Coronavirus, le dieci regole di Federfarma Arezzo contro la diffusione della malattia

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Farmacisti in prima linea per garantire risposte effettive ad una possibile minaccia per il benessere dei cittadini. Il presidente di Federfarma Arezzo Roberto Giotti: "Le nostre farmacie a disposizione per spiegare i più adeguati comportamenti igienico-sanitari per la prevenzione".

Ecco le dieci regole d'oro contro il coronavirus: "Le nostre farmacie sono fortemente impegnate nel diffondere ai cittadini una corretta informazione, e Federfarma Arezzo ha inviato alle farmacie associate le indicazioni utili per aiutare i cittadini a capire meglio, anche con una locandina da esporre, come difendersi dalla nuova malattia provocata dal coronavirus isolato in Cina". È il presidente di Federfarma Arezzo Giotti a parlare così, illustrando il  "decalogo" di regole e consigli - distribuito appunto da Federfarma Arezzo alle proprie farmacie - per aiutare tutti i cittadini a portare avanti processi individuali e comuni di prevenzione. Sono dieci punti fermi, dalle indicazioni su come lavarsi le mani o pulire le superfici alle principali fake news puntualmente smentite, per curare l'"infodemia" legata al coronavirus in luoghi di passaggio come sono anche le farmacie.

"L'impegno per prevenire l'epidemia", spiega Roberto Giotti, "passa anche attraverso i comportamenti, che devono essere basati su informazioni corrette. Oggi il virus non circola ancora nel nostro Paese, ma sarà bene comunque seguire le misure raccomandate, a partire dal lavaggio delle mani, che ci aiutano a prevenire questa e anche altre patologie infettive. Nelle nostre farmacie, quindi, invitiamo i cittadini ad adottare i più adeguati comportamenti igienico-sanitari per prevenire e contrastare la diffusione del virus, e anche in questa occasione siamo in prima linea per la tutela della salute pubblica, mettendo a disposizione delle istituzioni la nostra rete capillarmente diffusa su tutto il territorio della provincia e la professionalità dei farmacisti che vi operano".

"Questo impegno rappresenta anche un esempio", prosegue il presidente, "del ruolo crescente che le farmacie e i professionisti della salute che sono anche i farmacisti garantiscono ai nostri concittadini, dando risposte effettive ad una possibile minaccia per la nostra salute. Salute che le farmacie potranno garantire sempre più man mano che le regole per una corretta e migliore distribuzione del farmaco e un via libera definitivo alla farmacia dei servizi saranno effettivi".

In questo modo la farmacia conferma il proprio ruolo di presidio indispensabile del Servizio Sanitario Nazionale, pronto ad attivarsi tempestivamente in seguito allo stato di emergenza sanitaria dichiarato dal Consiglio dei Ministri. I cittadini che entreranno nelle farmacie troveranno quindi, grazie all'impegno di Federfarma, materiale informativo di approfondimento sulla malattia, le modalità di trasmissione e le precauzioni da adottare nella vita quotidiana, basato sulle indicazioni fornite dal Ministero della Salute.

A mettere a punto il manifesto, che ha raccolto l'adesione degli Ordini Professionali dei Farmacisti e dei Medici e delle principali società scientifiche e associazioni professionali (tra le quali appunto Federfarma) sono stati l'Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute.

Ecco i dieci messaggi del manifesto:
 
1.         Lavati spesso le mani
2.         Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
3.         Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani
4.         Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci
5.         Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
6.         Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
7.         Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate
8.         I prodotti made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
9.         Contatta il numero verde 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni
10.       Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus

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