Poppi, concluso il convegno sulle Aree Interne. Marras: "Le risorse ci sono, vanno orientate"

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Le disuguaglianze, ma anche le potenzialità economiche e di sviluppo presenti nelle aree interne toscane sono stati al centro della giornata conclusiva del convegno “Ambiente, economia, coesione: le nuove opportunità per le aree interne” organizzato a Poppi (Ar) da Comune di Poppi e Unione dei Comuni montani del Casentino.

Le aree interne della Toscana - ha illustrato la ricercatrice Irpet Sabrina Iommi - sono raggruppate in 5 macro-territori, meglio conosciuti come aree SNAI (Strategia nazionale aree interne). Si tratta di un totale di 118 comuni sui complessivi 273 (43%). Tre di queste interessano l’arco appenninico da Ovest verso Est, e sono quelle con la programmazione degli interventi ormai definita, mentre due si collocano nella Toscana centro-meridionale e sono in fase di perimetrazione definitiva. Le aree interne sono accomunate da declino demografico e abbandono delle attività tradizionali, ma oggi la necessità di una maggiore sostenibilità ambientale e le nuove tecnologie digitali spingono per un modello di sviluppo più favorevole anche alle aree periferiche. Le aree appenniniche a Nord sono più montane, più boscate e meno agricole, più interessate dal rischio idro-geologico (soprattutto la parte Ovest), più manifatturiere e anche più destinate a luogo di residenza di famiglie pendolari che lavorano nelle grandi concentrazioni urbane di valle, relativamente vicine e ben collegate. L’area Valbisenzio, Mugello, Valdarno e Valdisieve è area di decentramento delle residenze della conurbazione Prato-Firenze: i valori immobiliari e i redditi qui sono più alti.Quelle a Sud sono meno insediate, molto più periferiche e lontane dai centri urbani, più specializzate in agricoltura e turismo, anche se in alcune aree ci sono interessanti produzioni manifatturiere (Amiata).

Nel corso della mattinata, a cui è intervenuta Chiara Saraceno, Sociologa Honorary Fellow, Collegio Carlo Alberto, Università di Torino, sono stati illustrati tre progetti di coesione sociale: l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Poppi Giovanna Tizzi ha parlato del progetto ONPI, l’ex parlamentare ed ex assessore al patrimonio del comune di Firenze Tea Albini ha raccontato il progetto de Le Murate (Firenze) e Milena Vainieri, professore associato della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, ha parlato di “A casa in buona compagnia”.

“In questa fase potenzialmente di grande cambiamento serve una forte relazione tra i livelli istituzionali per utilizzare al meglio le risorse che arriveranno - ha detto in conclusione della sessione mattutina l’assessore alle Politiche sociali della Regione Toscana Serena Spinelli -. Dobbiamo costruire la prossimità, questo vale tanto di più nelle aree interne: creare opportunità che consentano alle comunità di rimanere sui territori e alle persone di venirci a vivere. Dobbiamo capire come organizzare la nostra rete delle opportunità per dare risposte alle persone, guardando non solo al Pnrr ma a tutte le risorse che abbiamo a disposizione, in una visione d’insieme”.

Foreste, filiera del legno e rigenerazione urbana come opportunità per creare valore nelle aree interne: sono stati al centro della sessione pomeridiana del convegno dedicata all’economia che ha visto gli interventi tra gli altri del professore di Politica alimentare dell’Università di Pisa Gianluca Brunori e del capogruppo Pd in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli.
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Michele Brunetti ricercatore del Cnr ha illustrato alcuni esempi di valorizzazione del legname locale, un’opportunità per le risorse boschive delle aree interne toscane e italiane, con alcuni casi applicativi di come con il legname locale si possano attivare vere e proprie filiere, mentre Yamuna Giambastiani ha presentato Forest Sharing, piattaforma innovativa che mette insieme i piccoli proprietari dei boschi per aiutarli a valorizzarli.

Le conclusioni della sessione pomeridiana sono state affidate all’assessore alle attività produttive e turismo della Regione Toscana Leonardo Marras: “Le risorse non mancheranno, è importante l’orientamento che si darà a queste risorse, sia che si tratti di gestione di servizi pubblici sia di aiuti alla creazione di nuove imprese e all’economia - ha detto Marras -. Toscana diffusa significa trovare elementi di forza entro cui poter costruire una storia ovunque: noi dobbiamo trovare gli strumenti che innescano dei processi positivi, siano essi infrastrutture o iniziative e riconoscere quei punti diffusi che ricerchino livelli di cooperazione nella rete regionale. In Toscana vorremmo anche tornare anche ad utilizzare lo strumento della programmazione negoziata territoriale, quindi patti territoriali a misura di queste aree per realizzare alcune delle idee proposte stimolando le comunità economiche e i territori”.

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