Registrazione caminetti e stufe a legna, Veneri: "E' un caos, fermare controlli e sanzioni"

. Inserito in Regione Toscana

Presentata una mozione in Consiglio regionale sottoscritta dal Consigliere regionale FdI Gabriele Veneri

“La nostra Regione si è adeguata tardi e male alle normative europee e nazionali adottando in fretta una serie di provvedimenti per recuperare il tempo perduto e facendo, così, un vero e proprio pasticcio nella regolazione dell'accatastamento di camini e stufe a legna. Dal primo di ottobre i cittadini che non hanno registrato le loro stufe e camini a legna sul portale regionale come previsto dalla delibera 222/2023 della Regione Toscana, rischiano, previa diffida, di incorrere in sanzioni anche fino a 3mila euro.
Migliaia di cittadini, del tutto ignari perché è totalmente mancata la comunicazione, ci hanno contattato per chiedere spiegazioni; tantoché l'unica soluzione – a questo punto – non può che essere ritirare e modificare fortemente la delibera regionale, è ciò che chiediamo nella mozione presentata in Consiglio regionale.
Anzitutto, c'è da dire che la Regione Toscana non ha comunicato in modo efficace e puntuale l'obbligo di accatastamento se non con un tardivo comunicato stampa. Sarebbe stato necessario fare una vera e propria campagna informativa che coinvolgesse anche le amministrazioni locali.
Inoltre, ad oggi, non è ancora chiaro quali siano gli impianti che devono essere registrati e con quali modalità. Chiediamo, pertanto, che sia ritirata e modificata la delibera prevedendo una campagna informativa efficace e una puntualizzazione sui tipi di impianti da registrare e chiarendo con quali modalità (possibilmente da rendere ancora più semplici).

Se l'obiettivo è quello di comprendere il numero di impianti a biomasse presenti nella nostra Regione e quanto questi possano incidere nella produzione di PM10, non comprendiamo il
Silenzio precedente e poi tutta questa furia nel costringere i toscani a dover registrare caminetti e stufe con il rischio che possano incorrere in multe anche piuttosto salate. Chiediamo di prorogare almeno fino alla fine del 2024 l'obbligo di registrazione e che siano sospese le verifiche e tutto il sistema sanzionatorio. I controlli e le sanzioni dovranno essere rivisti coinvolgendo i Comuni visto che sono i soggetti che si devono occupare, con ARRR, del controllo dell'accatastamento.
E' assurdo che nel 2023 per controllare l'effettiva registrazione di un impianto un amministrazione pubblica sia costretta a recarsi per ben due volte presso un'abitazione o un'attività. Ma come è possibile? Uno spreco ingiustificato di tempi e soldi pubblici.
La nostra proposta è aperta al contributo di tutti, perché siamo consapevoli che la materia é complessa ma soprattutto coinvolge da vicino la vita della stragrande maggioranza dei nostri concittadini” lo dichiara il gruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio regionale toscano (il capogruppo Francesco Torselli, il vice-capogruppo Vittorio Fantozzi e i consiglieri regionali Alessandro Capecchi, Diego Petrucci, Gabriele Veneri ed Elisa Tozzi).

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