Treni, buche, machete, cantieri e cattivi odori. Donati: "Le difficoltà di Arezzo"
"A seguito della decisone di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) di scegliere Creti, frazione di Cortona, per la realizzazione di una stazione sull’Alta Velocità iniziano i litigi e i distinguo tra i partiti che in questo momento “dovrebbero” governare il territorio aretino". Lo dichiara, in una articolata presa di posizione, il capogruppo di Scelgo Arezzo Marco Donati.
"Purtroppo questa brutta notizia è proprio frutto delle divisioni tra amministrazioni guidate dalle stesse maggioranze e tra partiti che dovrebbero essere alleati.
Ghinelli ha già dichiarato che è in atto una “frattura trasversale” tra le forze di CentroDestra e Fratelli d’Italia ieri ha attaccato la parlamentare della Lega Tiziana Nisini eletta nel collegio aretino.
Continuano addirittura i litigi sulla Presidenza della Provincia di Arezzo dove la Lega accusa di immobilismo l’attuale gestione mentre Fratelli d’Italia, che ha archiviato con un certo cinismo l’esperienza guidata da Silvia Chiassai, oggi difende Polcri a spada tratta (dopo averlo accusato di tradimento, avergli chiesto le dimissioni da sindaco e contestato addirittura la legittimità dell’elezione)
Mentre questi signori bisticciano su temi così importanti ad Arezzo aumentano gli episodi di cronaca e degrado. Aggressioni e tentate rapine prima impensabili, risse a colpi di pietre e machete nel primo pomeriggio ai giardini del Porcinai, vigili urbani che riportano prognosi di giorni dopo essere stati colpiti durante i controlli.
Tutto questo senza una telecamera che funzioni decentemente (150 non funzionanti e 150 con immagini sgranate).
Le difficoltà e i ritardi dei lavori pubblici le conosciamo tutti e la condizione non ottimale di strade e parchi.
I ritardi autorizzativi del Comune per i lavori legati alla Fibra hanno prodotto una carenza infrastrutturale digitale che ci porteremo dietro per anni e la classifica di Forum PA sulle città digitalizzate uscita 3 giorni fa ci mette tra quelle in 3 fascia (su quattro).
I dati sui giovani continuano ad essere ignorati e preoccupanti (una parte importante se ne va da Arezzo mentre aumentano i dati sulla dispersione scolastica).
La Fondazione Guido d’Arezzo nata per promuovere eventi culturali continua a spendere milioni e milioni di euro di risorse pubbliche ma facciamo tutti fatica a vedere i risultati.
La Fondazione Arezzo Comunità, nata per dare risposte sui temi legati al sociale e all’infanzia stenta a decollare.
La Fondazione Arezzo in Tour appare più dinamica ed è molto concentrata sull’evento principale: la Città del Natale.
Purtroppo i dati dell’Irpet pubblicati pochi giorni fa ci dicono che nonostante il periodo natalizio vada bene sui 12 mesi non va benissimo. Nel 2022 abbiamo fatto peggio del 2019 (pre pandemia) e nel 2023 facciamo peggio del 2022.
I dati economici, grazie al settore manifatturiero, non sono del tutto negativi ma quotidianamente leggiamo della difficoltà, da parte delle aziende, legate al reperimento di alcune competenze, all’interno del mercato del lavoro. Questa necessità si scontra con l’assenza di un polo formativo aretino e con la demografia che ha visto Arezzo scendere ai numeri degli anni 90’ (96.000 abitanti).
Un capitolo a parte sono le frazioni, spesso mal collegate, lasciate a se stesse e talvolta sottoposte a pesanti emissioni odorigene. Su questo il nostro gruppo consiliare sta promuovendo un’importante campagna di ascolto.
Termino con una valutazione doverosa. La Regione Toscana non ha spinto come avrebbe dovuto per la soluzione della Stazione a Rigutino e lo scenario che intravedo, rispetto a questa infrastruttura, è che tra mille polemiche strumentali, non sarà mai realizzata".
Ghinelli ha già dichiarato che è in atto una “frattura trasversale” tra le forze di CentroDestra e Fratelli d’Italia ieri ha attaccato la parlamentare della Lega Tiziana Nisini eletta nel collegio aretino.
Continuano addirittura i litigi sulla Presidenza della Provincia di Arezzo dove la Lega accusa di immobilismo l’attuale gestione mentre Fratelli d’Italia, che ha archiviato con un certo cinismo l’esperienza guidata da Silvia Chiassai, oggi difende Polcri a spada tratta (dopo averlo accusato di tradimento, avergli chiesto le dimissioni da sindaco e contestato addirittura la legittimità dell’elezione)
Mentre questi signori bisticciano su temi così importanti ad Arezzo aumentano gli episodi di cronaca e degrado. Aggressioni e tentate rapine prima impensabili, risse a colpi di pietre e machete nel primo pomeriggio ai giardini del Porcinai, vigili urbani che riportano prognosi di giorni dopo essere stati colpiti durante i controlli.
Tutto questo senza una telecamera che funzioni decentemente (150 non funzionanti e 150 con immagini sgranate).
Le difficoltà e i ritardi dei lavori pubblici le conosciamo tutti e la condizione non ottimale di strade e parchi.
I ritardi autorizzativi del Comune per i lavori legati alla Fibra hanno prodotto una carenza infrastrutturale digitale che ci porteremo dietro per anni e la classifica di Forum PA sulle città digitalizzate uscita 3 giorni fa ci mette tra quelle in 3 fascia (su quattro).
I dati sui giovani continuano ad essere ignorati e preoccupanti (una parte importante se ne va da Arezzo mentre aumentano i dati sulla dispersione scolastica).
La Fondazione Guido d’Arezzo nata per promuovere eventi culturali continua a spendere milioni e milioni di euro di risorse pubbliche ma facciamo tutti fatica a vedere i risultati.
La Fondazione Arezzo Comunità, nata per dare risposte sui temi legati al sociale e all’infanzia stenta a decollare.
La Fondazione Arezzo in Tour appare più dinamica ed è molto concentrata sull’evento principale: la Città del Natale.
Purtroppo i dati dell’Irpet pubblicati pochi giorni fa ci dicono che nonostante il periodo natalizio vada bene sui 12 mesi non va benissimo. Nel 2022 abbiamo fatto peggio del 2019 (pre pandemia) e nel 2023 facciamo peggio del 2022.
I dati economici, grazie al settore manifatturiero, non sono del tutto negativi ma quotidianamente leggiamo della difficoltà, da parte delle aziende, legate al reperimento di alcune competenze, all’interno del mercato del lavoro. Questa necessità si scontra con l’assenza di un polo formativo aretino e con la demografia che ha visto Arezzo scendere ai numeri degli anni 90’ (96.000 abitanti).
Un capitolo a parte sono le frazioni, spesso mal collegate, lasciate a se stesse e talvolta sottoposte a pesanti emissioni odorigene. Su questo il nostro gruppo consiliare sta promuovendo un’importante campagna di ascolto.
Termino con una valutazione doverosa. La Regione Toscana non ha spinto come avrebbe dovuto per la soluzione della Stazione a Rigutino e lo scenario che intravedo, rispetto a questa infrastruttura, è che tra mille polemiche strumentali, non sarà mai realizzata".
Tags: Marco Donati Scelgo Arezzo