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venerdì | 11-07-2025

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Infermiere non può fare il vaccino: la Asl lo sospende dal lavoro

«Ciao a tutti, sono un padre di famiglia e un infermiere che lavora con i pazienti da quasi 30 anni. La mia ASL che l’anno scorso mi considerava un eroe, oggi mi ha sospeso dal lavoro perché non mi sono inoculato i sieri genici obbligatori», inizia così il post su Facebook di Marco Capulli, operatore sanitario della Asl Sud Est sospeso dal lavoro.

«Sono asmatico e allergico. Potrei essere benissimo demansionato ma i miei superiori non hanno fatto nulla e hanno ignorato questa possibilità sancita dal comma 2, non si sa per quale motivo. Ho fatto operazioni ed esami in cui la desaturazione di ossigeno a 40 ha portato ad arresto cardiorespiratorio tale da essere rianimato, ma la ASL non ha guardato i referti tipo questo! Fate girare perché questi signori da oggi hanno tolto il pane di bocca alla mia famiglia. Mia moglie è già stata licenziata, ho un mutuo sulla casa e mia figlia va a scuola… ecco come ci si interessa alla salute dei propri cittadini».

L’appello di Marco è quello di poter tornare a lavorare, demansionato, o di provare a rivedere la sua posizione per ottenere un’esenzione dalla vaccinazione. Arezzo24 ha raccolto la sua voce.

«Ho ricevuto due comunicazioni via Pec, una a luglio e una ad agosto. Nella prima mi si chiedeva se fosse avvenuta la vaccinazione, nella seconda di dimostrare che avessi prenotato la vaccinazione», racconta Marco. «Non ho visualizzato subito le Pec, ma solo più tardi. Tuttavia, per legge, se ho ricevuto la Pec in un determinato giorno è come se ne avessi anche preso visione. Non appena ho effettivamente letto queste e-mail ho risposto allegando una documentazione che attestava le mie patologie. Rispetto a questa risposta, però, non si è fatto alcun riferimento. È semplicemente arrivata la sospensione. Sono stato allontanato dal servizio, sospeso dalla professione e dallo stipendio. Adesso sto cercando un avvocato che mi possa seguire, chi sta trattando questi casi è oberato di lavoro. Vorrei appellarmi al Direttore Generale della Asl Sud Est e alla Commissione che fa parte dell’Ufficio di prevenzione, e che decide per il demansionamento, per confrontarmi con loro e ricevere una rivalutazione del mio caso. Le mie condizioni di salute mi rendono la situazione difficile e pochi medici decidono di fornire l’esenzione perché di fatto lo Stato incentiva a vaccinare e a farsi vaccinare».

Cosa dice il decreto-legge del 1 aprile 2021, n.44

«La vaccinazione costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati. La vaccinazione è somministrata nel rispetto delle indicazioni fornite dal- le regioni, dalle province autonome e dalle altre autorità sanitarie competenti, in conformità alle previsioni contenute nel piano.

  1. Solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale, la vaccinazione di cui al comma 1 non è obbligatoria e può essere omessa o differita».

Qui il testo integrale.

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