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lunedì | 15-09-2025

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Regione Toscana

Podere Rota, Monni: “Da Chiassai parole gravi e inqualificabili, la Regione assicura il coinvolgimento dei cittadini”

La Regione Toscana“, puntualizza Monni, “non ha aperto alcun ‘percorso molto agevole e molto rapido’ rispetto all’istanza di ampliamento relativa a Podere Rota ed affermarlo, come fa Chiassai, è un fatto grave e lesivo dell’operato degli uffici regionali“.

“La presidente dovrebbe sapere che si tratta di un’istanza di ampliamento per accogliere rifiuti speciali, che non rientrano nelle competenze di pianificazione regionale e che quindi la Regione può solo sottoporre il progetto ad un’attenta valutazione tecnica che ne verifichi ogni aspetto ai fini del possibile rilascio dell’autorizzazione.

Non si tratta di scelte discrezionali, ma di precise procedure disciplinate da norme nazionali e regionali. Un percorso che, peraltro, è stato puntualmente illustrato anche alla presidente della Provincia di Arezzo durante la riunione di inizio dicembre tenuta con i sindaci e l’autorità di ambito. Lo stesso incontro in cui ho assunto l’impegno di attivare l’inchiesta pubblica su richiesta della sindaca del Comune di San Giovanni Valdarno, Valentina Vadi.

Quanto ai pareri di Arpat e Usl, è evidente che saranno tenuti assolutamente in considerazione nell’ambito del procedimento. Su questo voglio aggiungere che la mia determinazione sarà massima: se sarà rilevato un inquinamento nell’area saremo inflessibili. Il comportamento della Regione è chiaro e trasparente e ha assoluto rispetto dei sindaci e delle loro esigenze. A questo proposito voglio ricordare alla presidente che è stata la Regione, autonomamente, a ricomprendere tra i comuni potenzialmente interessati dagli impatti anche quello di Montevarchi, di cui lei è sindaca.

Quanto infine alle insinuazioni secondo cui gli interessi economici verrebbero prima di quelli dei territori, sarebbe bene che la presidente Chiassai spiegasse e dimostrasse, fatti alla mano, a quali interessi si riferisce, per non scadere in una propaganda di basso livello tipica di alcune campagne elettorali. Ci tengo a precisare un ultimo fatto: ci sono almeno due modi di manifestare il proprio dissenso. Uno è quello della sindaca Vadi che, leggi alla mano, chiede di esercitare il proprio diritto ad essere ascoltati attraverso l’inchiesta pubblica; l’altro è un modo invece becero, che inventa bufale e avvelena i pozzi a scapito di un necessario e produttivo confronto. Lascio alla presidente Chiassai le sue dichiarazioni senza logica e continuo a lavorare con serietà, trasparenza e correttezza per assicurare la massima partecipazione possibile dei territori”.

Foto dalla pagina Facebook di Monia Monni