Quei "franchi traditori" del centro sinistra consegnano la Provincia per la prima volta alla torcida del centro destra

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Il lapidario commento di Menchetti, "Abbiamo toccato il fondo", è la fotografia di un partito ridotto a brandelli, dove la guerra per bande è tuttora in corso e il redde rationem ancora di là da venire.
 Nel centro sinistra, a conti fatti, qualcosa non torna

La sfida per la Provincia di Arezzo vinta dal centrodestra: la prima Presidente donna della storia è Silvia Chiassai.
Hai voglia a dire che è un ente di secondo livello: la valenza politica è pesante e nel centro sinistra, a conti fatti, qualcosa non torna.

Silvia Chiassai prevale sulla candidata del centro sinistra Ginetta Menchetti: certo, decisivo è risultato il voto ponderato, che attribuisce pesi diversi a seconda della popolazione dei Comuni.
In termini assoluti, il sindaco di Civitella in Valdichiana ha ottenuto più voti, 219 contro 180.
Fatto sta che i 180 della Chiassai pesano per 44.943, contro i 40.860 della competitor.

La torcida azzurra è esplosa un attimo dopo la vittoria della Chiassai: ufficialità ritardata di almeno un'ora per una scheda contestata, che non ha comunque pesato sull'esito finale 

Il segretario provinciale del Pd ha riconosciuto la sconfitta ed è stato tra i primi a congratularsi con Chiassai raggiante, mentre nella Sala dei Grandi i forzisti intonavano l'inno di Mameli.
Albano Ricci si è poi allontanato nella notte, ultimo ad abbandonare il "campo" dove il Pd ha rimediato un'altra batosta.
Gli altri erano già scomparsi da qualche decina di minuti, o non si erano proprio presentati.
Avevano già fatto i loro conti e la sconfitta, l'ennesima, si stava materializzando. 

Nella scoppola del Pd, a conti fatti, ha pesato una scheda bianca di un avente diritto del Comune di Arezzo. Poi le assenze.
Da centro sinistra non si sono presentati al voto: 3 consiglieri comunali di Castelfocognano, 2 di Cavriglia (Cavriglia!, roccaforte rossa), 2 di Terranuova Bracciolini, 1 di Bucine.
Valdarno, insomma, da dove arriva la Chiassai.
In 19, di centro sinistra o alleati, avevano garantito il voto a Menchetti, ma hanno virato sul sindaco di Montevarchi. Alla fine qualcuno ha calcolato che mancano 5.000 voti ponderati nel Pd, un'enormità di preferenze che avrebbe garantito il successo, anche se sul filo di lana.

Il lapidario commento di Ginetta Menchetti, "Abbiamo toccato il fondo, non avrei mai immaginato di ritrovarmi in un partito così", è la fotografia di un Pd ridotto a brandelli, dove la guerra per bande è tuttora in corso e il redde rationem ancora di là da venire.

 

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Guido Albucci

Guido Albucci

Di tante passioni, di molti interessi. Curioso per predisposizione, comunicatore per inclinazione e preparazione