Sono 126 i bambini fuori dai nidi, Mattesini e Vaccari: "Le famiglie sono in difficoltà" Ar24Tv

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Nell'ultimo consiglio comunale le consigliere del Partito Democratico Donella Mattesini e Valentina Vaccari hanno presentato un'interrogazione alla vicesindaco Lucia Tanti in merito alla situazione delle liste d'attesa per gli asili nido. "Chiediamo che questo tema diventi centrale per l'amministrazione", dicono Mattesini e Vaccari.

Il centrodestra ogni volta che governa Arezzo, dimostra la propria inadeguatezza ad offrire serie ed utili risposte ai bisogni dei bambini e delle famiglie, che invece necessitano sempre di più di servizi educativi ed azioni a sostegno della conciliazione tra lavoro e cura dei figli, di cui i nidi sono parte essenziale. La mancanza od insufficienza di adeguati servizi all’infanzia ed alla famiglia sono elemento che contribuisce all’aumento della denatalità, questione su cui è intervenuto pochi giorni fa anche il Presidente Mattarella che ha sollecitato le Istituzioni ricordando che compete loro la responsabilità “di attuare politiche attive che permettano alle giovani coppie di superare le difficoltà di carattere materiale e di accesso ai servizi che rendono ardua la strada della genitorialità”.

Su questo tema le Consigliere del gruppo PD Donella Mattesini e Valentina Vaccari, hanno presentato al Consiglio Comunale dei giorni scorsi una interrogazione a Lucia Tanti, Vicesindaco ed Assessore alla famiglia e servizi sociali ed educativi i, che nei giorni scorsi aveva parlato dei 126 bambini e famiglie che ad Arezzo sono in lista di attesa per i nidi. Le domande di accesso al nido sono infatti n. 421 a fronte di 295 posti disponibili

Solo la fascia di età dai 24 ai 36 mesi non ha lista di attesa, mentre in quella tra i 12 e 24 mesi si sono registrate 216 domande a fronte di 163 posti, con la conseguente lista di attesa di 53 bambini che si è poi ridotta agli attuali 14. La fascia dei piccoli, che riguarda i bambini tra i 3 ed i 12 mesi, a fronte di n. 156 domande ha dato risposta a soli 67 famiglie, con una conseguente lista di attesa che riguarda ben 90 famiglie.

126 famiglie che non hanno accesso al nido, sono un numero che indica la disattenzione dell’Amministrazione Ghinelli nei confronti dei bambini e delle giovani famiglie aretine e del tema della denatalità che va affrontato con urgenza perché riguarda il presente ed il futuro anche della nostra comunità.

Sappiamo bene che il calo delle nascite dipende da molti fattori: dalla precarietà del lavoro, dai problemi economici e dell’abitare, ma molto dipende anche dalla presenza di servizi sociali ed educativi a sostegno della genitorialità. Non basta certo l’annunciata apertura del nido in zona Tortaia per coprire le gravi carenze che l’Amministrazione ha nei confronti di bambini, adolescenti e famiglie. Ogni volta che governa il centrodestra i servizi per l’infanzia sono un po’ una cenerentola. Basti ricordare il numero elevato di bambini fuori dai servizi delle Giunte Lucherini, numero che fu azzerato già con la prima Giunta Fanfani che fin dal primo anno di attività aprì due nuovi nidi.

E’ doveroso ricordare che la Regione Toscana, utilizzando il cofinanziamento dei Fondi Europei ha introdotto la “gratuità dei nidi” facendosi così carico delle difficoltà delle famiglie e dando risposte al diritto al nido di bambine e bambini. C’è chi pensa al sostegno alle famiglie e ad offrire ai bambini servizi che offrano socialità relazione e crescita positiva e chi invece ha come mantra il “trulli trulli, chi l’ha fatti li trastulli”. Dobbiamo anche sottolineare che la proposta dell’Ass. Tanti di una cifra di circa 1.000 euro da dare dal 2024 alle famiglie escluse dai servizi, è una risposta assolutamente insufficiente, perché i bambini hanno necessità di stare in spazi educativi, e comunque va detto che 1.000 euro all’anno non sono neanche 100 euro al mese, a fronte del costo di baby sitter che devono essere regolarmente assunte e non certo sottopagate.

L’Amministrazione Comunale di Arezzo ha da anni un avanzo di bilancio di circa 1 milione di euro, una cifra enorme che sottolinea come la Giunta Ghinelli non abbia capacità di pensare e programmare interventi per migliorare la vita dei cittadini, a partire da quelli sulle politiche educative e sociali.

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Massimo Gianni

Massimo Gianni

giornalista iscritto all’Ordine dal 1988, collabora con testate giornalistiche televisive e radiofoniche.