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“La cultura della relazione per la nuova comunità globale di pace”: a Firenze la firma del protocollo tra Lions Toscana e Rondine Cittadella della Pace

“La cultura della relazione per la nuova comunità globale di pace”: a Firenze la firma del protocollo tra Lions Toscana e Rondine Cittadella della Pace. Il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio ha accolto sabato scorso un grande momento di confronto e condivisione dedicato alla costruzione di una cultura di pace.
L’incontro, promosso da Lions International – Distretto 108La Toscana e Rondine Cittadella della Pace, in collaborazione con il Comune di Firenze, ha avuto come titolo “Insieme Costruiamo Oggi la Pace di Domani”
L’iniziativa nasce con l’obiettivo di rafforzare le progettualità comuni a favore dei giovani e della cultura della pace, valorizzando il ruolo dell’educazione e della leadership giovanile come strumenti di trasformazione dei conflitti e di costruzione di un futuro più giusto e pacifico. Dopo la cerimonia di apertura numerosi gli ospiti intervenuti e moderati da Cristina Privitera, vicedirettrice de La Nazione.
Ad aprire i lavori Sara Funaro, Sindaca di Firenze che ha ringraziato per il valore di questo evento capace di riportare l’attenzione su un messaggio oggi urgente ricordando alcune delle tragiche guerre che ogni giorno si inaspriscono intorno a noi:
“Conflitti armati che generano dolore, che scuotono le coscienze e ci portano spesso alla polarizzazione, impedendoci di restare nel dialogo e di tenderci la mano, che è l’esercizio più difficile. Avere oggi a Palazzo Vecchio i Lions, che sono una grande risorsa per il territorio, insieme a Rondine, che conosco da anni, è motivo di grande gioia. A Rondine viene portato avanti questo straordinario esercizio nel modo migliore, partendo dai giovani. A Rondine accade questo miracolo che dimostra che, di fronte ai conflitti più drammatici, può esserci dialogo e che i giovani possano vivere insieme nella speranza. Questi giovani possono davvero dare una mano e fare la differenza per un mondo che sembra andare sempre più verso la disumanità.”
Tra i saluti istituzionali delle autorità cittadine e regionali ricordiamo, Don Marco Zanobini, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Firenze che ha portato i saluti dell’Arcivescovo Mons. Gherardo Gambelli; la Prof.ssa Maria Paola Monaco, delegata all’inclusione e diversità in rappresentanza della Rettrice dell’Università di Firenze; Lorenzo Pierazzi, Dirigente Ufficio Scolastico Territoriale di Arezzo che ha portato i saluti del Direttore Generale dell’Ufficio scolastico regionale, Ernesto Pellecchia. Tra le altre autorità intervenute anche il sindaco di Montemurlo Simone Calamai e Benedetta Albanese, assessore all’Educazione e Pari opportunità del Comune di Firenze.
Al centro dell’evento la firma del protocollo “La cultura della relazione per la nuova comunità globale di pace” che sancisce una partnership strategica tra Lions e Rondine con l’obiettivo di unire le rispettive competenze e reti per diffondere il Metodo Rondine, sviluppare progetti congiunti e coinvolgere le comunità locali in iniziative educative e sociali. Tra i principali ambiti di collaborazione previsti: il sostegno alla World House, la diffusione del Quarto Anno Rondine, la realizzazione di campus internazionali per i giovani Leo e la creazione di percorsi di formazione esperienziale per i club Lions.
“Adesso, in quest’epoca, credo che tutti noi abbiamo il cuore spezzato. Ascoltare le testimonianze di queste giovani e immaginare il dolore che c’è dietro deve farci riflettere seriamente. Ma vogliamo anche continuare a credere e a sperare, e vogliamo continuare a combattere la nostra battaglia di civiltà”, dichiara Gilberto Tuccinardi, Governatore Distretto Lions 108 La Toscana. ”Nel nostro cammino abbiamo incrociato gli amici di Rondine e desideriamo continuare a percorrerlo insieme a loro, perché insieme troviamo forza e possiamo incidere davvero. Vogliamo svegliare le coscienze e mettere in moto tutte le energie affinché tutte le persone di buona volontà possano continuare a credere e a impegnarsi per la pace.”
Così quindi Franco Vaccari, presidente e fondatore di Rondine Cittadella della Pace, che ha ripercorso la storia e la missione dell’organizzazione e sottolineato il valore di questo momento.
“Esprimo profonda gratitudine agli amici Lions per la scelta di camminare insieme a Rondine e di collaborare concretamente. Quando due storie come le nostre si intrecciano, nasce un servizio che si moltiplica a favore della causa della pace, che ci sta tutti così a cuore. Oggi non siamo qui semplicemente per parlare di pace perchè viviamo in un tempo attraversato da guerre tragiche e devastanti. Vogliamo impegnarci a costruire la pace a prescindere dalla guerra proprio perché la pace è un bisogno originario dell’essere umano – continua Vaccari – La firma di questo Protocollo ha un valore profondo perché ci impegna a lavorare ogni giorno, in ogni luogo, a partire dalle periferie, per trasformare i conflitti che riguardano il quotidiano di tutti noi. Il dolore può generare odio e violenza, oppure trasformarsi in indignazione e impegno civile. È questa è la scelta che i giovani del nostro Studentato Internazionale – World House compiono quotidianamente. Se questo passo saprà tradursi in azioni concrete per la scuola, i giovani e le comunità, allora potremo davvero dire che avremo aperto uno spiraglio di futuro.”
Insieme a lui, alcuni giovani della World House hanno portato le loro testimonianze, dando voce all’esperienza concreta di convivenza e trasformazione del conflitto che caratterizza la vita quotidiana a Rondine.
“Essere oggi presente davanti a voi ha per me un significato particolarmente simbolico: domani, 21 settembre, sarà un anno esatto da quando anch’io – una ragazza carica di ansie e timori – sono arrivata a Rondine. Ho varcato la soglia di quella che sarebbe diventata la mia nuova casa per i successivi due anni”. Racconta Anna, 27 anni, studentessa russa di Mosca. “Anche dopo un anno, ogni volta per me è difficile dire da dove vengo. Le mie emozioni oscillano tra la disperazione e l’indignazione. So che nella storia di tutti i paesi del mondo ci sono pagine oscure, e che la storia in generale è sempre complessa. Quando tutto questo lo vivi ogni giorno nel presente, parlarne diventa doppiamente complicato”. Continua Anna. “In quest’anno ho intrapreso, e continuo a percorrere, un lungo cammino per comprendere meglio me stessa, per trovare le mie certezze in un mondo che è cambiato e per scoprire quali nuove possibilità posso creare. Ogni giorno lo faccio attraverso il dialogo con gli altri, accogliendo le loro storie e intrecciando le nostre relazioni. Una cosa è leggere o ascoltare parole, un’altra è vivere fianco a fianco con le stesse persone: condividere esperienze, compiere gesti quotidiani insieme e vederle agire nella realtà”.
Tra le sue compagne di viaggio Alena. Racconta che la sua famiglia proviene dall’Ucraina orientale, ma è nata a San Pietroburgo.
“Fin da bambina non è stato facile per me trovare il modo di essere ucraina con un unico passaporto russo”, dice. E poi l’arrivo della guerra nel 2014 ha cambiato tutto. “Vedere le conseguenze della guerra riversate sulla mia famiglia mi ha condotto ad investire il mio tempo, la mia energia, la mia conoscenza in un dialogo di comprensione e trasformazione dei conflitti”. Un percorso che l’ha condotta a Rondine dove ha intrecciato il suo cammino con la sua “nemica” Anna. “Abbiamo vissuto sotto lo stesso tetto, abbiamo cucinato e mangiato insieme. Io non ho fatto propaganda ucraina. E questa nostra apertura per fare il compromesso e vivere insieme ci ha dato dei frutti”. – continua Alena – “E adesso, per me, questa piccola rivelazione è il frutto delle nostre relazioni umane, che io mi aspettavo da Rondine. Perciò finalmente mi sento grata”.
A seguire, sono intervenuti alcuni rappresentanti del mondo Lions: PDG Antonio Poma, con un intervento dedicato al tema “I Lions e la Pace”; PDG Pier Luigi Rossi, che ha affrontato il tema “Spiritualità e Umanesimo, essere Lions contemporanei”; Francesco Oliva, presidente Leo Distretto Toscana, che ha richiamato il ruolo delle nuove generazioni nel servizio e nell’impegno civico.
In chiusura non è mancato il saluto di Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana in collegamento da remoto:
“Ringrazio di cuore Rondine e i Lions. Come Lions, mi sento orgoglioso della nostra capacità di valorizzare una realtà di riferimento per la Toscana come quella di Rondine. Rondine, nel corso del tempo, è riuscita a trasformare un borgo spopolato in un punto di riferimento riconosciuto dalle più alte autorità nazionali e internazionali. L’auspicio è che Rondine possa librarsi sempre più in alto e continuare a portare azioni di pace concreta: una realtà che rende orgogliosa tutta la Toscana ed esprime al meglio i suoi tratti identitari.”
La giornata è terminata con le riflessioni finali e un invito a trasformare le parole in azioni. La collaborazione tra Lions e Rondine si propone ora di radicarsi nei territori e di aprirsi al mondo, contribuendo alla costruzione di una comunità globale fondata sulla relazione, sulla responsabilità e sulla pace.
L’evento fiorentino ha rappresentato un passaggio storico: non solo un incontro di idee, ma l’avvio di un percorso comune che mette al centro i giovani e la loro capacità di immaginare e realizzare un futuro senza nemici.