Coldiretti, l'incontro con i candidati regionali della provincia di Arezzo

. Inserito in Politica

Nello scenario dell'Agriturismo Relais La Torre ad Arezzo, la Coldiretti aretina ha incontrato oggi i candidati della provincia di Arezzo in lizza per il Consiglio della Regione Toscana in vista delle prossime elezioni regionali del 20 e del 21 settembre, presentando loro il manifesto politico e le sei idee da portare a Firenze

"A fotografarla dall'alto la Toscana ci restituirebbe nell'immediato la punta più alta di quello che descrive il nostro Paese nel mondo. Sappiamo che l'Italia rappresenta lo 0,50% della superficie mondiale e la nostra regione è fulcro, cuore pulsante, vetta principe del racconto quando parliamo di bellezza, di biodiversità, di cultura, di paesaggio, di enogastronomia. L'agricoltura ha la forza di racchiudere in sé questo grande patrimonio, ma viene davvero valorizzato?". È con una domanda, la prima di una lunga serie che il direttore di Coldiretti Arezzo Raffaello Betti ha aperto i lavori della giornata, organizzata in più location e con i gruppi di candidati a seconda della coalizione o della lista di appartenenza, al mattino il centrosinistra, nel pomeriggio il centrodestra e a seguire, tutte le liste collegate agli altri sei candidati a presidente. Maratona intervallata dalle prelibatezze preparate dai Cuochi contadini degli agriturismi di Campagna Amica e degustate dagli ospiti rigorosamente nelle agribox.

"In questo scenario unico che viviamo, l'agricoltura non è stata finora centrale nell'azione di governo", ha spiegato il direttore, "a causa di una visione strategica poco presente che pesa oggi sulla competitività delle nostre imprese che necessitano di istituzioni forti e responsabili al loro fianco".

All'incontro il Consiglio direttivo provinciale, con la sua presidente Lidia Castellucci che ha rimarcato: "È decisivo portare al centro dell'agenda di governo della Regione Toscana l'agricoltura, perché in 10 anni la mancanza di metodo e osservazione e la grande disattenzione verso il settore agricolo hanno portato all'abbandono del 6% della terra e ad un crollo della produttività in media del 23%, dal -8% per il vino al -15% dell'allevamento di ovini, fino al - 47% per l'olio. Abbiamo bisogno di semplificazione, di risposte al problema della fauna selvatica e oggi non possiamo pensare il governo della Regione senza una figura chiave quale l'assessorato dell'agroalimentare".

"La Regione è il luogo deputato alle politiche agricole, l'immensità del patrimonio che possediamo e che quotidianamente le aziende si impegnano a tutelare, valorizzare e promuovere deve essere 'riportato a terra' in termini di ascolto, confronto e soprattutto in valore alle decisioni che hanno la responsabilità di preservare e rafforzare la biodiversità, l'enogastronomia, la qualità, l'originalità e l'autenticità. La filiera agroalimentare è strategica per lo sviluppo della provincia di Arezzo e di tutta la Toscana!".

Cuore dell'incontro le sei idee che Coldiretti suggerisce caldamente a quelli che saranno i futuri consiglieri regionali. Si parla delle disposizioni in materia di vendita diretta dei prodotti agricoli e del consumo dei prodotti vegetali freschi per favorire questo tipo di attività anche a livello comunale, facilitando percorsi normativi che tendano ad incentivare questo tipo di strategia e si parla di disposizioni in materia di agricoltura sociale. L'agricoltura sociale apporta benefici alla società in quanto fornisce servizi di utilità sociale, affiancando alla tradizionale funzione produttiva delle attività agricole la capacità di generare benefici per fasce vulnerabili della popolazione, dando luogo a servizi innovativi che possono rispondere efficacemente alla crisi dei tradizionali sistemi di assistenza sociale e alla crescente richiesta di personalizzazione e qualificazione dei servizi sociali.

E poi ancora la richiesta di norme in materia di contenimento del consumo di suolo agricolo e delle disposizioni in materia di costituzione, individuazione e riconoscimento dei distretti del cibo proprio come la Comunità del Cibo della Valdichiana.

Penultima proposta, le disposizioni per il coordinamento delle attività di valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale e agroalimentare dei comuni attraverso l'istituzione di marchi collettivi e di certificazione. Infine, ma non certo per ordine di importanza, le disposizioni per la lotta alla cimice asiatica. Dalle verifiche di Coldiretti, avvalorate dai tecnici della Regione Toscana, è già stata registrata nel 2020 una presenza preoccupante dell'insetto che ha devastato i frutteti dell'Emilia-Romagna, la richiesta è quella che la Regione Toscana avvii tutte le disposizioni per consentire il contrasto di tale criticità attraverso la lotta biologica (vespa samurai).

Tags: Regione Toscana Agricoltura Lidia Castellucci Coldiretti Arezzo Raffaello Betti elezioni regionali