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venerdì | 04-07-2025

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Hospice, la Asl al bivio. Giglio: “Via Tarlati o manifestazione d’interesse dell’Azienda”

“Due le opzioni immediate: una palazzina in via Tarlati di proprietà di una fondazione oppure una manifestazione d’interesse dell’Asl per l’individuazione di un’altra sede. L’Azienda sta poi verificando i tempi di ristrutturazione dell’immobile proposto dal presidente (del Calcit ndr) Sassoli che si trova sul retro della palazzina Calcit. Il nostro obiettivo è garantire una soluzione dignitosa ma anche rapida ai pazienti e alle loro famiglie.

In questa settimana attendiamo una risposta da parte della Fraternita dei Laici, che si è dichiarata disponibile a rilevare l’immobile di via Tarlati e a metterlo a disposizione proprio per l’Hospice. Noi abbiamo già fatto verifiche e la struttura è assolutamente adatta. Contiamo quindi sulla disponibilità della Fraternita che, in coerenza con la sua storia, si è fatta avanti già nel mese di maggio con una sua proposta e ci auguriamo possa concretizzarla nei prossimi giorni”.

In caso contrario?Siamo pronti a pubblicare una manifestazione d’interesse per reperire un immobile adeguato nei tempi tecnici più brevi possibili. Nel frattempo da alcuni giorni possiamo contare per i pazienti Hospice – attualmente due – sulle quattro stanze messe a disposizione dalla clinica San Giuseppe e nelle quali lavorano i nostri professionisti. Vorrei sottolineare che da marzo ad oggi continuiamo a registrare in città disponibilità e generosità. La cooperativa sociale Koinè ha messo a disposizione gratuita il piano terra della Rsa di Pescaiola. Ci aveva garantito questa opportunità da marzo a luglio, ma ha poi accettato di arrivare fino a novembre. E qui è scattata una seconda disponibilità, quella della clinica San Giuseppe che potrà accogliere i nostri pazienti fino a febbraio, ma per quella data il problema della localizzazione sarà risolto“.

Un Hospice richiede caratteristiche particolari. “Con il servizio Scudo e le attività domiciliari diamo una risposta a chi ha bisogno di cure palliative ed è nelle condizioni di poter restare a casa. Se le condizioni socio-abitative non permettono un’assistenza adeguata a domicilio nel fine vita, ecco l’Hospice e cioè un luogo dignitoso che possa consentire alla famiglia di stare vicina al suo congiunto. Per questo la struttura deve avere spazi e luoghi non solo per il paziente, ma anche per i familiari. Non tutti gli immobili rispondono a queste necessità. Abbiamo bisogno di locali facilmente e rapidamente adattabili. Quello di via Tarlati lo è. Se non si rivelerà possibile (la risposta la avremo in questa settimana), procederemo con una manifestazione d’interesse da parte dell’Azienda sanitaria. Continuando a verificare tempi e fattibilità della ristrutturazione dell’immobile sul retro della palazzina Calcit”.

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