Monte San Savino, Marzullo attacca: "Maggioranza attenta ai cavilli e approssimativa nella sostanza"

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Mercoledì scorso è  tornato a riunirsi il consiglio comunale savinese. "Prima di tutto - si legge nella nota diffusa dalla lista "Per Monte San Savino" - auguri al sindaco Bennati di un pronto e completo recupero".

"Ma poi, venendo al tema del consiglio presieduto dalla Vice Sindaco Alessandra Cheli in sostituzione del Sindaco, assente giustificato come recita la formula di rito da usare in consiglio, sono doverose alcune riflessioni:

  1. La prima riguarda l’approvazione di un atto di indirizzo relativo alla Comunità Energie Rinnovabili proposta dalla Provincia di Arezzo;

L’atto assomiglia più ad una convenzione che ad un atto di indirizzo e non ci sono elementi di valutazione delle soluzioni alternative percorribili da mettere a confronto. A spiegarne le ragioni è arrivata, NELLA VESTE DI TECNICO, perché cosi è stata definita, la Presidente della Provincia di Arezzo che tecnico in quel campo non risulta essere; semmai è la presidente uscente e ricandidata che parla alla platea dei suoi potenziali elettori cioè i consiglieri comunali ed i sindaci.

  1. La seconda riguarda invece la ammissibilità di un emendamento presentato dalle minoranze che la maggioranza ha ritenuto inammissibile perché la firma dello stesso era apposta non da un consigliere, come recita il regolamento, ma dai “gruppi di minoranza”.

E nonostante la disponibilità in conferenza dei capogruppo a firmare come consiglieri l’emendamento, per la Vice-Sindaco, confortata dall’autorevole parere della Segreteria, questo non era accettabile.

Praticamente un cavillo burocratico da azzeccagarbugli per non discutere l’emendamento.

  1. La terza è invece la totale inversione del senso della delibera riguardante l’approvazione del progetto di un asilo, OPERA PUBBLICA, con la contestuale variante semplificata al Regolamento Urbanistico. Nella normale interpretazione normativa la procedura semplificata della variante urbanistica è consentita per la principale ragione che si tratta di realizzare un’opera pubblica e non viceversa.

Il progetto di fattibilità dell’opera pubblica nelle sue fasi successive non tornerà più in consiglio comunale, quindi quella era la sola sede in cui l’opposizione e la maggioranza avrebbero potuto confrontarsi nel merito della scelta.

Non si tratta, come ha sostenuto la Vice Sindaco Cheli, principalmente di cambiare la destinazione di “Un campo di insalata”, che per ragioni procedurali ha bisogno di avere un progetto di fattibilità fra la documentazione necessaria all’approvazione, rimandando l’esame del progetto e dei suoi obbiettivi a successive scadenze.

Si tratta dell’esatto contrario. Il consiglio comunale quel progetto NON LO VEDRA’ PIU’ e non avrà più occasione di parlarne.

Alla vice-sindaco, ancora una volta inutilmente aggressiva, vogliamo dire con forza che la maggioranza, che ha il potere ed i numeri per assumere decisioni, “DOVREBBE SAPERE” quale valenza hanno gli atti che il consiglio comunale adotta e renderne informati tutti i componenti, di maggioranza e di minoranza, che compongono il consiglio.

Nel merito riteniamo che, a proposito di realizzazione di opere pubbliche, le caratteristiche principali dell’opera come la previsione del numero di utilizzatori e la sostenibilità della gestione sono dati che chi guida il Comune fornisce ai tecnici perché ne verifichino l’adeguatezza e la fattibilità già nelle prime fasi del progetto e non ad opera finita.

La sostenibilità della gestione non è, come ha detto la maggioranza in consiglio liquidando la questione con una battuta, una questione da affrontare quando l’opera ci sarà ma un fattore molto importante per il dimensionamento dell’opera. Ecco il perché degli emendamenti presentati dalle minoranze e non accolti per discutibili questioni di forma".

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