Legionella, 14 casi da inizio anno in provincia di Arezzo. Attualmente una sola paziente

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Quello della donna di 90 anni ricoverata all'ospedale della Fratta di Cortona, ospite di una Rsa della Val di Chiana, è l'unico caso di legionellosi attualmente accertato nel territorio aretino. De Sanctis: "Si tratta di numeri esigui, non si trasmette da uomo a uomo". Cardelli: "L'attività di controllo avviene ogni anno su tutti gli ambienti comunità".

Da inizio anno due le persone decedute ad Arezzo, mentre il batterio è stato individuato nell'azienda Estra, mense, spogliatoi e nella scuola di Montagnano, nel comune di Monte San Savino, che è  rimasta chiusa per due giorni. A fare il punto stamani la dottoressa Elena De Sanctis, direttrice del settore igiene e sanità pubblica della Asl Tse: "In provincia di Arezzo da inizio anno a oggi sono 14 i casi accertati, in linea con i dati degli anni scorsi". La direttrice del dipartimento delle professioni tecnico sanitarie, della riabilitazione e della prevenzione dott.ssa Daniela Cardelli ha annunciato che "verranno effettuate verifiche e attività di monitoraggio anche nei pubblici acquedotti, che a causa di inattività possono celare il proliferare del batterio. L'attività di controllo avviene ogni anno anche su studi odontoiatrici, strutture ricettive, ospedaliere e socio sanitarie"

I casi Asl Tse

Anno 2019 – 31 casi
Anno 2020 – 44 casi
Anno 2021 – 42 casi
Anno 2022 - 69 casi

Dal 1 gennaio 2023 ad oggi, in tutta la Asl Sud est i casi di legionellosi sono stati 23 così suddivisi:

Arezzo 14
Siena 6
Grosseto 3

I dati vanno rapportati al numero di residenti nelle tre province dell’Area Vasta: Arezzo 334.926, Grosseto 217.009‬, Siena 261.209.

La Legionella

La Asl TSE ricorda che la Legionella è ampiamente diffusa in natura, dove si trova principalmente associata alla presenza di acqua (superfici lacustri e fluviali, sorgenti termali, falde idriche e ambienti umidi in genere).
Da queste sorgenti la Legionella può colonizzare gli ambienti idrici artificiali (reti cittadine di distribuzione dell’acqua potabile, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di climatizzazione, piscine, fontane) che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana, specialmente per le persone portatrici di fattori di rischio (es. abitudine al fumo, presenza di patologie croniche con e senza immunodeficienza associate, tumori, etilismo cronico).
I gestori delle strutture aperte al pubblico sono quindi chiamati ad adottare misure di contenimento del rischio con interventi preventivi che possano ridurre la presenza e la concentrazione di Legionella, ad effettuare controlli periodici della concentrazione del batterio e, al bisogno, eseguire interventi di sanificazione.
Gli interventi di sanificazione, quindi, sono finalizzati ad attuare un sistema coordinato di interventi che fa leva sulla responsabilità di ciascun soggetto coinvolto nella progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione degli impianti idrici che possono essere a rischio di colonizzazione (sistemi di distribuzione dell’acqua calda e fredda, torri di raffreddamento e condensatori evaporativi, impianti termali, fontane, umidificatori, attrezzature per la respirazione assistita), al fine di tutelare la salute, in particolare delle persone con condizioni predisponenti alla malattia».

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