remo Ricci). Ma in tantissimi comuni ha vinto il Pd. A riprova che il voto d’opinione nazionale non si traduce in automatico sulle amministrative se non vi è un percorso di radicamento e credibilità. Per quanto riguarda Forza Italia è evidente che al netto del risultato personale del Presidente, non è più rimandabile una profonda riflessione. Il partito va rinnovato e aperto. A livello nazionale. Dobbiamo fare un congresso”.

L'On. Maurizio D'Ettore guarda al dato nazionale e pone l'accento sull'entourage berlusconiano:

“Il risultato ottenuto da Berlusconi è, come sempre d’altronde, determinante per Forza Italia e per tutto il centrodestra. Di certo anche lo staff che ha contribuito a questa affermazione merita una medaglia e il rispetto per lavoro fatto, ma non si può sostituire al partito”. 

Alle Amministrative, per D'Ettore il risultato è positivo, grazie alle vittorie di Remo Ricci (Castel Focognano), Marco Ermini (Castiglion Fibocchi), Filippo Vagnoli (Bibbiena), Mario Agnelli (Castiglion Fiorentino), Alfredo Romanelli (Monterchi), Claudio Marcelli (Pieve Santo Stefano), Franco Dori (Sestino):


"Sindaci alternativi al Pd ed alla sinistra, che hanno vinto in base a chiare proposte civiche, sostenute anche dal centrodestra unito, capaci di rivolgersi alle intere comunità amministrate al di là delle sole appartenenze partitiche. Un modello vincente che parte dalle esigenze dei territori e delle comunità locali, fondato sulle scelte autonome e ponderate delle migliori ed unitarie candidature in vista della buona amministrazione locale.Altre proposte in questa ottica non hanno avuto purtroppo il consenso dei Cittadini, ma tutte si sono poste in modo alternativo al sistema di potere locale della sinistra, ed anche a loro va il rigraziamento di tutti quelli che da anni sostengono con convinzione questo modello di buon governo e di unità civica.  Anche a Cortona, Luciano Meoni, va al ballottaggio con il Centro destra unito insieme ad esperienze civiche locali. Un modello sperimentato da anni che ha visto già tante affermazioni nella nostra provincia, e che ha consentito, anche con riguardo ai comuni sopra i 15mila abitanti, la straordinaria vittoria di Alessandro Ghinelli ad Arezzo, quella storica di Silvia Chiassai a Montevarchi poi replicata con la vittoria in Provincia. Esempi di buon governo e di alternanza democratica.La prossima battaglia di democrazia la affronteremo insieme a Cortona con Luciano Meoni per una seria alternativa di Governo. Ancora una volta solo l'unità del centrodestra e l'apertura alle proposte civiche può risultare vincente e garantire una nuova stagione di buon governo locale".

L'On. Stefano Mugnai rincara la dose e richiama all'unità del centro destra: 

"Sapevamo che erano elezioni per noi difficili, sotto attacco anche da parte di forze storicamente alleate. Il risultato non può farci sorridere, ma grazie alla generosità del Presidente Berlusconi, Forza Italia ha ancora un capitale di consenso che può essere significativo. A condizione però che venga investito con sapienza e coraggio, perché se invece viene lascito li’, senza che niente accada, quel capitale si eroderà ulteriormente nei prossimi mesi. Dobbiamo riflettere seriamente su dove vogliamo andare, attraverso quale percorso e che idea di Italia vogliamo difendere. E per fare tutto questo, da che mondo e’ mondo, serve un congresso. Il partito deve essere riorganizzato, tutelando e valorizzando quanto di più prezioso abbiamo: la figura di Silvio Berlusconi. Basti vedere quanti voti di preferenza anche in Toscana siano andati a Berlusconi, nonostante non fosse candidato, cosa che ovviamente ha penalizzato i risultati azzurri nelle regioni del centro. Un congresso nazionale per eleggere il nuovo Coordinatore Nazionale ed avere una classe dirigente scelta dai cittadini. Un percorso democratico in tutta Italia, in ogni provincia, con facce nuove, credibili. Se faremo così potremo tornare a fare la differenza nell’interesse esclusivo dei Cittadini. Da queste europee emerge la netta affermazione della Lega che ormai è la prima forza politica anche nel centro Italia. Esiste però una specificità toscana. Solo in Toscana la Lega, pur registrando un’importante affermazione, prende meno voti del Pd. E solo qui in Toscana fra le regioni del centro, Forza Italia ha più voti di Fratelli d’Italia. Un Pd che è in ripresa e che fa ancora grandi risultati nell’area metropolitana e Forza Italia che resta la seconda forza del centrodestra dovrebbero suggerire a tutti la necessita’ dell’unità del centrodestra anche e soprattutto in vista delle regionali del 2020. Corre l’obbligo di ringraziare Antonio Tajani, Raffaella Bonsangue, Jacopo Ferri, Rita Pieri e Mario Razzanelli per l’impegno profuso in questa campagna elettorale e fare il più sincero augurio di buon lavoro ad Antonio per il suo ritorno a Bruxelles e a Strasburgo. Noi non molliamo convinti che sia un dovere continuare a lavorare per rafforzare un’area moderata, responsabile e liberale di centro destra, alternativa alla sinistra. A tutta la sinistra: sia quella del Pd, che quella del M5S".

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