Arezzo 33ª per qualità della vita dei giovani, Scapecchi: "I dati reali smentiscono le opposizioni"

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L'assessore allo Sport e alle Politiche Giovanili del Comune di Arezzo Federico Scapecchi interviene in merito alla classifica sulla qualità della vita pubblicata nei giorni scorsi da Il Sole 24 Ore, che vede Arezzo - per quanto riguarda la fascia giovanile (18-35 anni), al 33° posto. "Un buon piazzamento - dichiara Scapecchi - i dati reali smentiscono quelli catastrofici e immaginari dipinti dalle opposizioni".

La classifica annuale del Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle provincie italiane quest’anno assegna la posizione 33 ad Arezzo per la fascia giovanile (18-35 anni). Un buon piazzamento generato dall’analisi di 12 indicatori, dai quali emerge una situazione complessivamente positiva per le giovani generazioni evidenziata particolarmente da due dati. Il primo riguarda la disoccupazione giovanile, attestatasi al 9,5% che vale il sedicesimo posto nazionale e il dato più basso in Toscana (dati Istat 2021). Il secondo misura i metri quadrati di aree sportive per residente nella fascia di età in questione, che vale per Arezzo il ventunesimo posto in Italia: in questo caso si tratta di Arezzo città, in quanto il dato fa riferimento agli spazi sportivi del solo Comune capoluogo. Il quadro completo ci dà quindi un’idea di come si sono create nel tempo maggiori occasioni di lavoro e maggiori opportunità di fare sport rispetto a tante altre parti d’Italia. E mi sento di dire che le politiche dell’amministrazione comunale su queste due tematiche stanno continuando a percorrere la giusta strada.

Le opportunità messe a disposizione dell’assessorato allo Sport e alle Politiche Giovanili, infatti, mirano sempre a creare un valore aggiunto e a lasciare un’impronta duratura sul territorio. Questo vale sia per i bandi che il Comune di Arezzo ha vinto, sia per quelli che ha emanato: in entrambi i casi vengono distribuite risorse ad associazioni ed enti del terzo settore che non si limitano a realizzare eventi e iniziative fini a se stesse, ma creano le condizioni affinché queste esperienze siano il primo passo di percorsi professionali capaci di creare lavoro e ricchezza.
Giova citare ancora una volta alcune iniziative in corso: il progetto “Oltre Camera” finanziato da Anci con 120.000 euro grazie al quale è in produzione la serie tv “Rumors” a cura dell’associazione Farrago e di altre realtà locali; il progetto “Percorsi Sonori” dell’associazione Arezzo Che Spacca beneficiario di 100.000 euro di contributi ministeriali e dei locali della ex circoscrizione Fiorentina dove la musica a livello professionale, ma non solo la musica, ha trovato casa; i 3 centri giovanili del Comune (New Factory, Lab 2030, Fuori Centro) che con circa 200.000 euro annui di finanziamento comunale tra risorse dirette e indirette rappresentano un presidio sempre attivo per i giovani fino a 35 anni; lo storico servizio di Informagiovani al quale il Comune dedica ogni anno circa 80.000 euro di risorse proprie; i bandi per le iniziative ludiche e musicali che per il solo 2022 godranno di 75.000 euro di finanziamento comunale; il progetto “Sport nei Parchi” in partenza a brevissimo al parco del Pionta per il quale Arezzo è stata una delle poche realtà in Italia a essere finanziata da Sport e Salute s.p.a. in entrambe le linee operative.

Insomma, un quadro reale completamente diverso da quello descritto dal Pd, con una quantità di risorse intercettate e investite senza eguali, che destano imbarazzo se confrontate con i numeri delle precedenti giunte di centrosinistra. Ci aspettiamo di migliorare ancora grazie alle risorse del Pnrr e a una rinnovata progettualità per il contrasto del fenomeno dei Neet (i giovani che non studiano e non lavorano) ma potremo farlo solo con il supporto delle numerosissime realtà sportive e giovanili che collaborano in maniera fattiva con l’amministrazione comunale attraverso i finanziamenti e i canali di confronto messi a disposizione, come la consulta dello sport e la nascente consulta dei giovani.
L’augurio è quello di coinvolgere anche le poche e residue realtà associative che a oggi preferiscono dipingere una realtà catastrofica per i giovani aretini, puramente immaginaria, gettando discredito non tanto sull’amministrazione comunale ma sui tanti giovani e sulle tante organizzazioni che si danno da fare e sfruttano le opportunità esistenti. Opportunità che, dati alla mano, i soggetti tanto solerti a criticare l’operato del Comune mai hanno tentato di fare proprie: basta leggere i provvedimenti degli uffici dove sono riportati gli elenchi di chi ha partecipato ai nostri bandi.

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