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Società partecipate, Donati: “Serve una gestione più efficiente per migliorare i servizi ai cittadini”
AREZZO – Una gestione più efficiente, integrata e capace di migliorare concretamente i servizi ai cittadini. È questa la direzione indicata dal gruppo consiliare Scelgo Arezzo, che ha presentato un’analisi dettagliata sul sistema delle società partecipate del Comune di Arezzo.
“Da alcuni mesi – ha spiegato il capogruppo Marco Donati – abbiamo voluto fare un ragionamento molto concreto sull’intero sistema delle partecipate, anche per arrivare a un nuovo modello di gestione. Ringrazio chi ha collaborato con me alla stesura di questo report, Riccardo Panfoli e Stefano Mannelli. Se guardiamo al bilancio complessivo tra Comune e società partecipate, parliamo di un volume economico significativo: circa 450 milioni di euro di fatturato.”
Secondo Donati, all’interno di questo sistema emergono “luci e ombre”, a partire da Atam, che “si regge su pilastri come i parcheggi Eden ed ex Cadorna. Se le persone smettessero di utilizzarli – per esempio a seguito della nascita di un nuovo parcheggio in pieno centro – l’azienda potrebbe trovarsi in difficoltà”.
L’esponente di Scelgo Arezzo ha sottolineato anche come “i multipiano presentino risultati alterni: il Baldaccio sta migliorando, ma il Mecenate non esprime ancora tutto il suo potenziale. Le scale mobili andrebbero ribattezzate ‘immobili’, visto che costano 200.000 euro all’anno di manutenzione, mentre i servizi di bike e car sharing sono in perdita e lo saranno sempre se non si decide di investire davvero sulla mobilità sostenibile.”
“Ad un certo punto – ha aggiunto Donati – sarà necessario scegliere se Atam debba continuare a gestire principalmente i parcheggi o se puntare con decisione su un ruolo più ampio nel campo della mobilità sostenibile.”
Riflettori accesi anche su Arezzo Multiservizi, la cui gestione viene definita “oggettivamente complessa”, con costi fissi elevati legati a personale e materie prime. “Un asset interessante è quello dei pannelli solari – spiega Donati – che permette di calmierare il costo dell’energia. Sarebbe utile capire se la società in house possa ampliare questa attività o se possa essere replicata da altre aziende. Nella nostra visione, Multiservizi potrebbe estendere la propria operatività anche alla gestione dei cimiteri di altri Comuni, attraverso accordi specifici.”
Per quanto riguarda Aisa Impianti, Donati ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una maggiore trasparenza e di un’analisi più approfondita del processo produttivo: “Aisa tratta ma non vende energia, perché una parte consistente di quella prodotta serve per tenere attivo il biodigestore. È importante anche affrontare il tema della tracciabilità dei rifiuti, che fino al 2017 permetteva un sistema di compensazione vantaggioso per il Comune di Arezzo e che andrebbe ripristinato. Inoltre, sarebbe utile capire quanti rifiuti entrano a San Zeno e quanti ne escono, visto che storicamente circa un terzo finiva in discarica.”
Sul fronte culturale, il capogruppo ha evidenziato le criticità della Fondazione Guido d’Arezzo: “Oggi vive quasi esclusivamente di contributi pubblici: solo il 10% delle entrate è di origine privata. Non ha senso mantenere una fondazione se questa quota non raggiunge almeno il 40%. In caso contrario, basterebbe un assessorato comunale.”
“Immaginiamo un sistema armonizzato e integrato, non una somma di tanti ‘silos’ isolati – ha concluso Donati –. I dati strutturali, simili tra i vari soggetti, ci dicono che è possibile. Solo così potremo avere un Comune realmente socio-attivo, capace di guidare le proprie partecipate verso una gestione più moderna ed efficiente.”
A fare eco al capogruppo è la consigliera Valentina Sileno, che sottolinea l’importanza di una visione strategica e condivisa:
“Il nostro obiettivo – spiega Sileno – è che le partecipate diventino strumenti concreti al servizio dei cittadini, non strutture autoreferenziali. Serve un modello che metta al centro la qualità dei servizi, la trasparenza e la sostenibilità economica. Arezzo può e deve diventare un laboratorio di buone pratiche amministrative, dove la gestione pubblica sia sinonimo di efficienza e responsabilità.”




