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Una targa alla memoria di Livio Conti: la cerimonia a Rigutino
Si è svolta ieri pomeriggio, alla presenza del Prefetto di Arezzo Clemente Di Nuzzo, del sindaco Alessandro Ghinelli e delle autorità civili e militari, la cerimonia di intitolazione a Livio Conti dello spazio antistante il Centro sociosanitario di Rigutino. Nato nella frazione aretina il 4 novembre 1925, Conti partecipò giovanissimo alla lotta di liberazione unendosi nel 1944 alla Brigata Osoppo-Friuli. Cadde il 29 aprile 1945, fucilato dai nazifascisti a San Giorgio di Nogaro, dopo essere stato catturato durante un’azione contro un presidio tedesco. Nel maggio 2024 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito la Medaglia al Valor Militare alla memoria. Alla cerimonia erano presenti anche i familiari di Livio Conti, alcuni dei quali giunti dalla Francia, come la nipote, insieme ai rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma. L’iniziativa, promossa dai consiglieri comunali Andrea Gallorini e Piero Perticai, ha voluto restituire a Rigutino la memoria di un suo giovane concittadino che sacrificò la vita per la libertà e la democrazia del nostro Paese.
“Qualcuno ha detto la libertà è un bene non dato a prescindere – ha dichiarato il Sindaco Ghinelli – bisogna lavorarci e riconquistarlo tutti i giorni, senza mai dimenticarsene. Ed è vero. Sono veramente contento che Massimo Pulitini, Santino Gallorini, siano riusciti, studiando, lavorando sulle carte, a ritrovare la memoria di Livio Conti, perchè era praticamente scomparsa. Lui ha vissuto fuori da Rigutino e non c’era più un ricordo. Dobbiamo ricordare coloro che hanno perso la vita per dare a noi la libertà di oggi”.
Dopo la Medaglia al Valor Militare, concessa a Livio Conti dal Presidente Mattarella nel 2024, anche il Comune di Arezzo ha reso dunque omaggio al giovane rigutinese a 80 anni dalla sua morte e a 100 anni dalla sua nascita.
Chi era Livio Conti adesso è piuttosto noto, grazie alle varie recenti uscite sui giornali e sulle TV, ma fino a pochissimi anni fa la sua vicenda era ignota anche ai parenti.
Si deve al ricercatore di memorie militari Massimo Pulitini l’aver recuperato dall’oblio la luminosa storia di Livio Conti. Risale solo al 25 aprile 2021 il primo ricordo pubblico a Rigutino e nel 2022 il Sindaco Alessandro Ghinelli ha presentato al Ministro della Difesa una richiesta di ricompensa al Valor Militare, firmata da Mattarella nel maggio 2024 e pubblicata nella Gazzetta del 27 dicembre 2024.
Livio Conti era nato a Rigutino (AR) il 4 novembre 1925 da Zeffiro e Ada Lucci. Quando aveva poco più di 5 anni, la sua famiglia emigrò in Francia e si stabilì a Marsiglia.
Nel 1940 Livio tornò in Italia per studiare, ospite dello zio Solindo Conti a Rigutino. Successivamente entrò a svolgere il servizio di “guardia” presso l’agenzia V (una specie di fattoria) della SAICI (Società Anonima Agricola Industriale per la produzione italiana della Cellulosa) a Torviscosa (UD).
Nel giugno 1944 Livio aderì alle formazioni clandestine del Raggruppamento “Osoppo” prendendo il nome di battaglia di “Cisco”. Fu aggregato al Battaglione “Villa”. Come è noto, le Brigate Osoppo raggruppavano reparti di partigiani di ispirazione cattolica, laica, liberale e socialista. I componenti ebbero quali segni distintivi il cappello alpino e il fazzoletto verde, si chiamavano “patrioti” e si distinguevano dalle formazioni “comuniste” per l’aspirazione ad un futuro stato democratico.
Il 25 aprile 1945 molte città del Nord Italia erano state liberate, ma nel Friuli rimanevano parecchi reparti tedeschi. Anche a Torviscosa c’erano tedeschi. Il 28 aprile il comandante del “Villa” si decise a chiedere la resa ai tedeschi attestati in località La Rotonda. Don Francesco Pituello, parroco di Torviscosa e membro del locale CLN, nelle sue Memorie alla data 28 aprile 1945 scrive testualmente: “All’ora convenuta, due partigiani si presentano all’ufficiale tedesco intimando la resa che è rifiutata, per arrendersi al governo alleato. Allora i Patrioti iniziano l’attacco ed hanno la peggio. Due feriti rimangono in mano ai tedeschi”. E alla data 30 aprile continua: “Nel frattempo giunse notizia che i due feriti nell’azione della Rotonda del sabato sera, giacevano uccisi presso il Cimitero di S. Giorgio [di Nogaro]. Erano i due partigiani della Osoppo: Guido e Cisco”.
Il 3 maggio ci furono i funerali solenni, ben descritti da don Pituello che ne fu il celebrante: “Alle ore 11 dinanzi ad una folla immensa il Parroco celebrò Messa […] Il trasporto al cimitero è stato solenne. […]. Conti Livio […] guardia alla agenzia V°, [È stato ferito nell’azione della Rotonda del sabato sera 28 Aprile. Trasportato dai tedeschi in ritirata fino a San Giorgio, e presso quel Cimitero venne ucciso dagli stessi nella domenica 29]”.
Dopo un anno dalla tragica fine, il 29 aprile 1946 Livio fu riportato a Rigutino a cura dello zio Solindo Conti. Nel paese che lo aveva visto ragazzino e poi giovane studente, gli fu data solenne sepoltura ed un piccolo monumento nel locale cimitero ne ricorda il sacrificio.
Anche a Torviscosa nel novembre 1946 è stata posta una lapide che ricorda Livio Conti assieme ai suoi compagni come lui caduti nella guerra di liberazione. Accanto al cimitero di San Giorgio di Nogaro una piccola lapide ricorda il punto dove Livio perse la sua giovane vita ad opera dei nazisti e il 29 aprile il Presidente dell’Associazione Partigiani Osoppo – Friuli, Roberto Volpetti, vi deposita un mazzo di fiori.
Livio Conti ha ora anche una memoria nel paese dove nacque, Rigutino, che ne ricorda il sacrificio per donarci un’Italia libera e democratica.























































