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Ultimo saluto a Mario Paglicci, imprenditore simbolo del distretto orafo aretino: funerali in Cattedrale
Sarà celebrato venerdì 5 dicembre, alle 14.30, nella Cattedrale di Arezzo, il funerale di Mario Paglicci, figura tra le più note dell’imprenditoria aretina, morto nel tragico incidente in elicottero del 9 novembre 2025 sull’Alpe della Luna, al confine tra Toscana e Marche. A officiare la cerimonia sarà don Alvaro Bardelli.
La camera ardente sarà allestita la stessa mattina, a partire dalle ore 9, nella sede della Croce Bianca in via dell’Anfiteatro. La conferma è giunta oggi dai familiari.
Il nulla osta e le esequie
La Procura ha concesso il nulla osta solo in questi giorni, dopo gli esami genetici necessari per identificare con certezza i resti, condizione indispensabile vista la violenza dell’impatto e il successivo incendio.
Ora la comunità aretina potrà stringersi intorno alla famiglia per l’ultimo saluto a un uomo che ha segnato la storia economica e sociale del territorio. Mario Paglicci lascia un’eredità profonda: quella di un imprenditore capace, appassionato, sempre proiettato verso il futuro, e di un cittadino che ha amato profondamente la sua terra.
Un personaggio simbolo dell’Arezzo imprenditoriale
Mario Paglicci, 77 anni, era considerato un punto di riferimento assoluto per il distretto orafo aretino: imprenditore di grandi qualità, guida di uno dei gruppi più solidi e innovativi del settore, volto stimato per capacità, generosità e spirito visionario. La notizia della sua morte ha suscitato profonda commozione nella città e nel mondo dell’industria dei preziosi.
Paglicci era anche un appassionato di volo. La mattina dell’incidente era decollato dall’aviosuperficie di Manciano, a Castiglion Fiorentino, per raggiungere Venezia insieme all’amico Fulvio Casini, 67 anni, imprenditore immobiliare di Sinalunga. Entrambi esperti piloti, stavano rientrando in Toscana quando è avvenuto lo schianto.
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La dinamica: ricerche difficili e ipotesi al vaglio
L’elicottero, un Agusta Westland 109, è precipitato nella zona del Poggio dell’Appione, nel territorio di Badia Tedalda, un’area impervia dell’Alpe della Luna. I rottami sono stati individuati solo il giorno successivo, dopo lunghe ricerche rese complesse dalla vegetazione e dalla nebbia che, secondo alcune testimonianze, avvolgeva le cime in quelle ore.
Le operazioni di recupero delle vittime si sono concluse l’11 novembre.
L’inchiesta della Procura di Arezzo dovrà chiarire le cause dell’incidente: si cerca di capire se vi sia stato un improvviso guasto tecnico – anche se l’elicottero, secondo le prime verifiche, risultava efficiente – oppure se un errore umano possa essere stato determinante, forse a causa della scarsa visibilità.




