Sanità Toscana, Conte diffida Rossi: nessuna copertura per perdite di quasi 200 milioni di euro

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Il tavolo di verifica degli adempimenti di cui all'Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, riunitosi molteplici volte negli ultimi mesi, ha riscontrato presupposti per l'avvio della procedura di diffida. Forza Italia: "Situazione estremamente allarmante

La diffida è stata comunicata nei giorni scorsi dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi: la Regione non avrebbe avviato misure di copertura per far fronte ad una perdita della sanità regionale che al 2018 complessivamente ammonta a 199,443 milioni di Euro.

Immediata la reazione politica degli onorevoli Stefano Mugnai, Vice Capogruppo alla Camera e Coordinatore regionale di Forza Italia e Maurizio D'Ettore, deputato azzurro, che in una nota evidenziano che

"La legge di bilancio 2005  prevede che qualora dai dati del monitoraggio del quarto trimestre, si registri nel settore sanitario un disavanzo di gestione a fronte del quale non siano stati adottati in corso d'anno i necessari provvedimenti di copertura, il Presidente del Consiglio dei Ministri diffida le regioni interessate a provvedervi entro il 30 aprile dell'anno successivo a quello di riferimento. Qualora i provvedimenti necessari per il ripianamento del disavanzo di gestione non vengano adottati dal Presidente della regione entro il 31 maggio, nella regione interessata, con riferimento all’anno di imposta 2019, si applicano comunque una serie di misure, tra cui il blocco automatico del turn over del personale del servizio sanitario regionale fino al 31 dicembre dell'anno successivo a quello di verifica. Conseguenze, insomma, decisamente importanti che rischierebbero di aggravare ulteriormente il settore sanitario della regione, ma anche ulteriori carichi fiscali per i cittadini e le imprese toscane".

"Una situazione catastrofica che allarma fortemente, anche perché non abbiamo memoria di richiami di questo tenore negli anni precedenti, il che, unitamente alla cifra enorme da coprire in così pochi giorni, genera non poche preoccupazioni sulle conseguenze che rappresenterebbero un micidiale colpo di maglio alla Toscana ed ai cittadini toscani. Per questo motivo abbiamo presentato un'interrogazione al governo per accertare le cause del forte disavanzo sanitario che attanaglia ormai da anni la Toscana e per sapere come il Presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, abbia giustificato la reiterata mancata copertura intimatagli, nelle scorse settimane, da una lettera del Presidente del Consiglio”. 

Sanità in rosso, Marchetti (FI): «Da novembre segnaliamo passivi rilevanti. Rossi ha guidato il sistema salute toscano al capolinea»

Il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti attacca: «Nelle delibere di giunta una corsa al ripiano impossibile»          

«Il conducente Rossi e il suo navigatore Saccardi hanno guidato il sistema salute toscano al capolinea. Da novembre continuiamo a segnalare delibere con perdite di bilancio milionarie e altre con una corsa al ripiano impossibile spinta addirittura fino al 2037. Ora la guida spericolata del sistema salute targata sinistra porta al cozzo. I deputati di Forza Italia Stefano Mugnai e Maurizio D’Ettore hanno appena presentato un’interrogazione parlamentare da cui evinco di un richiamo del governo a Rossi, a riprova di quanto sostengo. Qui a  rimetterci sono tutti i toscani che per vent’anni hanno dato fiducia a chi si riempiva la bocca dell’equilibrio contabile della sanità toscana»: l’attacco arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che ripetutamente, nei mesi scorsi, ha via via acceso i riflettori sui segni meno che accompagnavano gli atti contabili degli organismi del sistema sanitario regionale per come restituiti nelle delibere di giunta.

«Era novembre: nelle pieghe di una delibera a tutt’altro oggetto, la 1481, stanammo – ricostruisce Marchetti – un’amara sorpresa: al 31 dicembre 2017 le aziende sanitarie avevano accusato “perdite di esercizio di esercizi precedenti” pari a complessivi euro 195.068.956,27 che la Regione iniziava a ripianare con 23 milioni e mezzo circa. “Marchetti non capisce – ci risposero dalla giunta regionale – sono debiti pregressi”, dissero. Fatto sta che presentai un’interrogazione. Quei soldi alla fine mancano, e i bilanci 2017 quella ferita la mostrano chiara: è ciò che denunciammo il 2 aprile scorso, quando ancora la giunta nicchiava a mettere in rete, disponibili a tutti, gli atti contabili. Ma noi avevamo risalito la corrente delle delibere a ritroso come i salmoni, scoprendo che la giunta aveva intanto prodotto atti di reintegro con una delibera, la 408, che allo scopo assegnava alle aziende sanitarie 37.696.675,98 euro, più una decisione, la 48, che definiva il programma di reintegro del patrimonio netto delle aziende sanitarie toscane attraverso il reperimento di 6,833 milioni annui fino al 2037».

Poi è arrivato il dato sul quarto trimestre 2018: «Il consolidato del sistema sanitario regionale prefigura una perdita di 31,996 milioni. E lì giù delibere, due l’8 aprile e una il 23 aprile, per cercare di tappare la falla. Ora il richiamo del governo che pone la dead line non al 2037 tipo Odissea nello Spazio, ma al 30 aprile prossimo. In sostanza, prima di venir mandato a casa dai toscani Rossi dovrà rimettere tutto in ordine. Temiamo che l’Odissea ci sarà, sì, ma per i cittadini bisognosi di assistenza e cura e per chi lavora nel sistema salute. A Rossi e alla sinistra rimarrà la gita nello Spazio…»

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