Una mano pietosa ha lasciato una rosa bianca sulla porta del negozio dove lavorava Stella

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Chi passava stamattina per Corso Italia davanti al negozio di scarpe Foot Locker non poteva non notare una rosa bianca ben in vista sulla saracinesca: a mettercela era stata una mano amorevole, forse quella di un amico che ha un negozio vicino a quello dove da un anno e mezzo lavorava Stella Boccia,

la ragazza aretina di 23 anni vittima insieme al fidanzato peruviano in auto con lei, Carlos Jesus Erazio, del tragico crollo del Ponte Morandi che a cinquant’anni dalla costruzione ha ceduto di schianto uccidendo (ma il bilancio delle vittime è ancora in corso) 39 persone, quasi tutte, come i due fidanzati aretini, dirette o di ritorno dalle vacanze.
Stella era arrivata ad Arezzo da Somma Vesuviana, la sua famiglia gestisce il ristorante Pescatore di Monte San Savino e Stella ha parenti anche al Vesuvio di Arezzo.
Carlos invece era di Capolona ma era facile per loro incontrarsi a ogni ora, visto che il ragazzo peruviano, 27 anni, lavorava agli Ostinati in via Roma.
La rosa lasciata stamattina da una mano sulla saracinesca del Foot Locker è bianca, un omaggio commosso a Stella che in quel negozio ha lavorato per un anno e mezzo e ha lasciato un profondo ricordo , ma esprime la commozione di tutta la città per la tragica fine di Stella e del suo fidanzato.
Una commozione che si estende anche a Civitella e a Monte San Savino, dove la famiglia di Stella gestisce il Pescatore, sia a Capolona dove abitava Carlos.

Tra le bare dei funerali di Stato in programma per sabato a Genova, non ci sarà, come sembrava, quella di Carlos attesa invece a Capolona per una cerimonia funebre in forma privata. Come quella per Stella, domani alle16.30 nella chiesa evangelica di Foiano: dove di sicuro ci sarà una rosa bianca, come quella lasciata da un passante sulla saracinesca di un negozio del Corso. Il negozio di Stella.

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Romano Salvi

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