San Giovanni, il tempio crematorio della discordia

. Inserito in Politica

Si arricchisce di un nuovo capitolo la complessa storia della realizzazione del tempio crematorio a San Giovanni, notizia questa che da molti mesi a questa parte ha creato un vespaio di polemiche all'interno della città con il Comitato Aria Pulita che ha raccolto oltre 3000 firme contro la sua nascita.

Un dato, questo, destinato ulteriormente a crescere nelle prossime settimane, di pari passo al dissenso della popolazione contro questa struttura della quale si è parlato, lo scorso 14 febbraio, in un consiglio comunale aperto molto partecipato. La novità degli scorsi giorni è che il Comune amministrato da Valentina Vadi non sarà tenuta a firmare nessun contratto con la ditta aggiudicataria dei lavori, la Italgeco di Caserta, perché uscita vincente da una citazione in giudizio cui era stata oggetto alcune settimane fa. Tutto fermo al momento, la procedura non può andare avanti e va ad aggiungersi anche al ricorso al tribunale amministrativo regionale della società arrivata seconda nella gara di appalto, società che lamenta presunte irregolarità circa l'assegnazione dei lavori stessi. La notizia è stata resa nota proprio dal sindaco nell'ultimo consiglio comunale, a fronte di due mozioni ben precise presentate dal Movimento 5 Stelle, presente col capogruppo Tommaso Pierazzi e dalle Liste Civiche Sangiovannesi rappresentate dai consiglieri Daniele Marzi e Catia Naldini. Proprio quest’ultima, nelle battute finali sulle mozioni presentate, ha puntato l'indice verso l'amministrazione, rea, a suo dire, di non mettere la definitiva parola fine alla presunta realizzazione della struttura. Piccata è stata la replica di Vadi: “Questo procedimento - ha affermato il primo cittadino - è tuttora congelato perché la società che ha vinto il bando per la realizzazione dei lavori non ha l’autorizzazione ad andare avanti e fin quando sarà tutto sospeso il comune non può assolutamente fare niente proprio perché ci sono nel mezzo avvocati e una serie di fattori che ci impediscono, di fatto, anche se lo volessimo, di poter fare ulteriori passi oltre a quelli già compiuti”. Sempre il sindaco, rispondendo a Naldini aggiunge: “Casomai la Italgeco vincesse il ricorso al Tar pensate poi che sarebbe finita lì ? Sicuramente ci sarà un nuovo capitolo perché la ditta uscita sconfitta dalla citazione non se ne starà con le mani in mano”. In conclusione della discussione sempre Vadi rassicura la cittadinanza: “Se i sangiovannesi non lo vorranno, il tempio crematorio non si farà”.

Tags: San Giovanni Valdarno tempio crematorio

Massimo Bagiardi

Massimo Bagiardi

Giornalista pubblicista da 20 anni ho da sempre curato la passione per lo sport e in particolare per la Sangiovannese calcio che seguo con passione ogni Domenica e in tutte le occasioni dal lontano 1989.

Amo la musica anni 80, ho creato e gestisco forzasangio.it sito che parla del magnifico mondo azzurro