E se anche il centrosinistra aretino trovasse un Pizzarotti?
La notizia l’ha pubblicata il Corriere della Sera.
Federico Pizzarotti, primo sindaco eletto in un capoluogo di provincia, Parma, dal Movimento Cinque stelle nel 2012, riconfermato al ballottaggio un anno fa
alla guida di Effetto Parma, una lista civica da lui fondata dopo che aveva rotto con il Movimento, relegato questa volta al 3 per cento al primo turno, potrebbe diventare presto il governatore dell’Emilia.
Potrebbe – rivela il Corriere – se andasse in porto una operazione che può apparire spregiudicata: che presuppone la candidatura alla segreteria nazionale del Pd dell’attuale governatore Stefano Bonaccini nel caso in cui i candidati già in campo finissero per annullarsi uno contro l’altro.
Di certo c’è che Pizzarotti ha già fondato una nuova lista “L’Italia in Comune” alla quale stanno aderendo – scrive il Corriere – diversi sindaci in Italia. Questa volta sarebbe proprio a Pizzarotti che un anno fa sconfisse al ballottaggio il candidato del Pd, Paolo Scarpa, che i democratici emiliani potrebbero affidarsi per non perdere la Regione, raccogliendo voti anche tra i grillini scontenti.
Ma se i democratici emiliani con Pizzarotti alla guida di “Italia in Comune” e con una operazione “spregiudicata” pensano di poter conservare la guida della Regione Emilia, perché il centrosinistra aretino non potrebbe già pensare fin da ora a presentarsi nel 2020 con una lista civica sul modello Pizzarotti?
In fondo, se in Emilia il Pd guarda “all’Italia in Comune” di Pizzarotti, a Palazzo Cavallo c’è già “Arezzo in Comune”.
Quello che manca è il consenso: ci vorrebbe un Pizzarotti.
Da scoprire in tempo per il 2020.