Piazza di Sansepolcro, Veneri e Chieli: “Quel cotto non s’ha da mettere”

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Fratelli d'Italia dice no al cotto nella pavimentazione in Piazza Torre di Berta, ed anche in Piazza Santa Marta e Piazza Dotti. “Non è una questione di gusto ma di rispetto della storia e dell’autenticità del luogo. La piazza è da sempre luogo di ritrovo e deve unire non dividere”.
La posizione di Fratelli d’Italia circa la volontà dell’amministrazione del Comune di Sansepolcro di inserire il cotto nella pavimentazione di Piazza Torre di Berta, ma anche di Piazza Santa Marta e Piazza Dotti è univoca e coesa: non s’ha da fare!” dichiarano il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri, componente della Commissione regionale Cultura, Istruzione e Beni Culturali, e della Consigliera Comunale e Provinciale Laura Chieli, che già si è espressa in sede di Commissione Urbanistica in consiglio comunale.
 
La questione “cotto sì cotto no” non va posta sul piano del gusto. Ma va affrontata dal punto di vista del rispetto della storia e dell’autenticità del luogo -sottolineano Veneri e Chieli- Sansepolcro è terra di arenaria. Nel suo territorio non vi sono mai state fornaci, ma importanti cave di pietra serena, così che il suo borgo è nato e si è sviluppato con l’uso esclusivo della pietra, confermando il meraviglioso e naturale binomio materia-identità urbana. E quindi, come Assisi è rosa, così Matera è bianca, Civita di Bagnoregio è marrone tufaceo, Siena è rossa come la sua bella terracotta, e Sansepolcro è grigio-ambrata come la sua arenaria. La Piazza Torre di Berta rappresenta uno dei luoghi sacri della città, oltre che il cuore più antico del borgo storico. Intervenire strutturalmente, e in modo permanente, sul volto della città di Sansepolcro è una responsabilità enorme; rifare la pavimentazione di Piazza Torre di Berta non è come ripavimentare una piazza di un centro commerciale, andiamo a toccare la città di Piero Della Francesca! Andiamo a toccare il cuore più antico della città d’arte. Tutti, amministrazione in testa, hanno il dovere di proteggerla nella sua unicità. Non possiamo accettare il cotto e quanto ha detto il comune in assemblea cittadina: Sansepolcro sarebbe una città a basso indice di toscanità e i mattoni la renderebbero un borgo più rinascimentale. Follia! Ed il parere positivo dato dalla Soprintendenza certamente non ci silenzia”.
 
“Chi sono pi questi professionisti creativi che hanno pensato al cotto per Sansepolcro? La conoscono Sansepolcro? -domandano Veneri e Chieli- Ci auguriamo che l’amministrazione comunale valuti opportunità diverse da quelle dell’attuale progetto per non dividere la cittadinanza. La piazza è da sempre luogo di ritrovo e deve unire non dividere”.

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